Da Ponte Milvio al Ponte francese di Ceccano

Alessio D'Amato, un fiume in piena a Ceccano: «Mi chiedono degli altri candidati. Ma, dopo che hai combattuto il Covid, de che stamo a parlà?». E Sara Battisti esorta il Centrosinistra locale: «Basta, questa città è in mano ai fascisti, ribellatevi allo scempio». Con il Pd tutta la comunità democratica: contro i predominanti Fratelli d'Italia

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Alessio D’Amato è partito al mattino dallo storico Ponte Milvio, che a Roma chiamano Ponte Mollo anche per le facili inondazioni. Ed è arrivato in serata fino al Ponte Francese di Ceccano. Ha preso il via nelle scorse ore il tour elettorale “100 piazze per D’Amato”, che ha attraversato subito l’intera provincia di Frosinone.

Ha fatto tappa a Fiuggi e Cassino: dal nord al sud della provincia, a fianco ai tre candidati ciociari schierati da Pensare Democratico, la componente maggioritaria, nella lista del Pd alle Elezioni Regionali: Sara Battisti, consigliera uscente e vicesegretaria regionale del Partito Democratico; il consigliere comunale di Ceccano Andrea Querqui e il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi.

D’Amato ha cominciato da Fiuggi: con l’inaugurazione del comitato della capolista del Pd Battisti. Alla fine entrambi, dopo l’appuntamento nel Cassinate con Mazzaroppi, si sono riuniti a Ceccano: per il lancio della candidatura del civico Andrea Querqui nella sua base di via Ponte: non proprio il vicino ed emblematico Ponte Berardi, il ponticello sopra alla ferrovia. (Leggi qui  L’orgoglio di Sara: «È per le donne che dobbiamo vincere»).

«Ma de che stamo a parlà?»

La tappa di D’Amato a Fiuggi

Ad attendere D’Amato a Ceccano c’era il Gotha provinciale del PD e tutta la comunità democratica del Centrosinistra locale. A rappresentare il Partito Democratico c’era il deputato Matteo Orfini, la stessa vicesegretaria regionale e candidata Sara Battisti ed i vertici provinciali: Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico; il Segretario Luca Fantini e la Presidente Stefania Martini.

Presenti tra gli altri il Segretario cittadino del Pd Giulio Conti, il gruppo Cives Ceccano e il movimento giovanile Progresso Fabraterno: i principali sostenitori della candidatura dell’indipendente Querqui all’interno della lista del Pd.

Un’indipendenza che è emersa anche nel corso dell’incontro-confronto con D’Amato. Conti, dal canto suo, conferma che gradirebbe «un ingresso ufficiale di Querqui nel Pd e la costituzione del gruppo consiliare». Ora però è tempo di Regionali. C’era tutta la famiglia del farmacista ceccanese, figlio d’arte dell’ex sindaco Gianni Querqui, presente in prima fila a fianco a De Angelis.  

Lui, D’Amato, si è presentato con un «Ve vojo tanto bene – ha esordito con il suo consueto romanesco -. State qui er sabato sera, è una passione importante che ci porterà a vincere. Vinceremo queste elezioni perché siamo credibili». D’Amato è arrivato sul Ponte Francese come un fiume in piena: «Mi chiedono degli altri candidati. Ma, dopo che hai combattuto il Covid, de che stamo a parlà?».

Al cerchio e alla botte

Francesco Rocca con Alessio D’Amato (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Tornato serio, D’Amato ha puntato il mirino su entrambi gli avversari. Prima Donatella Bianchi (Movimento 5 Stelle) e poi il principale competitor secondo i sondaggi Francesco Rocca (Centrodestra): «L’una non sa nulla della Regione Lazio, magari qualcosa della Liguria e del Parco delle Cinque Terre. L’altro fino a qualche settimana fa era il capo di un’associazione importante della Sanità privata, la Confapi». Si parla del comparto sanitario della Confederazione italiana della piccola e media industria privata. L’insinuazione è sugli interessi della Sanità privata che passano per la Regione Lazio.

D’Amato però ha voluto precisare: «Di per sé non vorrebbe diventare nulla. Ma se sei un giocatore non è che poi ti candidi a fare l’arbitro. Se indossi la casacca della Sanità privata non è che poi vuoi diventare presidente dell’Ente che regolamenta anche la Sanità privata. Non puoi fare due parti in commedia». 

