La vittoria di Ottaviani nella Lega sempre più azzurra

La nomina di Danilo Magliocchetti a capogruppo della Lega in Comune a Frosinone significa tre cose. Non è solo una tappa nel processo di 'forzitalianizzazione' della Lega. Ma è una vittoria piena diNicola Ottaviani. Ed il primo passo concreto verso il radicamento sul territorio

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Stessa immagine ma tutto è diverso. L’istantanea li ritrae in uno degli uffici del Consiglio Regionale del Lazio: sullo sfondo una bandiera tricolore, una dell’Unione Europea ed una della Regione. In primo piano ci sono il presidente della Commissione Cultura del Lazio Pasquale Ciacciarelli che stringe la mano al suo capogruppo in Consiglio Comunale a Frosinone Danilo Magliocchetti.

Potrebbe essere stata scattata tre anni fa. Ora, come allora, Ciacciarelli occupa lo stesso ufficio. E lo stesso vale per Magliocchetti. 

Invece tutto è cambiato, tutto è diverso. Perché tre anni fa Pasquale Ciacciarelli era il Coordinatore provinciale di Forza Italia mentre oggi è il vice coordinatore di fatto di una Lega che ha dovuto bussare a lui e Mario Abbruzzese per smettere d’essere un club esclusivo e diventare Partito radicato sul territorio. 

Non è solo Forza Lega

DANILO MAGLIOCCHETTI

Danilo Magliocchetti tre anni fa era il capogruppo consiliare nel Partito di Silvio Berlusconi dal quale ha atteso fino alla fine un qualunque segnale che lo portasse a restare. Nessuno glielo ha chiesto. A malincuore si è dovuto accomodare sul Carroccio.

La sua nomina a capogruppo consiliare di Frosinone non è solo l’ulteriore passo di una forzitalizzazione della Lega. È il chiaro segnale di completa e totale inversione della strategia politica attuata fino ad oggi nel capoluogo ciociaro dal Partito di Matteo Salvini.

Infatti Danilo Magliocchetti è un fine diplomatico, mediatore ad oltranza, espertissimo nei regolamenti e nei lavori d’aula. È l’esatto opposto dello stereotipo proposto fino ad oggi dalla Lega: niente elmo, niente urla, potrebbe tranquillamente andare in giro con il giubbotto azzurro delle Nazioni Unite.

La vittoria di Nicola (e Pasquale)

MAGLIOCCHETTI CON SALVINI E CIACCIARELLI

La sua nomina significa tre cose.

La prima: è una vittoria piena di Nicola Ottaviani l’unico sindaco di capoluogo che la Lega possa vantare nel Centro Italia. Ottaviani ha ottenuto dal coordinatore regionale Francesco Zicchieri le teste di tutti quelli che solo pochi mesi fa giocavano a fargli lo sgambetto in piena corsa, arrivando a presentare irrealizzabili proposte populiste di azzeramento delle tasse comunali che il sindaco aveva già tagliato e per legge, non potevano essere limate oltre. (Leggi qui: La Lega va al confronto interno: troppe tensioni).

In questo senso – ed è il secondo aspetto – la nomina di Danilo Magliocchetti mette ancora più all’angolo l’anima più di piazza e più di protesta, incarnata dal consigliere Domenico Fagiolo. Che negava addirittura fosse avvenuto quel redde rationem con cui Ottaviani ha messo la Lega di fronte ai propri evidenti limiti organizzativi e concettuali. (leggi qui La Lega smentisce, Alessioporcu.it conferma).

Il terzo significato. È una nomina che conferma il ruolo sempre più centrale di Pasquale Ciacciarelli. La nuova Lega non è quella che fino a qualche mese fa aveva come coordinatore provinciale l’onorevole Francesca Gerardi. Nemmeno lontanamente è quella che guidava il suo predecessore Carmelo Palombo. Forse torna allo schema che venne accennato da Fabio Forte, il coordinatore al quale solo la Lega nega il merito che ha avuto nell’organizzare per la prima volta il Partito e pompargli nelle vene la linfa indispensabile per ottenere il radicamento.

Matteo: si vince con i voti

MARIO ABBRUZZESE E MATTEO SALVINI © IMAGOECONOMICA

Si potrà obiettare che è un tradimento dei valori originali leghisti. E che è la svendita a Forza Italia. Peggio ancora: alla parte di Forza Italia che la Lega aveva contrastato e combattuto. Arrivando, nella sua folle furia iconoclasta, ad abbattere l’amministrazione comunale di Cassino nonostante fosse il secondo Comune più grosso amministrato dal centrodestra. Ma aveva il peccato originale di essere guidata da un sindaco che era diretta emanazione dell’odiato Mario Abbruzzese. Che oggi sta facendo la respirazione bocca a bocca ad una Lega che altrimenti non avrebbe potuto vantare un solo sindaco o consigliere sul territorio.

Fino ad oggi i voti li ha portati Matteo Salvini. Ed il capitano ha detto che non basta più: devono essere i territori a portare preferenze e voti: altrimenti non si vince. A costo di prendere Forza Italia come un virus ed iniettarlo nel corpo di Alberto da Giussano affinché lo faccia radicare.

Se il virus è Pasquale Ciacciarelli, se l’uomo che guida il dibattito in Aula nel capoluogo è Danilo Magliocchetti, la Lega ha qualche speranza di attecchire. Anche se avrà forma e voce che fino a poco fa erano di Forza Italia. Non sarà la stessa cosa: ma ha ragione Salvini, si vince con i voti.