D’Alessandro: «Niente documenti». Il prefetto: «Procedo comunque»

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Il Comune di Cassino non intende consegnare i documenti chiesti dal commissario prefettizio Ernesto Raio per procedere alla consegna dei suoi acquedotto ad Acea. Al prefetto questa decisione gli fa un baffo: «Verrà interpretata come ‘Silenzio assenso’ e procederemo».

Tutto si sviluppa in poche ore. Il prefetto Emilia Zarrilli interviene ai microfoni di Radio Cassino Stereo e dice:

«Nei giorni scorsi è stata inviata una lettera al Comune di Cassino sottolineando che mercoledì 27 luglio è l’ultimo giorno per la consegna dei documenti. Ma noi non ci preoccupiamo: se non consegnano le note significa che non ce n’è bisogno e quindi c’è un’accettazione passiva, ovvero il silenzio-assenso. Pertanto noi faremo a meno di questa documentazione e al momento giusto ci sarà un verbale di consegna con la massima trasparenza e linearità perchè è questo che ci impone l’ottemperanza del Consiglio di Stato».

La documentazione chiesta dal dottor Raio è pronta. Lo assicura Domenico Tortolano su Il Messaggero:

(…) Documenti approntati dal dirigente del settore l’ing. Pio Pacitti che saranno al vaglio del commissario ad acta prima del suo ritorno in Comune previsto la prossima settimana. «I tecnici e i legali – ha detto ieri il sindaco D’Alessandro – stanno lavorando su questa problematica per salvaguardare gli impianti idrici. Io ho dato l’indirizzo politico, adesso spetta a loro provvedere alle incombenze».

Ma a Ciociaria Oggi il sindaco dice che non intende consegnare un bel nulla. Scrive Alberto Simone:

D’Alessandro da parte sua non si scompone: «Ribadisco che non consegnerò alcuna documentazione relativa all’acquedotto: questa è la posizione “politica” dell’amministrazione. Se poi qualche dirigente comunale ha provveduto questa è una cosa che non possiamo controllare».

Intanto gli avvocati del Comune hanno depositato il ricorso al Consiglio di Stato contro la nomina del commissario prefettizio, mentre è pronto un altro ricorso alla Corte di Cassazione contro la sentenza che condanna il comune di Cassino a consegnare l’acquedotto ad Acea.