Basta un voto in più

D’Amato con i candidati Sara Battisti, Andrea Querqui e Libero Mazzaroppi

Il Centrodestra, però, viene dato in vantaggio: «Badaloni, Marrazzo, due volte con Zingaretti – ha ricordato, nell’occasione, D’Amato -. Ne abbiamo fatte di campagne elettorali, ci hanno dato sempre per sconfitti, sempre indietro, così indietro da fare brutte figure. Mi ricordo Bruno Vespa quando mise la bandierina blu sul Lazio e all’ultimo momento ha dovuto cambiare e mettere quella rossa. Vincemmo per cinquemila voti, siamo abituati a grandi rimonte».

«Quest’anno si spera allora in diecimila voti», ha allora esclamato Conti. «Basta uno in più», hanno risposto subito all’unisono tra le risate il candidato presidente D’Amato e il segretario provinciale Fantini.

«Noi ci dobbiamo rivolgere a tutti gli elettori della nostra Regione, di questa provincia, di Ceccano – ha però detto D’Amato davanti al Centrosinistra locale -. Dobbiamo chiedere il voto per tutto ciò che è stato svolto e per ciò che vogliamo fare: guardare innanzitutto allo sviluppo, al lavoro, ai giovani».

«Io li conosco quelli di Destra»

Alessio D’Amato con Sara Battisti e Andrea Querqui

D’Amato dice di conoscerli quelli di Centrodestra: «Hanno prodotto lo sfascio della Sanità regionale. E ricordatevi le feste che facevano vestiti da antichi romani con le maschere da maiali. Questa è stata la Regione che ci hanno consegnato. Vogliamo consegnare la Regione a queste Destre, vogliamo far gestire a loro i fondi del Pnrr, i diciassette miliardi di fondi strutturali programmati da noi?».

Ad aprire la serata, però, è stato Luca Fantini: «Siamo stati il primo Partito della provincia a depositare la lista e lo abbiamo fatto nella convinzione di aver messo in campo la più forte che il PD poteva costruire, fatta di persone autorevoli e rappresentativa di tutto il territorio».

Ai tre candidati ciociari di Pensare democratico si somma il trio della minoritaria Base Riformista: Antonio Pompeo, ex presidente della Provincia e sindaco di Ferentino; Alessandra Cecilia, ex assessora di Fiuggi, Annalisa Paliotta già candidata a sindaco di Pontecorvo.

La Sinistra riapre al Pd

Luca Fantini

«Una città importante come Ceccano non poteva non avere una rappresentanza all’interno della propria lista» così il segretario Fantini. «Voglio ringraziare profondamente Andrea Querqui per aver scelto di mettersi a disposizione del Partito Democratico con grande entusiasmo». È stata una riapertura di dialogo con la Sinistra rappresentata dalla già candidata sindaco Emanuela Piroli, presente e pienamente a sostegno dell’alleato Querqui. Mettendo da parte il fatto che fu sfiduciata nel 2018 da Segretaria cittadina del Pd.

«Il momento è importante perché dobbiamo evitare che venga nel Lazio chi sta evitando di governare a livello nazionale», ha esortato Fantini. Prima di schernire il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Ci racconta che Dante è l’ispiratore di questo Centrodestra, insieme a tutte le altre bugie che racconta la Meloni tutti i giorni. Nel Lazio li abbiamo già provati con la Polverini, quando sono venuti a chiudere gli ospedali e ci hanno reso famosi in tutta Italia non per gli obiettivi centrati ma per gli scandali portati avanti». (Leggi qui: Dante e Benito finalisti alla “coppa Davos”).

Il punto chiave, secondo il segretario provinciale del Pd, è uno: «Raccontare che non solo siamo competitivi ma noi questa partita la andiamo a vincere. Il racconto, secondo cui la Destra vince perché ha già vinto alle Politiche, deve essere assolutamente messo da parte. Mettiamo avanti i risultati del buon governo, mettiamo al centro la nostra credibilità: amministrativa, politica e umana».

Orfini e la scarsa memoria

Matteo Orfini

Anche Matteo Orfini ha detto la sua: «Dobbiamo difendere quello che abbiamo fatto in questi anni nella Regione Lazio, una storia di successo. Abbiamo preso la Regione in una condizione che pochi ricordano, ma del resto la scarsa memoria è uno dei problemi del nostro Paese».

