Dalla variante di Gaeta alla guerra di Fondi: Frattasi è prefetto di Roma

Il nuovo prefetto di Roma ha mosso i primi passi a Gaeta (legando il suo nome alla variante urbanistica che ha rivoluzionato la città) e poi a Latina. Dove divenne celebre la sua commissione che chiese lo scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose

La parola ‘malleabile‘ non è nel suo vocabolario. Lo ha dimostrato subito, appena messo piede a Gaeta e poi a Latina. Bruno Frattasi è il nuovo prefetto di Roma: lo ha designato il Consiglio dei Ministri in sostituzione di Matteo Piantedosi diventato Ministro dell’Interno.

L’esordio Pontino

Napoletano, 66 anni, Bruno Frattasi è sposato e padre di due figli. Si è laureato alla Federico Il e quasi subito ha vinto il concorso per la carriera prefettizia. L’esordio è alla Direzione Personale del Ministero dell’Interno e poi all’Ufficio Legislativo dove si occupa di Pubblica Amministrazione e di Pubblica Sicurezza. Competenze che nel ’98 lo portano nell’Ufficio dì Gabinetto del Ministro dell’Interno.

Bruno Frattasi (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

La nomina a Prefetto arriva nel 2005 e l’anno successivo è a Gaeta dove il 21 novembre 2006 collassa l’amministrazione del sindaco Massimo Magliozzi di Forza Italia. Bruno Frattasi ricopre l’incarico di commissario straordinario del Comune di Gaeta ed accompagna la città alle urne. Ma non si accontenta di fare il minimo: decide, agisce, evita che quel periodo di assenza della politica diventi un danno per la città.

Al nome di Bruno Frattasi è legata la ‘variante Piaja’. È la variante urbanistica che dà il via ad un diverso assetto della città. Frattasi la mette a punto tra il 18 gennaio ed il 3 maggio 2007 lavorando a stretto contatto con l’allora Segretario generale Alessandro Izzi. Quel documento spiana la strada alla riqualificazione di un’intera area della città ed al rilancio della cantieristica nautica.

Prefetto a Latina ed il caso Fondi

Di che pasta sia fatto diventa evidente subito dopo avere terminato il suo compito a Gaeta, a fine giugno 2007: la città vota ed elegge sindaco Antonio Raimondi, Frattasi saluta.

Roberto Maroni (Foto: Paolo Lo Debole / Imagoeconomica)

Ma ha appena il tempo di fare le ferie. Il 6 agosto 2007 viene nominato Prefetto di Latina. È lui a promuovere la commissione d’accesso a Fondi che esamina a fondo i rapporti tra politica e malavita. La relazione finale per il Ministro dell’Interno si conclude con la proposta di scioglimento del Comune. Si innesca un braccio di ferro a distanza con il già potentissimo Claudio Fazzone, dominus di Forza Italia nel Lazio. Che ritiene esagerate quelle conclusioni e va allo scontro frontale con l’allora prefetto.

Per il prefetto “sono emerse chiaramente le connessioni fra la famiglia Tripodo – boss tra i boss napoletani in contatto coi Casalesi, con la ‘ndrangheta, con figure apicali di Cosa Nostra – e soggetti legati per via parentale anche a figure di vertice del comune di Fondi”. Parla di “inosservanza sistematica della normativa contro la mafia del comune”.

Ne nasce un caso politico. A guidare il Viminale c’è un ministro della Lega. Che cerca di stemperare la tensione politica ma all’atto pratico la relazione Frattasi è inappuntabile. Il Viminale ha trasmesso nel febbraio 2009 la richiesta al Governo. L’onta dello scioglimento del Comune di Fondi per legami con la malavita viene evitata dalle dimissioni di sindaco Luigi Parisella e dei consiglieri.

Una carriera di primo piano

Mario Monti (Foto Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

A fine 2009 il ministro dell’Interno Roberto Maroni lo vuole come Direttore dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Durante il Governo Monti, il ministro dell’Interno è Annamaria Cancellieri. Che vuole Frattasi come Capo della sua Segreteria.

Successivamente è stato direttore dell’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari. Poi Coordinatore del Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Grandi Opere .