Parco commerciale, parole magiche e dubbi reali (di L. D’Arpino)

La potenza delle parole. Quelle usate in settimana. E così il mega centro commerciale diventa un 'parco' commerciale. capace di garantire altre parole irresistibili: 'economia', 'occupazione'. Ma i commercianti non ci credono. E temono la fine per loro. Altre parole: i bus non vengono 'tagliati' ma 'razionalizzati'. E gli autisti non vengono 'licenziati' ma 'riconvertiti'

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Non “mega centro commerciale”, ma “parco commerciale”. Suona meglio e, potenza delle parole, evoca quell’attenzione ambientale oggi imprescindibile in ogni mega operazione sul territorio. Il termine lo ha usato il presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis, leader indiscusso del Pd in Cociaria, dopo il primo consistente via libera al progetto. In che modo? Grazie all’adozione della variante urbanistica al Piano regolatore Asi che consentirà il cambio di destinazione d’uso dell’area ex Permaflex, da sito produttivo ad area destinata a servizi: «Un passaggio importante – ha scandito De Angelis – per l’economia e l’occupazione del territorio». (leggi qui Rivoluzione Permaflex: una cittadella del commercio e 4 rotatorie sulla Monti Lepini)

Tre parole irresistibili: economia, occupazione ma anche parco.

Il parco commerciale sorgerà, all’uscita del casello autostradale, su un’area grande quanto 16 campi da calcio. Economia sono i milioni di euro, non ancora ben quantificati, che il privato (la Elco srl) vuole investire nel progetto. Occupazione sono i posti di lavoro che l’operazione dovrebbe generare: ben 550, secondo quanto disse il sindaco di Frosinone Ottaviani subito dopo la rielezione, più di due anni fa. In questo caso il sindaco leghista e il leader Pd sono insolitamente alleati. Come opere compensative, inoltre, arriveranno quattro rotatorie (una proprio all’uscita del casello A1).

La parola Parco, infine, ma qui la magia non si capisce perché non si sa ancora in che modo uscirà fuori nel nuovo centro commerciale.

Queste parole magiche però, finora, non hanno incantato i negozianti frusinati che temono di essere strangolati e la Confesercenti ha già minacciato di voler adire le vie legali.

Un’altra parola magica è stata usata in questi giorni dal Comune di Frosinone per il servizio scuolabus: non il banale “tagli”, ma il più ricercato “ottimizzazione”. Ecco il passo tratto dal comunicato stampa inviato ai giornali: «Si è reso necessario – si legge- un intervento di ottimizzazione per continuare ad assicurare un servizio di qualità all’utenza». Che poi si tratti di tagli lo si capisce verso la fine della nota quando viene detto che: «La giunta comunale, nella medesima delibera, in considerazione dell’eccedenza di 10 autisti di scuolabus di cui 2 utilizzati, a fronte dell’equilibrio economico finanziario del servizio, dà indicazioni al dirigente di verificare l’eventuale riconversione del personale quali ausiliari del traffico».

Quindi gli autisti non servono più e devono essere ricollocati. Sono stati “tagliati”. Pardon, “ottimizzati”.

*

Leggi tutto su Il Messaggero