Da città dello schiaffo a città dei botti è un attimo

Anagni e le polemiche sullo spettacolo pirotecnico in onore di San Magno. Che per l'opposizione avrebbe incentivato la violazione delle regole anti Covid. E per Natalia avrebbe rispettato tradizione e regole. Ma il segnale politico è che la guerra ora in città si fa colpi di esposti in Prefettura.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

In attesa del consiglio comunale sulla Rigenerazione Urbana che dovrebbe tenersi in città ai primi di settembre (e che potrebbe essere davvero occasione per ridisegnare il futuro della città dei papi) Anagni vive un agosto fatto di botti e polemiche scoppiettanti.

Non è una metafora, ma quello che sta accadendo dal 19 agosto scorso. Ovvero, da quando, in concomitanza con i festeggiamenti di San Magno, il santo patrono, l’amministrazione ha ritenuto opportuno offrire alla città un spettacolo pirotecnico.

Folla ai fuochi di San Magno ad Anagni. Foto Paolo Carnevale / L’Anagnino

Fino allo scorso anno era una tradizione scontata ed attesa. Quest’anno, per le note vicende relative al Covid, si pensava che i ‘botti’ non ci sarebbero stati.  Ed invece, la sera del 19 tutti a naso in su a guardare lo spettacolo.

Il problema è che giù a guardare c’era tanta gente, forse qualcuna in più di quanto la prudenza avrebbe suggerito. Ed anche sul fronte dell’uso della mascherina non è che tutti fossero d’accordo. Tanto è bastato per scatenare discussioni infinite. Discussioni rilanciate anche dal passaggio sul Tg Regionale che non ha certo fatto buona pubblicità.

Il casus belli: i fuochi per San Magno

Daniele Natalia con il maestro Mogol

Il sindaco Natalia (molto più arrabbiato in privato di quanto in pubblico abbia fatto notare) ha difeso strenuamente la sua azione.

Lo ha fatto parlando di rispetto della tradizione e delle regole. Una difesa che non ha però convinto l’opposizione (tranne il solito Antonio Necci) e pure tanti cittadini.

Che il sindaco sia rimasto scottato (questa è una metafora) lo dimostra anche il fatto che nella serata (decisamente più riuscita) su Mogol, il primo cittadino ha trovato tempo e modo per tornare sulle polemiche di cui sopra. A dimostrazione che il colpo era stato sentito. Criticando chi fa opposizione a colpi di «esposti seriali».

Sos dell’opposizione al Prefetto

Il riferimento era, ovviamente all’opposizione. Che proprio sulla vicenda dei ‘botti’ aveva inviato un esposto al Prefetto. Così come un altro esposto, sempre al Prefetto, l’opposizione lo aveva inviato per le polemiche relative al Bilancio di previsione. Contestato dalla minoranza (uscita dall’aula al momento del voto) perché non sarebbero state rispettate le procedure per una corretta analisi dei documenti.

E sembra, al proposito, che il Prefetto qualche giorno fa abbia scritto all’amministrazione per chiedere spiegazioni.

Per la minoranza, una prova del fatto che i rilievi sollevati erano fondati. Per la maggioranza, solo un passaggio formale che dovrebbe risolversi in breve tempo. «E poi vediamo che altro si inventeranno questi», avrebbe detto il sindaco in un commento privato piuttosto piccato sulla vicenda.

A dimostrazione di come la tensione sia davvero, per usare un’altra metafora, ad un livello esplosivo. (Leggi qui)