Cristofari stempera: “Nessun agguato a Pompeo. Ma il Partito non è una bocciofila”

Gli strascichi del Consiglio Comunale di Frosinone. Cristofari: "Nessun agguato a Pompeo". I due consiglieri entrati in Aula nonostante la decisione contraria del Partito: "Se si vuole fare ciò che si vuole cisi iscrive ad una bocciofila”

Acqua sul fuoco delle polemiche interne, benzina invece sui focolai accesi con la maggioranza di governo. A gettare l’una e l’altra è Fabrizio Cristofari, il candidato sindaco Dem che tre anni fa ha avuto il coraggio di sfidare l’uscente Nicola Ottaviani mentre era al colmo della notorietà. La scorsa seduta di Consiglio Comunale ha acceso altri fuochi: sia all’interno del centrosinistra e sia contro il centrodestra.

Fabrizio Cristofari e gli altri consiglieri di minoranza non hanno partecipato. Tranne due: Alessandra Sardellitti e Norberto Venturi. Allargando una frattura evidente da mesi.

Fabrizio Cristofari con Alessandra Sardellitti e Norberto Venturi

«Io voglio mettere in chiaro una cosa: sono stato tre mesi a combattere contro questo maledetto coronavirus, ho visto la gente morire, colleghi e collaboratori attentissimi che venivano infettati nonostante stessero attenti ad ogni dettaglio. Quella seduta di Consiglio Comunale non si poteva tenere: in quel locale non c’erano le condizioni di sicurezza necessarie. Qualcosa, su questo tema la capirò, voglio sperare». Fabrizio Cristofari è il primario del Pronto Soccorso e della Medicina d’Urgenza: benzina sul fuoco delle polemiche con il centrodestra al governo di Frosinone.

Ma anche sul fuoco che si è acceso con Norberto Venturi: chirurgo di fama nell’ospedale Spaziani di Frosinone, in pensione da poco. E che non ha esitato a rientrare in servizio, rispondendo all’appello della Asl durante i giorni più drammatici della lotta al Sars-Cov2. Lui a quel consiglio comunale ha partecipato.

Ha votato la delibera che finanzia i lavori di ristrutturazione all’istiututo Brunelleschi, insieme ad Alessandra Sardellitti che è anche consigliere provinciale delegato all’istruzione. Un successo politico costruito insieme al presidente della Provincia Antonio Pompeo. Entrambi fanno parte di Base Democratica, il resto del Gruppo è più vicino a Pensare Democratico di Francesco De Angelis.

Fabrizio Cristofari con Vittorio Vitali e Vincenzo Savo. Dietro: Daniele Riggi, Christian Bellincampi e Marco Mastronardi

«Qui le componenti, le aree politiche, non c’entrano proprio niente – assicura Fabrizio Cristofarinoi non siamo entrati in quell’Aula solo per una questione di sicurezza».

Si poteva entrare, votare, uscire ed andare via. «E questo – ribatte Cristofari – si sarebbe prestato a varie interpretazioni. Se le condizioni di sicurezza non ci sono, non ci sono sempre. Non è che si crea una tregua al momento del voto e poi tornano le condizioni di rischio».

L’incendio interno è legato proprio al fatto che il Partito aveva deciso di non andare in Aula. Ed ha sconfessato pubblicamente Sardellitti e Venturi.

«Anche su questo dobbiamo essere chiari – dice Fabrizio CristofariOgnuno è libero di esercitare il proprio mandato elettivo nel modo in cui meglio ritiene: lo prevede la Costituzione. Che per noi è sacra. Però se ci si iscrive ad un Partito se ne rispettano le regole. Altrimenti ci si iscrive ad una bocciofila».