Carlo Maria convocato dall’Antimafia. Con un sacco per prenderle e uno per darle

Un sacco per prenderle ed uno per darle. Il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro si presenterà così il 5 maggio prossimo di fronte alla Commissione Regionale sulle infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata.

Vogliono ascoltarlo in merito alla situazione della sicurezza pubblica in città. Chiedergli un parere sull’eventuale presenza di organizzazioni criminali sul suo territorio.

Ci sono segnali che hanno preoccupato la Commissione presieduta dal Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri (a riposo) Baldassarre Favara. E’ un esperto: prima di entrare nel team di Nicola Zingaretti è stato comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, comandante Regionale nel Lazio e poi in Calabria. Il generale, con la sua Commissione, sta lavorando da un anno per analizzare il livello di penetrazione e consistenza della criminalità organizzata nel Lazio. Ha avviato una serie di approfondimenti sui singoli comuni.

Cassino è un territorio che ha sempre fatto gola ai clan. Negli anni Settanta per ‘svernare’. Nel periodo successivo, per riciclare. Infine per investire. Negli anni Novanta ci fu il primo tentativo di costituzione d’un clan autonomo che intendeva controllare tutta l’area dal Garigliano fino a Cassino, passando per il ricco bacino marmifero di Coreno e gli appalti di quel periodo: Tav e Terza Corsia. Finì con raffiche di mitra e morti ammazzati, al confine tra le province di Latina e Caserta. Una mattanza – stabilirono le indagini – ordinata durante un vertice camorrista sul Lago Patria. Lì si stabilì che andava eliminato quel gruppo. E ricostituito l’ordine precedente su tutto l’asse tra Formia e Cassino. Una pax fatta di pochi spari e molti affari. Meno piombo e più transazioni di banca.

Nelle settimane scorse, da più parti è stato evidenziato che Cassino è sempre più al centro dell’attenzione. Al punto che molti magistrati della Procura sono applicati all’Antimafia per seguire da vicino casi che portano in città.

Carlo Maria D’Alessandro si presenterà in commissione con due elementi fondamentali. Nel sacco per prenderle, ci sono tutte le iniziative messe in campo dalla sua amministrazione per aumentare la sicurezza in città. C’è il piano per l’incremento delle telecamere in centro e in periferia. Ci sono gli accordi presentati in queste ore, con le associazioni dei carabinieri e dei finanzieri in congedo per avere ancora più occhi aperti su scuole e piazze.

Ma c’è anche il sacco per darle. Il sindaco chiederà al generale Favara perché il ministro dell’Interno ha autorizzato la chiusura del distaccamenti di Polizia Stradale di Cassino dal 31 marzo scorso? I 1.100 interventi fatti ogni anno da quelle pattuglie ora chi li farà? Il commissariato di Pubblica Sicurezza di Cassino e la Compagnia dei Carabinieri attendono da anni un adeguamento degli organici. Che invece non arriva.

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