Via la giunta e le dimissioni Villa gioca il jolly e spiazza

Colpo di scena al Comune di Formia: la sindaca presiede una giunta e subito dopo la resetta. Poi ritira le dimissioni. Ma non ha una maggioranza larga per l'assestamento di bilancio. E dall'opposizione le dicono "potrebbe esseretroppo tardi”

Paola Villa sacrifica la giunta. Paga il prezzo che le opposizioni le hanno chiesto in cambio del loro appoggio. Ma rischia di essere troppo tardi per tornare ad avere una maggioranza con cui guidare il Comune di Formia.

La professoressa nel pomeriggio ha ritirato le dimissioni presentate la mattina del 30 novembre: quando è stato chiaro che non aveva i numeri per approvare gli equilibri di Bilancio. (Leggi qui Il sindaco Villa si dimette: “Costa è stato il burattinaio e mandante”).

Ma la crisi non è ancora rientrata. Quella vista fino ad ora è stata solo tattica. Grazie alla quale Paola Villa guadagna altri dieci giorni di tempo per costruire una nuova coalizione a suo sostegno. Infatti il prossimo passaggio delle Forche Caudine è fissato a fine mese: il consiglio comunale davanti al quale torneranno gli aggiustamenti al Bilancio.

Se la crisi rientrerà nessuno ad oggi è in grado di dirlo. In corso c’è una simbolica partita a scacchi nella quale, complice un debole e precario quadro politico, nessuno riesce o vuole fare la prima mossa. E così lo status quo è la migliore formula. Dopotutto, insegnava Giulio Andreotti, tirare a campare è meglio che tirare le cuoia.

Stop al countdown

Maurizio Costa ha portato la maggioranza al collasso

Nelle prossime ore il sindaco comunicherà al segretario generale Alessandro Izzi il ritiro delle sue dimissioni.

La crisi resta al buio. Poca luce hanno fatto le consultazioni andate avanti in queste due settimane. Fornendo però alcuni indizi per raggiungere una via d’uscita. Nessuno dei Partiti d’opposizione ha detto a Paola Villa che potrà fare affidamento sul suo voto per costruire una nuova maggioranza. Molti però le hanno indicato l’ostacolo che impedisce qualunque trattativa: la giunta rimasta in carica. Perché?

Agli occhi delle opposizioni rappresenta la chiara volontà di Paola Villa di continuare a gestire Formia secondo il suo schema ed il suo progetto politico, nonostante il giorno delle dimissioni lei stessa lo abbia definito “terminato e fallito”. Per questo, chi non le ha detto No ad un appoggio le ha risposto ‘prima togli la giunta’.

Via le deleghe. Ma è troppo tardi

Paola Villa

Il sindaco di Formia, incalzato dalle opposizioni, è stato messo di fronte alla realtà dalla sua debolissima maggioranza. Nel corso della riunione avvenuta l’altra sera le hanno fatto notare che ora non c’è più terreno da percorrere: domenica sera le dimissioni diventano definitive. Inutile arroccarsi su una giunta che da lunedì mattina non avrà più alcun senso politico. (Leggi qui La strategia di Paola per uscire dalla crisi domenica).

Così oggi Paola Villa è arrivata alla conclusione di ritirare le deleghe ai suoi assessori. È la condizione che le avevano posto per iniziare a ragionare con lei. Ma rischia di essere tardi. Perché le minoranze le hanno già fatto sapere che la sua iniziativa è «tardiva ed inutile a questo punto».

Le ultime ore dell’esecutivo Villa

Quella di venerdì, a tal riguardo, è stata una giornata che definire confusionaria è a dir poco riduttivo. È stato il segretario Izzi a smentire alcune indiscrezioni. Voci in base alle quali il sindaco avrebbe ritirato le deleghe a soli tre assessori, quelli di più antica nomina. Cioè al vice sindaco Carmina Trillino (responsabile della Cultura), al plenipotenziario Kristian Franzini (Sviluppo Economico e Turismo). Poi all’assessore all’Ambiente Orlando Giovannone.

Alcuni di loro venerdì erano passati nei rispettivi assessorati per salutare i propri dirigenti. Non avendoli trovati, hanno dato appuntamento a lunedì per lo scambio degli auguri natalizi

Carmina Trillino, vice sindaco ed ormai ex assessore alla Cultura

Che la Giunta fosse in carica e nel pieno della sua operatività l’ha dimostrato venerdì pomeriggio, alle ore 17. Si è riunita per approvare una sola delibera, la numero 368 per affrontare un argomento tanto caro al programma elettorale del sindaco di Formia. Cioè tentare di acquisire al patrimonio del Comune la proprietà del teatro Remigio Paone, attualmente nella disponibilità dell’Ipab della Santissima Annunziata.

