Da ‘Pierina alla Selva’ il patto della polenta per le elezioni

Nuova cena con menù politico ed elettorale a Sora. Questa volta a base di polenta. Ex amministratori e imprenditori, a tavola per discutere del futuro della città. Con due nomi che potrebbero guidare un eventuale schieramento

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Altra location, altro menù, altri commensali e un altro patto politico in vista, a Sora, per prepararsi alle elezioni comunali del 2021. Stavolta si può certamente parlare di “patto della polenta” che segue quello del “tartufo” raggiunto martedì a casa del consigliere Francesco De Gasperis. (leggi qui Il Patto del Tartufo è servito: Mosticone – De Gasperis – Caschera uniti al voto)

La polenta con spuntature

Ben sedici le persone che l’altra sera verso le 20.45, si sono viste a cena “da Pierina” alla Selva, quasi al confine con le montagne di Veroli. 

Un menù tutto a base di specialità tipiche locali: un antipasto di affettati, salumi e verdure grigliate a cui è seguita un’abbondante porzione di polenta, servita calda in due versioni quella classica con sugo e spuntature di maiale, e quella in bianco con verdura e olio rigorosamente extravergine di oliva. A fare da accompagnamento un vino rosso della casa

I sindaci mancati

La cosa più interessante però sono i nomi, eccellenti, dei commensali. Si sarebbe ricostituito quel gruppo che già nei mesi scorsi si era altre volte riunito per creare una sorta di “alternativa” sia all’attuale maggioranza sia all’attuale opposizione.

Fra i sedici commensali, tutti consegnati al silenzio, spiccano nomi di rilevo già ben noti alla politica sorana. A cui si affiancano persone della società civile intenzionate a condividere il progetto politico. È la visione di sempre, il sogno dell’avvocato Mario Cioffi, già segretario cittadino di Forza Italia e poi candidato sindaco, non eletto per una manciata di voti in un passato non troppo recente. Dopo anni di lontananza prova a riaffacciarsi sulla scena politica con uno spirito e idee nuove. 

Alberto La Rocca

Oltre a lui, di rilevante interesse sono i nomi degli altri commensali. Alberto La Rocca, imprenditore, già candidato a sindaco nei tempi in cui poi Enzo Di Stefano divenne sindaco, Stefano Lucarelli, candidato con l’attuale sindaco in carica Roberto De Donatis e suo assessore allo Sport (a proposito: su Facebook ok commentando un articolo di Alessioporcu.it ha messo in chiaro che con De Donatis politicamente ha chiuso).

Le sue dimissioni per entrare in Giunta, nel 2016, hanno permesso a Floriana De Donatis di entrare in Consiglio comunale con la lista “Sora che verrà”. Lista poi passata all’opposizione con il consigliere Antonio Farina dopo che lo stesso Stefano Lucarelli si è dimesso rinunciando alla delega. 

Il grande ambasciatore

Salvatore Meglio, già esponente della maggioranza del precedente sindaco Ernesto Tersigni, poi eletto presidente del Consiglio comunale, a seguito della “defenestrazione” di Giacomo Iula. Recentemente sarebbe stato anche l’asse di collegamento tra i fratelli Tersigni (Ernesto e Valter, attuali consiglieri di opposizione) ed i vertici provinciali e nazionali di Fratelli d’Italia, per il tramite dell’onorevole Alfredo Pallone. Una “trattativa” portata avanti per aderire al partito di Giorgia Meloni, sfumata a causa della condizione “capestro” che era stata posta: la testa (politicamente parlando) del leader sorano del partito Massimiliano Bruni.

Una circostanza, quella della trattativa, mai confermata e sempre celata dietro una “normale dialettica per motivi di amicizia.  

Massimiliano Bruni

La presenza di Meglio alla cena da Pierina potrebbe significare due cose: o è andato a sondare il terreno per conto dei consiglieri Tersigni (ipotesi che i più tendono a escludere) oppure politicamente fra lui e i Tersigni c’è stato lo strappo (ipotesi più accreditata fra i bene informati).

Fratellone di lungo corso

A rispondere al richiamo della “polenta” anche Roberto Di Ruscio, politico di lungo corso con ruoli importanti a livello cittadino e provinciale: la sua presenza non è stata ancora “motivata”. Non è chiaro se fosse lì per dare consigli o per esporsi in prima persona.

Giovanni Celli Catarinelli, architetto, già assessore della Giunta Tersigni, probabilmente presente a titolo personale. Manila Bellisario, proveniente dalla società civile e molto attiva sul territorio e nell’associazionismo, ultimamente è stata sempre più spesso vista presenziare le sedute dei Consigli comunali.

E poi Francesca Leonetti, presidentessa della Consulta del commercio a Sora. Marco Gaetani, un giovane della società civile. Ancora: Simonetta SperdutiMaria Barbara CalìMario MaccaroneAntonella Evangelista, il già amministratore Bruno La Pietra,  Gino Giannetti, patron della Globo Sora e Giuliano Fabi

E ora il peso

Un parterre di tutto rispetto, insomma, di cui ora occorre capire il peso politico. Tutti si sono guardati bene dal fare nomi durante la cena, dall’ipotizzare liste o candidature: correttamente, si è parlato solo di impegno sociale, del dovere di mettere a disposzione la propria esperienza.

Gino Giannetti (al centro) Foto © Claudia Di Lollo

La sostanza è che se si arriverà a sintesi, i nomi dei possibili candidati a sindaco, nella tavolata sono due: quello di Gino Giannetti o quello di Mario Cioffi. Nell’ordine in cui sono stati indicati.

Potrebbero avere la capacità politica di occupare uno spazio alternativo, giocando sulla frantumazione in corso, in modo trasversale. Causata per lo più dalla rinata voglia, da parte di molti, di correre alle prossime elezioni sotto le bandiere dei partiti, archiviando così la piattaforma civica che nel 2016 si rivelò vincente.

Una voglia, quest’ultima, i cui esiti sarebbero tuttavia incerti. Si veda il caso Veroli del 2018 quando lo stesso giorno, gli stessi elettori, nella stessa cabina elettorale, con in mano due schede, una per il Comune e una per le Europee, pur votando in massa per la coalizione del centrodestra per eleggere i propri rappresentanti a Bruxelles, a livello comunale hanno fatto stravincere confermandolo alla grande, il sindaco uscente Simone Cretaro.

A dimostrazione, appunto, che a livello locale i vessilli di partito contano poco. Che lo abbiano capito Stefano Lucarelli, Mario Cioffi e tutti gli altri ex amministratori che si sono riuniti l’altra sera da Pierina?

L’unico che rimane apparentemente immobile, a osservare, sembra essere il sindaco Roberto De Donatis, trasmettendo quasi la consapevolezza che, forse inconsciamente, qualcuno stia già preparando il terreno per la sua candidatura bis.