Allora è scattato il promemoria: «Una Regione in dissesto, travolta dagli scandali, piena di problemi, con la Sanità commissariata, diventata lo zimbello del Paese: il simbolo del malgoverno. Noi oggi la restituiamo ai cittadini completamente differente: risanata, all’avanguardia, motivo di orgoglio per il nostro Paese. È la Regione che ha gestito l’emergenza Covid nel miglior modo in Italia».

Non è mancata la frecciatina al premier Giorgia Meloni, leader di FdI: «È molto coerente, riesce a sbagliare sempre la scelta dei candidati. Abbiamo visto a Roma quel fantastico personaggio di Enrico Michetti, che avete già tutti probabilmente dimenticato, ma insomma ci ha dato grandi soddisfazioni. Anche questo qui promette bene ed è incomparabilmente più debole di D’Amato, non ha nulla da raccontare e rivendicare, forse qualcosa da nascondere o evitare di esplicitare. Dobbiamo sconfiggere l’idea che la vittoria della Destra sia scontata».

D’Amato il “Comunista”

Sara Battisti e Alessio D’Amato

Sara Battisti ha raccontato inizialmente un aneddoto: «Tanti mi hanno scritto meravigliati dal fatto che Alessio D’Amato sia “comunista”, intendendo che fosse un uomo con una visione rispetto alle esigenze del popolo». Non ha usato una parola a caso a Ceccano, nell’ex Stalingrado ciociara, ormai roccaforte provinciale di Fratelli d’Italia. (leggi qui: Da Stalingrado ciociara a roccaforte di patrioti).

«Parliamo di una provincia che ha visto chiudere gli ospedali, di certo non da noi ma da quelli che c’erano prima. E di una Regione che non è che li abbia aperti, ma ha cominciato a costruire un nuovo modello, a partire dall’alta specialistica nelle quattro strutture ospedaliere della provincia». Ha detto che non sono su carta ma ormai in costruzione la Rems di Ceccano, «una delle più grandi del centrosud Italia», nonché i nuovi Pronto soccorso degli ospedali di Frosinone e Alatri, «progetti quasi completati, non carta straccia».

In una Ceccano ormai virata verso Destra, come dimostra il 51% confermato alle Politiche ma con un’affluenza al 58%, la ricandidata Battisti ha voluto ringraziare profondamente Andrea Querqui: «Ha scelto di portare il suo contributo, la sua storia, la sua squadra al servizio della lista del Partito Democratico, ma in una città molto difficile. È una città che ha una storia, una storia di buon governo, una storia di donne e uomini che hanno fatto la differenza».

«Ceccano in mano ai fascisti»

L’intervento di Sara Battisti

Vuole che quella storia, l’ultimo ventennio rosso prima dell’avvento del Centrodestra a guida FdI, venga recuperata: «Oggi questa città è in mano ai fascisti – ha tuonato Sara Battistila battaglia regionale ne anticipa un’altra importante: le Elezioni Comunali di Ceccano. La prossima volta dobbiamo vincere avendo la capacità di rimetterla tutta insieme questa storia. Dandole, però, anche una chiave di rinnovamento e qui vedo tanti giovani. Avete avuto la capacità di sapervi rinnovare».

Poi l’accorato appello finale: «Quando vi ribellate a questo scempio? Come fate? Noi non dobbiamo prendere le preferenze solo per Andrea, qui dobbiamo fare una marcia per la liberazione di questa città. Questa battaglia la faremo assieme a voi. A questi ragazzi che sono qui dobbiamo raccontare un’altra storia, la storia di una città che si sa rialzare e sa vincere».

Andrea Querqui si è presentato: «Mi conoscete tutti, in città svolgo il doppio ruolo di farmacista e consigliere comunale, ruoli che mi portano dalla mattina alla sera a stare a contatto con le persone e i loro problemi quotidiani». E ha posto il primo distinguo: «Tra tutti emerge il problema della Sanità. Nonostante i notevoli passi in avanti compiuti in questi anni, con il nostro candidato e futuro presidente della Regione, c’è ancora molto da fare».

Con il Pd ma da indipendenti

Andrea Querqui, candidato indipendente nella lista regionale del Pd

Il messaggio è chiaro: sostegno al Pd da indipendenti, sollevando riserve. «Ritengo – ha detto Querqui – che la presenza di D’Amato sul nostro territorio sia fondamentale come garanzia degli impegni che io e Sara stiamo prendendo e prenderemo in campagna elettorale».

