Dagli Appennini alle Alpi: l’orgoglio di Forza Italia

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Silvio Berlusconi resiste. Maria Stella Gelmini attacca il Governo e rilancia la coalizione. Gianluca Quadrini ai suoi: “Non capisco le preoccupazioni, abbiamo organizzazione e percentuali importanti. E soprattutto abbiamo il valore aggiunto di Claudio Fazzone”.

C’è un filo “azzurro” che lega le vicende di Forza Italia sull’intero territorio nazionale, arrivando fino nei territori provinciali. Quindi anche a Frosinone. Il Partito di Silvio Berlusconi non ha più le percentuali di un tempo, perfino nei sondaggi risente dell’onda sovranista della Lega e dei Fratelli d’Italia, diversi dirigenti e militanti hanno preferito aderire ai Partiti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Ma non per questo gli “azzurri” smobilitano. Anzi. Silvio Berlusconi ha rilanciato la centralità politica del suo Partito, dicendo che non intende mollare il timone e che in ogni caso sarà il “garante” di Salvini in Europa. Un modo come un altro per dire che Forza Italia rimane nel centrodestra.

Silvio Berlusconi. Foto © Imagoeconomica / Vince Paolo Gerace

Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, sta girando il Paese da nord a sud. E proprio al sud, in Calabria, ha fatto una dichiarazione importante: “In questa manovra si sono dimenticati delle infrastrutture, del lavoro, dei giovani. La fuga dei cervelli è colpa delle politiche sbagliate, dei governi dal 2011 ad oggi. Nella manovra che è stata appena votata e che ha aumentato le tasse ed il debito, non c’è la parola Sud, se non con riferimento al reddito di cittadinanza, che non basta”.

Dunque, Forza Italia resta all’opposizione del Governo Conte-Zingaretti-Di Maio-Renzi-Speranza e non appare preoccupata per gli addii e le prese di distanza.

Gianluca Quadrini, vicecoordinatore regionale nel Lazio del Partito, in provincia di Frosinone, ripete lo stesso concetto in qualunque occasione: pubblica o privata. Lo ha fatto ad Arpino poche settimane fa, lo ha ripetuto ai fedelissimi. Il pensiero di Gianluca Quadrini è il seguente: “Non capisco chi si preoccupa. Forza Italia resta centrale nello schema del centrodestra, dalle notizie che arrivano alle regionali in Emilia Romagna e Calabria prenderemo percentuali più alte di quelle dei sondaggi. In provincia di Frosinone, ancora oggi, siamo il Partito del centrodestra che esprime più sindaci, più assessori e più consiglieri comunali. La nostra appartenenza nel centrodestra è fuori discussione. Ci stanno provando in tutti i modi a farci litigare, ma non ci riusciranno”.

Claudio Fazzone. Foto © Imagoeconomica / Stefano Carofei

Il valore aggiunto sul territorio si chiama Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale del Partito. È tra i pochi della ‘vecchia guardia’, il gruppo che iniziò con Berlusconi verso la metà degli anni Novanta. Come pochi sa interpretare l’andamento del clima dentro Palazzo Grazioli. È stato tra i primi in Italia a sollecitare un cambiamento interno. Che non è arrivato. Ha saputo rompere il silenzio ed ha saputo ricostruirlo quando è stato chiaro che nulla sarebbe cambiato. Altri, come Giovanni Toti, invece sono usciti e si sono imbarcati nell’avvenura di Cambiamo che si è già arenata.

C’è Claudio Fazzone dietro la tenuta di molte sensibilità interne al Partito. Con il suo lavoro di cucitura e tessitura silenzioso. Che alle scorse Provinciali di Latina lo ha portato a centrare un perentorio 4-1 sulla Lega di Zicchieri e Durigon.

La tattica è quella di non muoversi. Come ha riassunto nelle ore scorse Gianluca Quadrini incontrando un gruppo di sindaci: “La crisi di Governo è dietro l’angolo e credo che, oltre naturalmente che per le comunali, dovremo farci trovare pronti per le politiche e per le regionali. Non ci sono francamente motivi per essere preoccupati considerando le percentuali e i voti che Forza Italia ha in provincia di Frosinone”.

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