È stata una delibera come tante: per verificare se questo intento – perché tale è – sia percorribile. Punto. A margine della riunione dell’esecutivo il sindaco ha comunicato ai suoi assessori che quella sarebbe stata l’ultima seduta di Giunta.

Quei 20 giorni “gestiti male”

Questa scelta, per quanto possa apparire decisamente paradossale e contraddittoria è coincisa sul piano temporale con un’altra decisione. Quella del sindaco di Formia di ritirare le sue dimissioni e di andare avanti.

Con quali prospettive e scenari non lo sa neppure il primo cittadino. Nessuno le ha garantito l’appoggio. Ma ormai era l’unica carta rimasta da giocare alla fine della mano.

Nessuna certezza è arrivata nemmeno dai consiglieri Costa e Capraro che erano stati tra gli ultimi a voltare le spalle a Paola Villa. Nel corso delle consultazioni non hanno ricevuto una proposta politica, non c’è stata una strategia con cui ottenerne l’appoggio.

Eleonora Zangrillo e Paola Villa

Per questo, dalle file di ciò che resta della maggioranza iniziano a rimproverare al sindaco di non aver saputo gestire al meglio i 20 giorni concessi dalla norma prima del timeout. La dimostrazione sta anche nella decisione presa dalla capogruppo di Forza Italia, Eleonora Zangrillo, considerata la più disposta a collaborare con Paola Villa e farle da sostegno. È volata venerdì a Milano. Lascia il fronte.

L’irritazione della coalizione di governo è arrivata alle stelle quando, sempre venerdì, è stata resa nota una determina della responsabile dell’ufficio Urbanistica. Responsabile scelta con una nomina fiduciaria da parte del sindaco. Approfittando del vuoto che ha provocato l’assenza della politica al Comune, l’architetto Nunzia Lanzillotta ha nominato un legale che ha un cognome pesantissimo. Si tratta di Giuseppe De Mita. È il figlio del più volte presidente del Consiglio dei Ministri e Segretario nazionale della Democrazia Cristiana Ciriaco De Mita attuale sindaco di Nusco.

Un De Mita “balneare”

E’ incaricato di supportare il Rup del Comune. Dovrà seguire le procedure legate al rilascio delle concessioni demaniali marittime. Quelle, per intenderci, che servono per l’apertura degli stabilimenti balneari.

Una determina apparentemente innocua ma non è così. Non tanto per l’impegno di spesa, 11.800 euro, ma perché la nomina è stata operata senza l’avallo dell’esecutivo. Una scelta che ha provocato l’irritazione dell’avvocatura interna. Che ha chiesto “spiegazioni” al sindaco dimissionario. Lo stesso che nell’autunno 2018 aveva nominato Lanzillotta tra scene di giubilo nel comune di Latina dove lavorava a tempo.

Anche questa vicenda ha contribuito a rendere più fragile il terreno su cui poggia il sindaco di Formia.

L’ultima mossa di Paola Villa

Il presidente del Consiglio Pasquale Di Gabriele con il sindaco Paola Villa

Il percorso scelto da Paola Villa per uscire dalla crisi è quello anticipato ieri da Alessioporcu.it: portare tutti al prossimo consiglio comunale che il presidente d’aula Pasquale Di Gabriele dovrà convocare necessariamente tra il 28 ed il 30 dicembre prossimi. Glielo impone la diffida del Prefetto di Latina che ha assegnato al comune di Formia venti giorni di tempo per approvare l’assestamento al bilancio 2020.

In quella sede il sindaco si giocherà il tutto per tutto. Confidando su un solo elemento: non tutti sono disposti a tornare alle urne adesso. Perché non sono pronti, non c’è una coalizione, non c’è un accordo politico, non c’è un candidato sindaco unitario. Tutti stavano lavorando per logorare l’amministrazione e allo stesso tempo costruire la propria candidatura.

Paola Villa a fine mese si affaccia sull’orlo del precipizio. Se non si presenteranno in Aula almeno 13 Consiglieri andrà giù. E con lei, oltre alla sua amministrazione, anche i disegni ed i sogni di gloria di molti suoi avversari.