Dall’Unione delle Province al nuovo Ulivo: la scalata di Pompeo

Il presidente della Provincia di Frosinone avrà un ruolo importante all’Upi, confermando che la strategia di rimanere sul territorio si è rivelata vincente. Ma intanto guarda ai nuovi assetti del centrosinistra, sempre più largo e civico.

“Non mi candido alle elezioni politiche o regionali, preferisco restare sul territorio”: quando, quindici mesi fa, Antonio Pompeo pronunciò queste parole in tanti rimasero sorpresi. E invece il presidente della Provincia aveva una strategia precisa, oggi chiarissima. Soprattutto dopo l’assemblea nazionale dell’Upi che si è svolta l’altro giorno a Roma.

Nel frattempo Pompeo ha ottenuto la conferma sia come sindaco di Ferentino che come presidente della Provincia. Da novembre 2018 ricopre pure il ruolo di presidente facente funzioni dell’Upi Lazio. E’ stato tra i principali collaboratori dell’ex presidente dell’Upi Achille Variati. Si appresta ad esserlo di Michele De Pascale, nuovo numero uno dell’Unione Province d’Italia. Pompeo farà parte della ristretta cerchia dei componenti del direttivo nazionale del documento e quasi sicuramente gestirà la delega Conferenza Stato-Regioni. Una sorta di “lasciapassare” per l’Olimpo degli enti locali nazionali.

Nell’intervento davanti alla platea dell’Upi Antonio Pompeo non a caso ha detto: “Il nostro è il Paese dei territori, delle tante realtà locali, ciascuna con le proprie peculiarità e caratteristiche. Ecco perché c’è necessità di ridare alle Province il ruolo che meritano. In questi anni abbiamo difeso questa Istituzione, abbiamo dimostrato che sono presidio dei diritti dei cittadini. Adesso c’è bisogno di fare uno scatto in avanti. C’è bisogno di Province con risorse adeguate e funzioni certe, anche per ridare credibilità ad un’idea di politica che riparta dal contatto diretto tra le istituzioni e le persone. Continueremo a combattere questa battaglia attraverso l’Upi».

Vuol dire che sarà in prima fila nell’operazione politica che ha come obiettivo quello di riportare le Province alla posizione ante-riforma Delrio.

Sul punto l’apertura della Lega è fortissima. In più c’è l’adesione del Pd al progetto di Carlo Calenda sulla lista per le europee. Una svolta ulivista che allarga il campo in una direzione congeniale ad Antonio Pompeo.

Anche perché il Pd rinnovato dalle Primarie del 3 marzo prossimo avrà bisogno di figure e volti nuovi, idee differenti da quelle del passato, amministratori che abbiano esperienza da poter contrapporre all’incompetenza’ di cui è stato accusato il M5S.

Antonio Pompeo possiede buona parte di questi requisiti. Le Politiche e le Regionali finora hanno potuto attendere. Ma, stavolta non per molto.