Da Borgomeo a Mazzoncini: i segreti della Mobilità Sostenibile

Ma cosa significa Mobilità Sostenibile? Perché sarà il business per Cassino almeno per i prossimi trent'anni? E perché la GigaFactory di Fincantieri è come un giacimento di petrolio per il nostro territorio? Tutte le risposte nel libro del professor Mazzoncini

Il presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo la settimana scorsa lo ha detto con chiarezza. L’epoca dell’Automotive è al tramonto, sta cominciando l’era della Mobilità Sostenibile «è una delle più grandi aree di sviluppo per i prossimi 30 anni, porterà tutti a ripensare come ci spostiamo. Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo giocare in difesa, c’è un tale potenzialità di crescita che non vediamo dagli anni Cinquanta». Ma cosa significa?

La Mobilità Sostenibile sarà una delle più difficili sfide degli anni a venire per realizzare la decarbonizzazione. Lo sarà per i governi e per i cittadini. Determinerà un’inversione di tendenza radicale e globale: cambieranno le politiche dei Governi e le abitudini quotidiane di tutti noi. Lo faremo con l’aiuto di straordinarie innovazioni tecnologiche: l’automobile elettrica, la guida autonoma, la MaaS (Mobility as a Service).

Renato Mazzoncini. Foto Imagoeconomica / Sergio Oliverio

È da questo presupposto che nasce l’idea di ‘Inversione a E‘, il libro di Renato Mazzoncini, professore del Politecnico di Milano ed amministratore delegato di A2A, la società che nei mesi scorsi ha deciso di investire ad Anagni.

Il libro è arricchito da un saggio di Filippo Santoni de Sio, professore associato di Etica della Tecnologia all’Università di Delft (Olanda). Si intitola “Per un’etica dei trasporti”.

Il volume analizza gli attuali limiti del settore. Propone tecnologie e scenari sulla possibilità di decarbonizzare i trasporti senza impatti rilevanti sul tessuto socio-economico. Si rivolge sia alla politica (cui spetta creare le condizioni) sia al cittadino (che con i suoi comportamenti quotidiani può contribuire al raggiungimento degli obiettivi). Perché c’è bisogno di rivolgersi ad entrambi? Nei giorni scorsi lo ha rivelato Circonomia, il festival nazionale dell’economia circolare: l’Italia è prima in Europa per economia circolarema i cittadini sono in ritardo, hanno comportamenti poco green in casa; consumiamo troppa corrente, differenziamo poco, poche bici e troppe auto. (Leggi qui Molto Circular ma poco green: la sfida parte dalla Ciociaria).

La via verso la Mobilità Sostenibile

La concept car di Renault Ez-Go pensata per la mobilità sostenibile

La riflessione parte dai principali macro trend globali: andamento demografico, urbanizzazione, cambiamento climatico. E parte dal loro potenziale impatto sul pianeta in termini di sostenibilità. Il libro illustra quali scelte energetiche e ambientali possano concretamente indirizzare l’umanità verso un futuro a emissioni zero, verso un cambio di paradigma. Provando a smontare le teorie dei molti detrattori scettici sulla possibilità di viaggiare verso le zero emissioni di Co2.

Si parte da un presupposto. L’energia esistente in natura (dal sole, dal vento, dall’acqua), se rapportata alle possibilità di consumo dell’umanità, è sostanzialmente infinita. Abbiamo le tecnologie per catturarla. Le fonti di energia rinnovabili sono democratiche, cioè sono utilizzabili in ampie regioni del pianeta grazie a tecnologie sempre più avanzate. Sole e vento consentiranno di disporre di fonti di energia proprie e autonome. Liberarsi dalle fonti fossili renderà il pianeta migliore: è evidente che si possono fare guerre per un giacimento di petrolio, una vena di gas naturale per ogni risorsa limitata. Non per una infinita.

Cosa c’entra con la Mobilità? La mobilità di oggi brucia nei suoi consumi più del 90% di petrolio, emette circa un quarto delle emissioni mondiali e non potrà che svilupparsi ancora visti i trend di crescita demografica e urbanizzazione. Con un focus sul settore dei trasporti, Mazzoncini nel suo libro individua tre livelli di intervento per la decarbonizzazione del comparto: infrastrutture, mezzi e servizi.

Cosa c’è da sapere a Cassino

L’ingresso di Cassino Plant

Progetti recenti mostrano come sia possibile dirigersi verso la decarbonizzazione partendo dalla rivoluzione delle fondamenta della mobilità. Vale a dire dalle infrastrutture. Hyperloop ad esempio: un tubo depressurizzato che riduce l’attrito e consente di far viaggiare persone e merci ad oltre 1000 km/h. È una prima opzione di come sia possibile spostare una buona fetta del trasporto aereo, verso una soluzione terrestre a levitazione magnetica.

