Evangelista si dimette: per fare l’assessore appena il sindaco rientra

Verso il ritiro delle dimissioni di Carlo Maria D'Alessandro. Il sindaco in mattinata è tornato in municipio ed ha fatto sapere di avere fatto gli scatoloni. In realtà prepara un nuovo esecutivo. Ma lo annuncerà solo all'ultimo momento. Perchè queste dimissioni, invece di metterlo da parte, lo hanno rimesso al centro

La leggenda vuole che sia arrivato alle 8.30 e si sia chiuso nel suo ufficio. E che abbia iniziato a fare gli scatoloni: perché – almeno nelle apparenze – le sue dimissioni non sono una farsa. Ma definitive.

Invece, la realtà dei fatti è un’altra.

 

Barba lunga e porta chiusa

Barba incolta, tanto dimagrito da far apparire larga la camicia azzurra sotto la cravatta blu: Carlo Maria D’Alessandro è tornato in municipio a Cassino dopo la lite della settimana scorsa culminata con le sue dimissioni e l’arrivo di un’ambulanza. (leggi qui Lite e dimissioni: «Carlo offendi la mia intelligenza» ecco perché D’Alessandro ha mollato).

Nessuno dei Consiglieri si è accorto della sua presenza: perché la porta era chiusa dall’interno e perché nessuno di loro è così mattiniero.

Quando li hanno avvertiti, uno di loro ha bussato: si sono visti in sala Giunta.

Hanno parlato di ‘grattini’ e di parcheggi a pagamento, di pratiche amministrative e di cimitero: come se non ci fossero le dimissioni protocollate. Come se non si stesse correndo il rischio di veder sciogliere l’amministrazione tra due settimane.

Il gioco al gatto ed al topo tra Carlo Maria D’Alessandro e la sua amministrazione prosegue: nessuno gli chiede di rientrare, lui fino alla fine non dirà se rientra. Tutti al lavoro come se nulla fosse, in modo da non dargli il pretesto per andare via.

È la tattica decisa dai consiglieri subito dopo le dimissioni: nessuna dichiarazione, nessun post, nessun pretesto.

 

Arriva Abbruzzese

L’unico con cui ha parlato è il padre politico di questa amministrazione: Mario Abbruzzese. Solo loro sanno cosa si sono detti. Se abbia provato a convincerlo a restare.

O se non ce ne fosse bisogno: perché è tutta una messa in scena con cui mettere fine una volta per sempre al continuo logoramento politico attuato dalla maggioranza. Diventato sempre più stressante da quando la Lega si sta sfilando: perché ognuno è diventato decisivo, ciascuno sta diventando ago della bilancia. E moltiplica, nelle richieste, il proprio peso.

Proprio di questo avevano parlato, nelle 48 ore prima delle dimissioni, il sindaco ed il suo mentore. Proprio per questo Abbruzzese gli aveva detto, con tono secco: «Tu sei il sindaco, senza di te non vanno da nessuna parte».

Le dimissioni protocollate hanno ricordato a tutti che ora si torna a casa se il sindaco non ritira l’atto. Gli restituisce il potere della centralità.

Per paradosso, sono dimissioni che non lo tolgono di mezzo ma gli restituiscono il ruolo. E proprio questo lascia capire che le ritirerà.

 

Orario d’ufficio

Carlo Maria D’Alessandro è andato via alle 13.30 in punto: orario d’ufficio. In famiglia ha promesso che da ora sarà a casa puntuale per pranzo.

Prima di lasciare il palazzo però ha incontrato gli ausiliari del traffico che manifestavano per avere certezze sul loro futuro. Gli ha risposto che potrà dargli rassicurazioni solo dopo il 21 novembre, alla scadenza del bando sulla gestione delle strisce blu: solo allora si saprà se e quanti eventualmente avranno risposto.

Un altro indizio: parla di futuro. Non dice “vedetevela con il commissario che prenderà il mio posto”.

 

Le indiscrezioni dicono che Carlo Maria D’Alessandro farà una sortita nelle ultime 24 ore concesse dallo Statuto. E metterà la sua amministrazione di fronte ad un ultimatum: rimpasto in giunta, ridistribuzione anche degli incarichi ai consiglieri con delega, senza trattative né discussioni. Prendere o lasciare. Altro che maggiore condivisione e collegialità.

Allora potrebbero essere legate al rimpasto le dimissioni rassegnate in mattinata da Francesco Evangelista, consigliere con delega alla Manutenzione.Ritengo giusto non continuare. Non ho la serenità giusta per tanti motivi“.

In molti ci leggono invece una manovra con farsi trovare pronto. Per occupare un assessorato quando ci sarà il ritiro delle dimissioni del sindaco, con il varo di un nuovo esecutivo.

In quel caso, l’avvicendamento avverrebbe con l’attuale assessore ai Lavori Pubblici Dana Tauwinkelova: è la prima dei non eletti, al posto di Evangelista verrà surrogata lei in Aula. Lasciando il posto in giunta proprio ad Evangelista.