Querqui ha due slogan: “Si può fare” e “Io ci voglio credere”. «Ce la possiamo fare – ritiene -. D’Amato ha portato la Sanità regionale fuori dal commissariamento dopo dieci anni, che equivale a nuovi investimenti, soprattutto sul turn over: assumere tutte le persone necessarie per il servizio sanitario laziale». È stato colpito, però, anche da altri due punti del programma di D’Amato: le Comunità energetiche e il Reddito di formazione.

Infine ha argomentato: «Le Comunità energetiche puntano sulle energie rinnovabili, tutelano l’ambiente e danno vantaggi economici ai cittadini. Con il Reddito di formazione, invece, si danno ottocento euro ai disoccupati finché non troveranno lavoro: frequentando, però, corsi di formazione attivati dalla Regione in base alla richiesta delle specifiche figure professionali sul territorio».

Spazio alle emozioni

L’inaugurazione del comitato elettorale Querqui

Emanuela Piroli, dal canto suo, si è emozionata un po’ nell’esprimere il suo massimo supporto a Querqui. «Andrea mi ha voluto qua e sono contenta di essere qua a sostegno suo, del Partito Democratico e della coalizione di Centrosinistra». Anche un occhio alla presenza femminile: «Una donna capolista è sicuramente un primo valore aggiunto». Ma la dottoressa Piroli, endocrinologa della Asl di Frosinone, era lì anche per D’Amato: «È stato il mio Assessore. Leggendo la sua storia politica, una come me non può che affezionarsi a lui per quell’essere “comunista” com’è stato definito».

Emanuela Piroli, da leader del coordinamento di Centrosinistra “Il Coraggio di Cambiare”, ha messo insieme tutti quelli di Sinistra che non si riconoscono nel Partito Democratico. Chiaro che ci saranno le liste di Sinistra e non tutti, vedi Rifondazione comunista e Verdi Europei, saranno dalla parte di Querqui.

Ma c’è quantomeno tutta la comunità politica sua e della Piroli, oltre ovviamente a quella del Pd. Nell’occasione si sono rivisti anche i civici Democratici per Ceccano, candidatisi alle scorse elezioni comunali, non riusciti a centrare nemmeno un seggio consiliari e ostili alla segreteria di Conti, che da quella lista elettorale era stato fatto fuori per non essere rieletto.   

Al di là dell’amicizia

Andrea Querqui ed Emanuela Piroli

«Andrea è un amico ma, al di là del rapporto e del rispetto, c’è tra di noi un patto politico di collaborazione e di supporto reciproco – ha spiegato Emanuela Piroli -. Abbiamo condiviso la battaglia elettorale del 2020, un’avventura straordinaria, e condividiamo oggi la battaglia in opposizione in Consiglio nello stesso gruppo, Il Coraggio di Cambiare».

È un’opposizione all’Amministrazione Caligiore in cui FdI è ormai da record nazionale: sindaco, vicesindaco, altri tre assessori e ormai otto consiglieri di maggioranza su dieci sono di Fratelli d’Italia. La Lega regionale ha smascherato quella locale, estremamente vicina al sindaco Roberto Caligiore. Lo ha fatto candidando Marco Corsi: ex presidente del Consiglio nel Caligiore 1, che ha contribuito a far cadere prima di candidarsi invano a sindaco contro l’odierno Caligiore 2.

Alle scorse Comunali Corsi è stato sostenuto dal Pd civico, dal Psi e da variegate liste civiche. Il Centrosinistra, eccetto il locale Pd, non lo ha mai accettato. Neanche il Centrodestra di Caligiore, però, lo rivuole indietro. Per questo, dopo la conferma della candidatura di Corsi, il capogruppo consiliare della Lega Pasquale Bronzi è passato dalla Lega a FdI.

Sempre più Fratelli

Al centro Angelo Macciomei e Pasquale Bronzi

A questo punto ci si aspetta altrettanto dall’assessore Angelo Macciomei: che sostenga FdI alle Regionali. La Lega resta con un solo consigliere comunale: Alessio Patriarca. E il gruppo vero e proprio di FdI, a parte le liste satellite, arriva a quota tre: se vuole tenersi l’assessorato, deve quantomeno sostenere FdI e non il Carroccio alle Regionali 2023.

Il deputato di casa Massimo Ruspandini, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, si complimenta con il sindaco Caligiore e l’assessore Riccardo Del Brocco (Grande Ceccano, in quota FdI) per l’operazione Bronzi: «Ceccano si conferma la vera capitale dei Patrioti e del centrodestra provinciale».

