Crisi a Cassino: il muro contro muro che fa vincere tutti

Vincono tutti nel vertice in cui si è assistito al muro contro muro. Il sindaco non arretra. I dissidenti ottengono il vertice con il coordinatore regionale. E mettono in discussione l'egemonia di Abbruzzese. Che vince perché li isola. La maggioranza: non ci facciamo dettare la linea dai dissidenti

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

No alla revoca dell’assessore Evangelista, no all’azzeramento della giunta comunale e degli altri incarichi sia di consiglio che negli Enti partecipati, no a tutte le richieste avanzate dai quattro consiglieri dissidenti. Si alle dimissioni immediate: da rassegnare tutti contestualmente già martedì mattina. La chiusura del sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro questa sera è stata totale.

Il vertice di maggioranza

Nessuno spiraglio per i tre consiglieri dissidenti di Forza Italia: la capogruppo Rossella Chiusaroli, il presidente del consiglio comunale Dino Secondino, il consigliere Gianluca Tartaglia; il consigliere di Noi con l’Italia Antonio Valente. Nei giorni scorsi hanno minacciato di andare all’opposizione perché il sindaco non li teneva in considerazione (leggi qui il riassunto con tutte le tappe della crisi: Si dimettono in tre: ma restano in maggioranza). Un’escalation di tensione che ha fatto perdere la pazienza anche ad altri elementi della maggioranza: l’avvocato Giuseppe Di Mascio (lista reAzione) domenica ha sollecitato la chiusura dell’esperienza per questa amministrazione ed il ritorno alle urne. (leggi qui Game over: la partita di D’Alessandro è finita).

Così, domenica sera, Carlo Maria D’Alessandro ha convocato per oggi un vertice di maggioranza: per contare chi ci sta e chi no. Pronto a rassegnare le dimissioni irrevocabili in caso di assenza dei numeri per governare. (leggi qui La difficile partita a scacchi di Mario Abbruzzese).

Tutti presenti

Il dubbio era se i dissidenti si sarebbero presentati o no. Perché martedì arriverà a Cassino il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone per mettere mano alla questione.

Non andare al confronto di questa sera sarebbe stata la cosa più logica: perché la sede naturale del confronto è quella di martedì. Non andare però avrebbe dato al sindaco il pretesto per dimettersi, scaricando su di loro ogni responsabilità. L’ipotesi allora era quella di inviare un documento politico nel quale confermare l’appoggio alla maggioranza ma rinviando il confronto politico a martedì, con il Coordinatore Regionale.

Invece sono andati. I quattro dissidenti sono andati dal sindaco, prima della riunione, per dirgli che avevano tutta l’intenzione di arrivare ad un chiarimento ma nella sede che ritenevano più naturale: quella con il coordinatore politico.

Fatemi un piacere: dimettiamoci

Carlo Maria D’Alessandro li ha fatto accomodare. E li ha gelati dicendo: «Fatemi un piacere, dimettiamoci tutti quanti insieme di fronte al segretario comunale. Evitatemi le dimissioni personali, che prima di divenire efficaci richiedono venti giorni d’attesa, nel corso dei quali poi c’è il piagnisteo per farmele ritirare. Cortesemente, diamoci appuntamento per domani mattina e facciamola finita».

«Datemi solo il tempo di fare l’affidamento dei lavori per la caratterizzazione dei rifiuti che avvelenano la località Nocione e poi possiamo andare. Perché sia chiaro che io non revoco l’assessore Evangelista, non azzero né la giunta né gli incarichi di Consiglio né quelli negli Enti partecipati. Io non mi faccio dettare la linea da voi. Quindi se non fate più parte di questa maggioranza, domani mattina ce ne andiamo tutti a casa».

«Penso che si sia andati oltre, con le dichiarazioni. Evitiamo di rovinare anche i rapporti personali».

Non ci facciamo dettare la linea da loro

I quattro consiglieri dissidenti hanno ribadito che non intendono dare ultimatum, non intendono rompere a qualunque costo, vogliono ricostruire un dialogo sereno, per favorirlo hanno messo a disposizione i loro incarichi e chiedono che si vada all’azzeramento proprio per poter ripartire con maggiore serenità.

Soprattutto hanno ribadito che intendono trovare una soluzione in presenza del coordinatore regionale Claudio Fazzone e del Provinciale Adriano Piacentini che martedì saranno appositamente a Cassino.

Una posizione che ha stizzito il resto della maggioranza. Che nella riunione di questa sera ha detto al sindaco: «Noi non ci facciamo dettare la linea dai quattro dissidenti». Il più fermo in questa posizione è stato Carmine Di Mambro, secondo il quale «Noi siamo otto, non ci facciamo condizionare e prepariamo il bilancio riequilibrato da portare in aula: se non vogliono votarlo che non si presentino in aula o votino contro».

Non tiro a campare

Carlo Maria D’Alessandro al termine della riunione con ciò che resta della sua maggioranza ha chiarito di non essere disposto «a tirare a campare: le mie condizioni sono state chiare, se non ci sono i numeri mi dimetto e questa volta non si torna indietro».

È muro contro muro. Ed è la vittoria di tutti. Perché il sindaco non ha fatto il minimo passo indietro. E perché i tre dissidenti di Forza Italia sono riusciti nel loro intento politico: quello di muovere l’attacco all’egemonia totale di Mario Abbruzzese su Forza Italia a Cassino ed in provincia di Frosinone, coinvolgendo nella crisi Claudio Fazzone. (leggi qui La difficile partita a scacchi di Mario Abbruzzese).

Vince anche e soprattutto Mario Abbruzzese. Con la riunione di maggioranza delle ore scorse si è realizzata la strategia che Alessioporcu.it aveva previsto fino dal primo momento della crisi, cioè quando il 31 dicembre scorso è stato nominato assessore Franco Evangelista, dando il via all’escalation culminata oggi. E cioè: l’isolamento politico dell’ala di Forza Italia che reclamava più collegialità e maggiore coinvolgimento. Non a caso, Alessioporcu.it il giorno di San Silvestro ha titolato la nomina definendola La grande manovra per disinnescare i dissidenti usando Evangelista.