Villa sull’orlo del baratro, e per il bavero la tiene Costa

Un'intera giornata di incontri per decidere il futuro dell'amministrazione Villa. Si continua domenica. Il gruppo di Maurizio Costa è decisivo. Nelle prossime ore la riunione chiave. I tre scenari per il Consiglio di lunedì. E l'ipotesi azzeramento con rimpasto.

Sull’orlo del baratro. O quasi. Il futuro dell’amministrazione comunale di Formia si decide nelle prossime ore. Con gli incontri finali che completeranno quelli avvenuti durante l’intera giornata di sabato. Solo il lockdown ed il blocco degli spostamenti alle ore 22 ha imposto uno stop. Si riprende domenica mattina. Continuare o staccare la spina, tornare indietro o finire nel baratro è questione di pochi voti. Perché venerdì il Consiglio Comunale ha già pronunciato il primo verdetto: l’amministrazione comunale del sindaco Paola Villa non ha i numeri per approvare gli equilibri di Bilancio. Il secondo verdetto, quello finale, arriverà lunedì: l’argomento tornerà in aula ma in seconda convocazione e per questo basteranno meno consiglieri per vistare i conti. Non è sicuro che il sindaco li abbia.

La seduta inizia lunedì pomeriggio alle ore 15. In quella circostanza sarà impossibile nascondersi. Soprattutto per la la lista “Ripartiamo con Voi” e dell’ex consigliere di maggioranza, ora all’opposizione, Giovanni Costa.

Quel via vai intorno alla clinica

Maurizio Costa

Ma andiamo per gradi. Un grande via vai si è verificato sabato mattina presso la clinica “Casa del sole”. È di Maurizio Costa, l’imprenditore della Sanità che ha ispirato e sostenuto la civica “Ripartiamo con Voi”. All’inizio di settembre ha revocato la fiducia al sindaco determinando il collasso dell’amministrazione: la sta tenendo in vita attraverso una fiducia condizionata: in pratica il Gruppo è uscito dalla maggioranza ma non sta in opposizione. (Leggi qui  Ripartiamo… senza sindaco: la civica molla Paola Villa e leggi qui “Ripartiamo” non stacca la spina a Villa. In consiglio la crisi va in stand by).

Senza quei numeri si va a casa. Maurizio Costa ha la possibilità di mantenere in vita o meno la consiliatura. Per questo sabato in tanti sono andati a trovarlo o hanno alzato il telefono. È stato avvistato l’ex sindaco Sandro Bartolomeo, del Pd. Poi tanti altri emissari del centrodestra cittadino. Entrambi gli schieramenti avevano sollecitato nei giorni scorsi le dimissioni della professoressa Villa perché era evidente che non avessero le 13 presenze necessarie per iniziare il consiglio comunale.

Costa con molta educazione sta incontrando e parlando con tutti. Tuttavia la decisione sul da farsi nel consiglio di lunedì alle 15 la prenderà domenica pomeriggio. Ha convocato i suoi tre consiglieri comunali – Ida Brongo, Dario Colella e Lino Martellucci – il coordinatore politico Joseph Romano. Ma anche alcuni fidatissimi consiglieri, tra cui una delle “menti raffinatissime” di cui la Dc cittadina era ricca, l’ex direttore di banca Erasmo Nocella.

La processione nei pressi della  struttura sanitaria di via Giuseppe Paone ha avuto una sola richiesta: la partecipazione dell’intero  gruppo consiliare – o al massimo di due dei tre consiglieri comunali in carica  – alla seduta di lunedì. E naturalmente, votare contro l’assestamento di Bilancio.

Costa al quadrato, problema due

Giovanni Costa

partecipare al Consiglio al fianco dei rappresentanti di Forza Italia, primo Partito che compariva nella richiesta di dimissioni del sindaco di Formia. Poi della Lega, Fratelli d’Italia-Formia con te, Udc e Formia Viva.

Ripartiamo con voi è determinante. Lo ha messo in evidenza l’assenza registrata venerdì in consiglio di un altro ex rappresentante della maggioranza civica, Giovanni Costa. Qualche mese sta era sul punto  di provocare un maxi tamponamento sulla Variante Formia Garigliano. Questo quando, pressato dal presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele, aveva accostato la sua auto nei pressi del centro commerciale Itaca. Poi dal suo telefonino aveva una Pec per certificare il suo passaggio all’opposizione. (Leggi qui “Giovà, ma tu con chi stai?” Le commissioni vanno in tilt).

In virtù di questo cambio di casacca, l’ex assessore del Pd aveva partecipato al summit del Bajamar firmando un documento chiedendo un’alternativa a Paola Villa. O, più semplicemente, il ricorso anticipato alle urne. (Leggi qui “Stressiamo Villa in consiglio e spingiamola a mollare”).

Venerdì mattina era in comune. C’era e a poche ore dal consiglio comunale, perché cercato dal capo dell’amministrazione. Un incontro non si nega neanche al peggior nemico e Costa si è prestato al gioco. «Non chiedermi di votare l’assestamento – avrebbe detto al sindaco di Formia –. Non chiedermelo perché sono uscito dalla tua maggioranza».