Piroli, nella reunion di Sinistra, ha parlato anche dell’Amministrazione Caligiore: «Un’Amministrazione che è ormai quella più a Destra della provincia. È ormai quasi monocolore, visti gli ultimi sviluppi. È rimasto poco di altro. È una battaglia difficile che stiamo portando avanti assieme ai pochi altri consiglieri rimasti all’opposizione». Di Centrosinistra in Consiglio è ormai rimasto del resto un quartetto: oltre al duo Piroli-Querqui, Mariangela De Santis (Nuova Vita) ed Emiliano Di Pofi (Partito Socialista).  

Le riserve da indipendenza

L’opposizione in Consiglio Comunale a Ceccano

«In estrema sincerità non potevo avere compagno migliore di Andrea Querqui in questo viaggio – ha accentuato l’alleata Piroli -. La lista del Pd, questa Città, il territorio non potevano avere candidato migliore in una corsa elettorale difficile come tutte le altre. Alle Regionali il voto d’opinione conta e non conta. Ho già incontrato D’Amato e ho potuto già vivere la sua grinta, ma lo ringrazio nuovamente per essersi messo a disposizione della comunità democratica del Centrosinistra».

È intervenuta anche da operatrice sanitaria: «Da tecnica della Sanità, anzi da “operaia della Sanità”, ricordo i due miliardi di debito pubblico nella Sanità, poi azzerato da Nicola Zingaretti, e un blocco del turnover che ha fatto sì che si perdessero ottomila lavoratori. Riconosco il grandissimo lavoro fatto dall’assessore D’Amato durante l’emergenza sanitaria, gestendo ottimamente la pandemia nella nostra regione, anche rispetto ad altre in cui la situazione è andata a scatafascio».

Il gruppo a sostegno dell’indipendente Querqui, all’interno della lista regionale del Partito Democratico, ha fatto prendere impegni al PD: «Chi vuole rappresentarci in Regione – ha concluso la consigliera Piroli – deve portare avanti le istanze degli operatori sanitari e degli utenti, tutto quello che serve nella nostra provincia. Roma assorbe energie e fondi, siamo un po’ penalizzati, ma chiedo a D’Amato di invertire la tendenza in modo che questi finanziamenti arrivino in maniera ancor più forte sul nostro territorio».

Sanità e revisionismo storico

Emanuela Piroli e Roberto Caligiore sullo sfondo della Casa della Salute di Ceccano

A proposito di Sanità, anche di revisionismo della sua storia, Emanuela Piroli non poteva non parlare della vicina Casa della Salute: «Quando guardo l’ospedale di Ceccano, mi piange il cuore. È vero che la memoria è corta, ma lo ricordiamo noi che l’ha chiuso il Centrodestra, dopo una spesa di quasi dieci milioni di euro per la sua ristrutturazione».

Il nemico politico comune è Fratelli d’Italia. Mentre fervevano i preparativi per l’arrivo di D’Amato sul Ponte Francese, Ruspandini e Caligiore hanno condiviso via social un selfie con il candidato del Centrodestra Francesco Rocca. Fanno sapere che, quando lo hanno incontrato, «ha ricordato la sua origine ceccanese che non molti conoscono». Anche da questo, a detta di un emozionato Ruspandini, «si capisce che è l’uomo che cambierà la nostra Regione ridando dignità ai Comuni della nostra meravigliosa Provincia, una benedizione per Ceccano, la provincia di Frosinone e l’intera regione».

Alle Regionali il candidato di punta di FdI sarà Daniele Maura, consigliere provinciale e comunale di Giuliano di Roma, sempre sostenuto anche e soprattutto da Ceccano. Prima dell’arrivo di D’Amato è stato criticato da Sara Battisti, per via dei tempi in cui FdI prometteva tagli delle accise sulla benzina, ma anche da Emanuela Piroli: «FdI candida Daniele Maura, che dall’ospedale di Anagni posta che la Giunta Zingaretti avrebbe distrutto la Sanità. Gli ricordiamo allora, come a tutti i cittadini, che questi ospedali sono stati chiusi dalla Giunta Polverini nel 2010 e nel 2012. Questa è l’Elezione della Sanità…».

E, proprio in quel momento, non poteva che spuntare D’Amato: un “Comunista” a Ceccano.