Il divieto boomerang, il sogno infranto e la lezione per domani (di L. D’Arpino)

Il pari di venerdì contro il Foggia non ha solo chiuso le porte della Serie A diretta per il Frosinone. Ha fornito anche due insegnamenti. Uno legato al divieto di trasferta imposto ai tifosi avversari. L'altro in vista dei play off

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’ARPINO

per IL MESSAGGERO

*

 

Due gli insegnamenti ricevuti dopo l’ennesima beffa subita dal Frosinone calcio che ha visto sfumare la promozione diretta in Serie A a due minuti dalla fine.

Il primo, però, richiede una premessa. Il Foggia ha pareggiato e ha così permesso al Parma, vincente in casa dello Spezia, di tagliare il traguardo quando ormai non ci credeva più. Lo sa benissimo l’allenatore parmense D’Aversa che durante la festa ha avuto un pensiero proprio per i giocatori foggiani: «Un gruppo di uomini». Poi ha aggiunto: «Forse l’aver impedito ai loro tifosi di andare a vedere la partita ha fatto scattare la molla per fare qualcosa di più».

Già, il dubbio che sorge è proprio questo: non è che i pugliesi hanno fatto di tutto per vincere, pur non avendo più alcun obiettivo, proprio per quel divieto? Non sarà stato un boomerang il pressing messo in atto (vedi la richiesta del sindaco di Frosinone) per evitare scontri tra tifoserie che non si amano e avere, di conseguenza, tutto uno stadio pieno di tifosi frusinati?

Il primo insegnamento ricevuto, allora, è quello che un vecchio proverbio ci insegna da secoli e che avremmo fatto bene a ricordare: «Non stuzzicare il cane che dorme».

 

Il secondo, conseguente al primo, è che non basta avere tutto uno stadio pieno di soli tifosi amici, con la presenza record di 16 mila spettatori, per vincere la partita della vita.

Questo secondo insegnamento, però, potrebbe avere un effetto positivo sullo stesso Frosinone in vista dei playoff. Superato lo psicodramma di venerdì sera, infatti, mister Longo dovrà proprio lavorare su questo aspetto perché probabilmente incontrerà sul suo cammino una squadra come il Bari che nello stadio di casa può contare su una capienza di 58mila spettatori.

Non avendo più nulla da perdere, proprio come il Foggia, il Frosinone potrebbe avere lo stesso atteggiamento di tranquillità nelle giocate che venerdì sera non ha mostrato.

Il sogno della Serie A non è svanito del tutto anche se ora dovrà passare attraverso la lotteria dei playoff su cui aleggia ancora il fantasma della semifinale persa sciaguratamente in casa contro il Carpi il 29 maggio del 2017. Una ferita che ancora non si è rimarginata.

 

A fine partita, prima di andare a parlare alla squadra, il presidente Stirpe si è fatto il segno della croce. Molti tifosi incrociano le dita. L’impresa è ancora possibile.

 

LEGGI TUTTO SU IL MESSAGGERO