“Io non ci sto a fare il killer”

Molti hanno visto uscire Costa dal Comune scuro in volto, schiacciato da un peso che non avrebbe mai immaginato di portare. Davanti alla “cortesia” chiestagli dal sindaco Villa, Costa ha deciso a quel punto una via di mezzo: disertare l’aula  consiliare facendo un ragionamento semplice. “Se la civica Ripartiamo con voi continua a nascondersi – ha detto – perché devo passare alla storia politico amministrativa di Formia come il killer politico di Paola Villa?.

Antonio Capraro

Il Pd ed il centrodestra hanno capito subito di non poter fare più affidamento su Costa. A differenza dell’altro consigliere fuoriuscito dalla maggioranza, Antonio Capraro di Formia Viva, anch’egli destinatario di un Pec del presidente Di Gabriele. Lui è orientato – come sta facendo – a  percorrere altre strade politiche. 

Gli scenari: dal pareggio al prefetto

Ma cosa potrebbe succedere il giorno di Sant’Andrea? Per rendere valida la seduta basteranno 9 consiglieri. E per approvare l’assestamento di bilancio basterà il voto della maggioranza dei presenti. A meno di clamorosi ripensamenti dell’ultima ora il consigliere Costa non parteciperà al Consiglio. Se questa eventualità dovesse verificarsi, gli 11 voti della maggioranza contro i 10 delle minoranze basterebbero per superare le Forche Caudine.

Seconda ipotesi sul tappeto. La perdurante assenza dei tre consiglieri di ‘Ripartiamo con voi’ ed il ritorno in aula di Costa (con un suo eventuale voto contrario all’assestamento al bilancio) significherebbero una cosa. Coinvolgere a quel punto il Prefetto di Latina Maurizio Falco.

Il motivo? Semplice: in caso di parità nella votazione, 11 voti per parte, la delibera sulla salvaguardia non passerebbe ed il Prefetto invierebbe una diffida per invitare il sindaco ad approvare il punto entro 20 giorni, poco prima di Natale.

La terza opzione, invece, è la più temuta dal sindaco di Formia: la partecipazione “improvvisa” di due o tre consiglieri di “Ripartiamo con Voied il voto contrario all’assestamento. Circostanze che farebbero partire i titoli di coda su questa tribolata esperienza amministrativa. 

La soluzione del rimpasto

Pasquale Di Gabriele, presidente del Consiglio Comunale di Formia

Il problema a questo punto è soltanto politico. Lo ha capito (e da tempo) il presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele.

Presidente che negli scampoli di tempo libero allena la squadra formiana del Vindicio nella Terza Categoria provinciale. La metafora cui è ricorso è splendida. «Con l’appello di venerdì ho preso correttamente atto che non siamo in forma in questa fase della stagione. Forse serve un  ritiro». La traduzione è altrettanto facile: “Il sindaco Villa si dimetta, revochi completamente la Giunta. E in 20 giorni trovi, se riuscisse a farlo, una nuova maggioranza politica per poi approvare l’assestamento di bilancio.

Di Gabriele ha ammesso che una discussione è in corso nella maggioranza  ma la sua proposta è rimasta senza risposta. Almeno sinora

No comment, luminarie e appello

Il primo cittadino ascolterà il presidente d’aula? L’interessata ha deciso di non commentare sinora quanto avvenuto dentro e fuori il consiglio. Per la professoressa di scienze naturali l’imperativo è il self control… non cadere in facili provocazioni in occasioni di ore e giorni sicuramente terribili. E così che oggi a mezzogiorno ha dato appuntamento ai cronisti. Lo ha fatto per l’inaugurazione dei nuovi uffici dell’Anagrafe nell’ex caserma dei Carabinieri in via Lavanga.

Poi per annunciare subito dopo che il comune allestirà, nonostante l’emergenza legata al Covid, le luminare Natalizie. Luminarie «sia nel centro cittadino sia nelle periferie. Questo per rafforzare l’identità̀ territoriale ed il senso di appartenenza dell’intera comunità, sempre nel pieno rispetto delle regole».

Paola Villa

Il sindaco di Formia starebbe mettendo a punto invece un breve intervento nelle fasi iniziali del consiglio di lunedì. Intervento con cui chiedere l’unità di tutte le forze politiche per far fronte all’emergenza Covid e non solo.

Troppo tardi rispetto alle due richieste arrivatale per iscritto da Forza Italia, Lega, Udc, Fratelli d’Italia-Formia con te, Formia Viva e Pd. Partiti  che le hanno chiesto le sue inderogabili dimissioni: «Quello di venerdì è stato l’ennesimo schiaffo dato alla città. Il più pesante era contenuto nell’assestamento: fondi destinati nel bilancio di previsione a famiglie ed imprese colpite dal Covid. Però poi stornati per finanziare iniziative spettacolari di irrilevante interesse e valore artistico».

In allerta le Segreterie           

Da sinistra, Fazzone, Calandrini e Durigon

La crisi dell’attuale amministrazione comunale di Formia ha suscitato l’interesse di tanti. A partire dall’ex sindaco Dem (appunto) Sandro Bartolomeo. Così come dai referenti locali sono stati investiti del problema i segretari provinciale del Pd e di Fratelli d’Italia, Claudio Moscardelli e Nicola Calandrini. Poi i coordinatori regionali di Lega e di Forza Italia Claudio Durigon e Claudio Fazzone, questi ultimi due considerati amici dell’imprenditore Maurizio Costa.

Quando modificando l’ordine degli addendi, la somma non cambia…

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