Cristofari, il medico che può curare i malesseri del Pd

“Un medico in casa serve sempre”: saggezza contadina che però sta tornando di moda in casa Pd. Anche perché un medico è proprio quello di cui il Partito ha bisogno in questo momento a Frosinone. Non per curare i mali politici che da oltre un anno lacerano e dividono le truppe di centrosinistra in città. Ma perché i medici portano sempre una marea di voti.

Contare per credere: su 91 sindaci che governano i Comuni della Provincia di Frosinone, la professione più diffusa è quella del medico. Di famiglia o ospedaliero che sia, non importa la specializzazione, dentisti o ginecologi, radiologi o internisti. Sono quelli che hanno il contatto quotidiano con la gente, sono reperibili a qualsiasi ora, tolgono le preoccupazioni per la salute.

Nel momento in cui l’amministrazione del sindaco Nicola Ottaviani ha costantemente la febbre, a volte più alta talvolta meno, nelle file del Pd hanno iniziato a darsi un’occhiata intorno. Serve un candidato sindaco: uno che sia credibile, sia bravo, competente, apprezzato ed abbia pure il giusto pedigree. E la battuta è stata “Un medico in casa serve sempre”.

E’ sicuramente in caso. Ma pochi giorni dopo quella considerazione, le agenzie di stampa hanno iniziato a battere le dichiarazioni del dottor Fabrizio Cristofari: figlio del celeberrimo Angeluccio (apprezzato ed indimenticato sindaco di Frosinone), presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici, l’uomo che ha rimesso ordine nel Pronto Soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone, soprattutto con estimatori sia tra le file ‘socialiste’ che quelle ‘cattoliche’ del Partito Democratico.

Il tema toccato è di quelli sensibili. Che prendono subito alla pancia dei pazienti (ma anche degli elettori). “Non possiamo tollerare altre iniziative ‘capestro’ a tutto danno dei medici considerando, per di più, che i drastici tagli dei mesi passati hanno ridotto del 25 per cento i posti letti negli ospedali ciociari”, dichiara il presidente dell’Ordine dei medici di Frosinone, parlando dei tagli annunciati dal governo nel settore della sanità.

“A livello nazionale si intendono risparmiare 1,5 miliardi sulla sanità – aggiunge – penalizzando però, in modo particolare, la classe medica, l’unica a rischiare in prima persona, magari per un eccesso di prescrizioni di analisi o di radiografie. Va precisato, a tal proposito, che in provincia di Frosinone i medici non hanno mai sforato nelle prescrizioni. C’era stato, in passato, qualche segnale in tal senso nella farmaceutica, ma è subito rientrato”. Secondo Cristofari, “questi tagli finiscono, in ultima analisi, per creare anche situazioni di tensione tra sanitari, come accaduto l’altro giorno all’ospedale di Cassino”.

Per il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Frosinone c’è anche un altro delicato problema, quello dell’accorpamento delle Asl: “Visto che Roma da 6 passerà a 3 Aziende – conclude – c’è la concreta possibilità che nel Basso Lazio Frosinone venga accorpata a Latina, con il pericolo di sudditanza della nostra provincia a quella pontina”.

Bravo doc. Un medico in casa serve sempre.