Da Morini a Cianfrocca: il 2021 di Alatri

Il 2021 per Alatri è stato l'anno in cui è calato il sipario sugli ultimi 10 anni di governo Morini. E non s'è alzato sul suo successore designato. Il palcoscenico è andato al centrodestra. Ma è stata una vittoria con un nome ed un cognome precisi: Maurizio Cianfrocca. I Partiti sono divisi.

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

È stata la fine di un’epoca. Di un modo d’amministrare, rapportarsi ai cittadini, fare le cose. Il 2021 che si sta chiudendo è stato un anno di cambiamenti radicali per la città di Alatri. È stato l’anno in cui è calato il sipario sugli ultimi dieci anni di amministrazione del sindaco Giuseppe Morini. E quello in cui il sipario non s’è alzato sul governo del suo successore, lo storico vicesindaco Fabio Di Fabio. La scena invece è andata al centrodestra: non quello ululante e sanguigno di Antonello Iannarilli ma quello mite e garbato di Maurizio Cianfrocca. (leggi qui Ballottaggi: chi ha vinto e chi ha perso. E perchè.).

Non è stato un passaggio di poco conto. Morini aveva amministrato Alatri anche dal 2002 al 2005; in totale nel nuovo millennio tredici anni di sindaco su ventuno. E in tutti e i tre casi Morini ha sempre vinto al ballottaggio. Un record difficilmente eguagliabile.

La svolta

Cianfrocca vittorioso verso il suo comitato

Per questo la vittoria di Maurizio Cianfrocca ha assunto un valore in termini assoluti di grande impatto. A sostenerlo è stato un cartello al quale hanno partecipato Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, più tre liste civiche. Per la prima volta il centrodestra ha vinto al ballottaggio un’elezione comunale ad Alatri.

Il debutto della nuova legge elettorale nel 1994 aveva lasciato un brutto segno: la storica e incredibile sfida tra Patrizio Cittadini ed Antonello Iannarilli persa da quest’ultimo per 48 voti proprio al ballottaggio.

Il centrodestra aveva vinto le Comunali nel 2006 con il ginecologo Costantino Magliocca: ma aveva fatto centro al primo turno.

Lo scorso autunno Maurizio Cianfrocca ha creato un solco tra il suo risultato e quello dei suoi due avversari più temibili: Enrico Pavia per il Polo Civico e Fabio Di Fabio per il centrosinistra. Poi ha difeso quel vantaggio. E vinto le elezioni. Insomma Cianfrocca è riuscito nell’impresa di ribaltare quel pronostico, diventato un incubo, che ha sempre visto il centrodestra perdere al ballottaggio. Spesso e volentieri per tradimenti e dispetti dell’ultima ora. (Leggi qui Il Pd scarica Morini: «È evidente il malcontento». Nemmeno un grazie).

Un anno intenso

Grafica: Giornalisti Indipendenti / Ciociaria Oggi

La campagna elettorale è stato il periodo più incandescente. A sfidarsi per la carica di sindaco sono stati Maurizio Cianfrocca, Enrico Pavia, Fabio Di Fabio, Roberto Gizzi e Luciano Maggi.

Il centrosinistra è arrivato sfilacciato, poco convinto e anche logorato da dieci anni di governo; senza un acuto nell’ultimo periodo, un’opera che fosse il simbolo di un’epoca.

Quel famoso “campo largo” tanto decantato oggi dal centrosinistra, ad Alatri è rimasto un miraggio. Tanto che il Psi e due civiche di centrosinistra hanno sostenuto un altro candidato e cioè Roberto Gizzi (primo eletto nel Pd nel 2016) disperdendo i voti e non raccogliendo nulla. Una lezione che ha imposto un cambio di rotta nel partito che in città esprime il Segretario provinciale Luca Fantini e l’ex presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini. Dopo il risultato di Alatri, in provincia di Frosinone il “campo largo” è un obiettivo imprenscindibile. 

La delusione

Maurizio Cianfrocca ed Enrico Pavia

La crisi Dem ha acceso i riflettori su quella che si è rivelata una forza centrale delle elezioni in epoca recente: i civici. Ad Alatri chi si è giocato la partita al ballottaggio è stato poi il Polo Civico guidato da Enrico Pavia. I bookmakers lo davano come favorito, anche in virtù delle liste presentate che poi hanno evidenziato molte delusioni. Ha invece rimediato una seconda sconfitta proprio al ballottaggio come avvenne nel 2016 ad opera allora da Morini.

Un progetto di rilancio che sembrava vincente sotto tutti i punti di vista, in primis quello culturale fatto di grandi proposte. Invece non ha “bucato” nell’elettorato che ha dimostrato come la quotidianità, l’ordinaria manutenzione e l’essenziale siano le vere priorità.

La città ha ribaltato tutto e ha scelto un sindaco che ha considerato come il più vicino. Gli elettori sono andati oltre la coalizione.

Anche per questo le urne hanno restituito un centrodestra tutt’altro che solido e compatto. Lo si è visto dalle prime sedute di Consiglio Comunale. la Lega è in amministrazione con due sensibilità che più diverse tra loro non possono essere: Roberto Addesse è assessore dopo avere raccolto un’ondata di voti senza eguali; è allineato e coperto. Gianluca Borrelli invece ha esordito votando contro gli ordini di scuderia, al momento di eleggere il Presidente d’Aula; ha introdotto nel dibattito il taglio delle indennità creando non poco imbarazzo. (leggi qui Cianfrocca debutta con i franchi tiratori sulla via della Presidenza. E leggi qui: Solidiamo? La maggioranza dice no)

Anche Fratelli d’Italia ha due sensibilità. Antonello Iannarilli pretende il rispetto dovuto ad un ex deputato, ex presidente della provincia, ex assessore alla regione, ex Segretario di Partito; invece l’ala maggioritaria gli ricorda che non si vive di gloria passata.

Saluto al 2021

Maurizio Cianfrocca

Al 31 dicembre 2021 saranno settanta giorni da sindaco per Maurizio Cianfrocca e di certo in queste prime settimane non si poteva chiedere praticamente nulla se non chiudere l’anno secondo una ordinaria amministrazione facendo impratichire le tante new entry in Consiglio.

Questa ora è la vera sfida: il 2022 sarà il primo anno di pieno mandato, l’anno che si svilupperà lungo le scelte politiche dettate dalla nuova amministrazione. In una città che si attende molto, aspetta risposte dalla quotidianità alla progettualità.

Ma questo Cianfrocca lo sa e tenendo fede alla sua passione musicale (trombettiere nella Banda Città di Alatri) sicuramente dal primo gennaio suonerà l’adunata per i suoi. Da quella data sarà tempo che tutti si mettano in riga e in marcia. Altrimenti si rischia la stonatura.