Fazzone mette mano alla crisi di Cassino: vertice per evitare la sfiducia al sindaco

Il coordinatore regionale di Forza Italia riceve i 3 consiglieri dissidenti di Cassino. E convoca un ultimo tentativo di conciliazione per evitare il voto di sfiducia al sindaco

Un ramo d’ulivo in una mano, una granata nell’altra: il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone entra nella crisi che ha spaccato il Partito a Cassino. Ha incontrato i tre consiglieri dissidenti: il presidente del Consiglio Comunale Dino Secondino, la capogruppo e consigliere provinciale Rossella Chiusaroli, il consigliere Gianluca Tartaglia. Ed ha deciso di organizzare un ultimo tentativo di conciliazione. Per «evitare un eventuale voto di sfiducia al Sindaco». (leggi qui tutte le tappe della crisi  Si dimettono in tre: ma restano in maggioranza).

Sfiduciamo il sindaco

La sfiducia al sindaco Carlo Maria D’Alessandro e la caduta dell’amministrazione comunale di centrodestra che governa Cassino è una delle opzioni. I tre consiglieri dissidenti lo hanno messo in evidenza con molta chiarezza nell’incontro con Claudio Fazzone.

Il luogo nel quale intendono far cadere il governo D’Alessandro è l’aula consiliare e non il notaio al quale il centrosinistra ha affidato il mese scorso un documento nel quale raccogliere le disponibilità a staccare la spina. I tre consiglieri non intendono firmare quella mozione di sfiducia perché finora ha ottenuto l’effetto esattamente opposto. Ha dimostrato che è il centrosinistra ad essere lacerato più del centrodestra, incapace di raccogliere tutte le firme al suo interno. Infatti, quell’atto è stato sottoscritto solo dalla metà dei Consiglieri di marca Pd. E dalla Lega. Non da Forza Italia. Siglarlo significherebbe dare ragione all’avversario ed alla sua tesi politica.

Allora è l’Aula il luogo dove mettere fine a tutto. E se non ci sarà una svolta amministrativa concreta hanno detto che lo faranno.

La mediazione

In realtà c’è più volontà di ricomporre che di sfasciare in modo definitivo. Claudio Fazzone ha colto con chiarezza questo segnale. È per questo che è sceso in campo: azione che il Coordinatore Regionale compie solo in casi estremi, in ossequio ad uno Statuto che lascia ampia autonomia decisionale ai territori.

«È emersa fortemente la volontà da parte dei consiglieri di procedere con un ulteriore tentativo al fine di ricompattare tutto il gruppo di Forza Italia in seno alla maggioranza e quindi, evitare un eventuale voto di sfiducia al Sindaco». Fazzone lo ha scritto al coordinatore cittadino di Forza Italia Dino Secondino, al coordinatore provinciale di Frosinone Adriano Piacentini (con il quale ha seguito ogni passo della crisi), al sindaco Carlo Maria D’Alessandro, al vice presidente nazionale Antonio Tajani ed al vice responsabile nazionale Enti Locali Mario Abbruzzese, padre e padrino politico dell’amministrazione D’Alessandro.

Mette in chiaro che i consiglieri Secondino, Chiusaroli e Tartaglia, «nell’esaminare le vicende degli ultimi giorni che hanno determinato la crisi di governo, hanno mostrato senso di responsabilità e grande determinazione, ponendo come unico obiettivo il bene della città di Cassino, alla quale vogliono garantire un governo stabile e che sappia farsi promotore di iniziative volte a superare la crisi e le difficoltà che si profilano all’orizzonte con ripercussioni preoccupanti per il territorio».

Il vertice decisivo

Vivere o morire, politicamente: si deciderà martedì alle ore 18. Claudio Fazzone per quel giorno ha convocato un vertice per un «ultimo tentativo prima di un eventuale voto di sfiducia in Consiglio. Credo che sia opportuno vederci tutti insieme per confrontarci ed aprire un dibattito costruttivo con l’intento di ricompattare l’intera maggioranza di Cassino».

Dove? Su questo il Coordinatore Regionale del Lazio ha lasciato ampia facoltà a Dino Secondino e Adriano Piacentini. Con i quali o si individua una soluzione oppure alla prossima seduta di Consiglio si va tutti a casa.

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