De Angelis affonda Forza Italia: «L’orizzonte è l’alleanza che governa il Paese»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

E’ il signore delle preferenze e delle strategie. Le prime le rastrellava già da ragazzino vincendo i congressi della federazione giovanile Fgci; le seconde le ha imparate sui banchi delle Frattocchie da professori come Berlinguer, Natta, Pajetta, Scoccimarro che pennellavano i futuri quadri del Partito. Non ha mai perso una partita e anche quando non è arrivato primo era per calcolo: per pesare i suoi voti e poi metterli sulla bilancia al momento giusto. In politica da ragazzino è ora a due passi dalla pensione: ma la rottamazione non lo riguarda perché dice che «si può essere giovani con idee vecchie dentro oppure avere qualche anno sulle spalle ma le idee del futuro». Che non sia né arrugginito né appagato lo ha dimostrato con le votazioni dei congressi nei circoli del Pd: la sua lista ha preso il 40% dei voti. Il signore delle preferenze è ancora lui, Francesco De Angelis.

Alessioporcu.it – Cosa ha detto il risultato del Congresso Provinciale?
Francesco De Angelis – Che c’è voglia di partecipare e decidere da parte degli iscritti. Ha votato circa l’86% degli aventi diritto ed è questo un dato che da grande forza al segretario eletto e al nuovo gruppo dirigente.

Il primo banco di prova ora sarà la scelta degli organismi dirigenti: con quale criterio li individuerete?
Da questo congresso esce una maggioranza pienamente legittimata a governare il partito, toccherà al segretario scegliersi la segreteria mentre con le altre cariche di partito si dovrà con spirito unitario rappresentare tutto il PD. In sostanza ora che è finito il congresso dobbiamo nel rispetto dei ruoli lavorare insieme per il successo del PD e del centrosinistra.

Scippando il concetto a Corrado Trento: ora il Pd avrà una maggioranza ed una minoranza oppure una maggioranza ed un’opposizione?
In un partito non esiste l’opposizione ma una maggioranza ed una minoranza che discute, vota e decide.

Il capogruppo Pd in Provincia Antonio Cinelli ha detto che l’alleanza con Forza Italia deve essere riesaminata dalla nuova segreteria provinciale perché l’elettorato è confuso nel vedere insieme questi due Partiti. Che fine deve fare l’alleanza con Forza Italia?
Il congresso è servito anche a discutere di alcuni nodi tra cui la politica delle alleanze. Il PD è la casa del centrosinistra e l’orizzonte è l’alleanza che governa il Paese.

Nel nuovo Partito Democratico le scelte vengono prese dal basso a differenza del vecchio Pci nel quale il ‘centralismo democratico’ calava dall’alto le decisioni: ma a Cassino non si riesce ad individuare il candidato sindaco, a Sora c’è il rischio che tutto salti. Sicuri che le decisioni dal basso siano quelle che funzionano?
Non se funzionano. Le situazioni di Sora e Cassino sono complicate ma non possono essere risolte con decisioni calate dall’alto. Servirà discutere per capire se è possibile risolvere l’eccessiva frammentazione delle forze del centrosinistra. Ma a questa discussione un forte contributo è maggiore chiarezza deve venire dai candidati sindaci.

A proposito di Sora, c’è la richiesta di ammainare il simbolo: se le chiedessero un parere cosa risponderebbe?
Nessuno può chiedere al PD in che veste presentarsi alle elezioni amministrative. È questa una decisone che compete solo ed esclusivamente al Circolo di Sora.

Nicola Zingaretti sta diventando troppo renziano?
Renzi e Zingaretti non promettono ma fanno i fatti e i risultati si toccano con mano.

Lei che lo conosce: Zingaretti dove arriverà?
Non faccio previsioni ma Il futuro è dalla sua parte.

Nostalgia della Regione Lazio?
Nessuna. È stata una bellissima esperienza ma sono abituato a guardare avanti.

Il grillismo è diventato forza di governo in alcuni Comuni, ricopre in maniera consistente il ruolo di opposizione in Regione Lazio: cosa ha prodotto?
Al momento poco ma possono fare di più. Devono passare dalla protesta alla proposta e utilizzare il consenso per governare il Paese .

Cosa vuole fare da grande Francesco De Angelis?
Non ho sogni nel cassetto però mi piace sognare.

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