O ancora l’elettrificazione delle strade, segmento di sviluppo di grande interesse. In pratica? In provincia di Frosinone non abbiamo le colonnine per la ricarica delle auto elettriche, da altre parti ci sono società che stanno già installando le prime strade con ricarica dinamica a induzione magnetica dei veicoli.

Nella visione di Mazzoncini, la maggior parte delle vetture dovrà necessariamente abbandonare l’impiego di fonti fossili tradizionali. Si passerà al vettore elettrico. Oggi, lo sviluppo del motore elettrico trova ancora forti limitazioni dovute principalmente all’elevato costo delle batterie (tra il 25% e il 40% sul prezzo finale di una vettura elettrica) e alle limitazioni nella loro produzione su scala globale. Ma l’autore analizza i probabili sviluppi del settore e la possibilità di rispettare gli obiettivi fissati al 2035 dalla comunità europea per la fine delle vetture a motore termico.

Invece per il trasporto pesante, altamente emissivo e con ridotte opzioni di elettrificazione, l’idrogeno verde è una delle possibili soluzioni: fonte realmente a zero emissioni, potrà contribuire a decarbonizzare il comparto pesante tramite l’adozione di specifiche tecnologie (come ad esempio la Fuel Cell).

Mobilità come servizio

Il progresso tecnologico ha consentito l’accesso a contenuti e servizi resi disponibili da numerose piattaforme digitali, come ad esempio lo streaming video. Immaginate la differenza tra avere in casa una collezione con centinaia di Compact Disc oppure accedere a Apple Music, Spotify od un servizio simile. Lo stesso processo sta interessando il mondo della mobilità e già oggi esiste la possibilità di rispondere ai bisogni di mobilità con l’accesso a servizi collettivi e condivisi. Un esempio su tutti: il Car sharing, scendo alla stazione di Roma, con il cellulare posso prendere l’auto che mi occorre ed una volta arrivato a destinazione riconsegnarla. Pagando solo per l’uso che ne ho fatto.

Questi servizi saranno sempre più competitivi grazie a i grandi aggregatori di applicazioni che consentono di individuare soluzioni integrate e ottimali: questa transizione è racchiusa nel concetto di Mobility as a Service (MaaS). Fca si è disfatta di Magneti Marelli, una volta diventata Stellantis ha invstito in società di software.

Occupazione

I trend che oggi caratterizzano la mobilità prefigurano una vera e propria rivoluzione. E le conseguenze sui posti di lavoro? I dati emersi la settimana scorsa durante la Consulta dei sindaci riunita a Cassino sono drammatici: in pochi anni si è passati da 4.400 dipendenti nello stabilimento Cassino Plant ad appena 3.300; un tempo erano oltre 12mila. (Leggi qui La sfida degli industriali: 100 milioni sull’area Stellantis).

Foto: Imagoeconomica

L’impatto occupazionale quale sarà? Sui lavoratori del comparto trasporti potrebbero essersi fenomeni di spiazzamento. Tramite investimenti mirati, è possibile salvaguardare l’occupazione e garantire una transizione giusta per tutti spiega Mazzoncini.

In tal senso sarà necessario sviluppare un mercato europeo che sia in grado di produrre, al suo interno, il 90% delle vetture vendute nel Vecchio Continente, inclusa la necessaria produzione di batterie. Per disporre nel 2050 di un parco automobilistico mondiale totalmente decarbonizzato, ipotizzando una produzione annua invariata di 80 milioni di veicoli elettrici, serviranno circa 160 Gigafactory (fabbriche di batterie) come quella esistente nel Nevada, che si traducono in circa 30 in Europa e 3 in Italia.

Il giacimento di petrolio per Cassino

Cassino ha già la sua fabbrica, ottenuta con uno straordinario lavoro di squadra fatto dal Cosilam di Marco Delle Cese, dall’università di Cassino del rettore Giovanni Betta, dal Comune di Cassino del sindaco Enzo Salera. Ecco perché nel suo intervento dell’altro giorno, il presidente di Unindustria Cassino ha paragonato la nuova Giga Factory di Cassino ad un giacimento di petrolio. capace di far decollare tutto il comparto industriale.

Considerando che la Gigafactory del Nevada ha creato 10.000 nuovi posti di lavoro, l’autore stima che la produzione di batterie in Italia possa creare oltre 30.000 nuovi possibilità occupazionali. Con l’avvento della tecnologia a guida autonoma, inoltre, la manutenzione dell’infrastruttura stradale rivestirà sempre più importanza, poiché i veicoli a guida autonoma richiedono infrastrutture perfettamente segnalate e mantenute. Il che apre alla necessità di rivedere nel complesso l’organizzazione e potenziare notevolmente gli investimenti nella manutenzione delle infrastrutture stradali.

Le potenzialità occupazionali sono imponenti se si pensa che il totale delle strade italiane asfaltate si aggira intorno agli 800.000 km.