Pd, De Angelis conferma la svolta: sì a Zingaretti (di C. Trento)

Francesco De Angelis conferma la svolta verso Zingaretti. Significativa apertura anche a Bruno Astorre: «Su questa strada dobbiamo e possiamo lavorare insieme». E sulla Saf spiega: «Migliorelli merita il sostegno dei sindaci del Partito»

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

«Mi sento di condividere il pensiero di Bruno Astorre». Firmato Francesco De Angelis.

Con riferimento anche alla corsa alla segreteria regionale, il senatore Astorre aveva detto a Ciociaria Oggi: «Se alla fine condivideremo il medesimo programma e sosterremo lo stesso candidato alla segreteria nazionale del partito, allora una riflessione politica andrà fatta». (leggi qui E alla fine Zingaretti mette sulla stessa strada De Angelis e Astorre)

Argomenta Francesco De Angelis: «Una giusta riflessione quella di Astorre, che tiene conto dell’ esigenza di mettere in campo un progetto condiviso per il Lazio e per l’ Italia. Ho sempre sostenuto in tutte le occasioni che, dentro questo progetto, che mette al centro la cultura del fare e il buongoverno, per fondare un nuovo centrosinistra aperto, inclusivo e largo, valuteremo con attenzione, disponibilità ed interesse le indicazioni e le proposte di Nicola Zingaretti».

Ogni frase è scelta con un significato politico preciso: dalla cultura del fare al centrosinistra inclusivo. Sono i cavalli di battaglia del progetto del presidente della Regione Lazio.

Aggiunge De Angelis: «Quindi mi pare del tutto evidente che su questa strada dobbiamo e possiamo lavorare insieme».

Anche l’ assenza di ogni riferimento alla componente di Matteo Orfini è un segnale evidente.

 

Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi e leader di Pensare Democratico (la componente maggioritaria in provincia), è ormai molto distante politicamente da Orfini.

 

Aggiunge De Angelis: «Il risultato dei ballottaggi conferma una preoccupante difficoltà del Pd che non possiamo più nascondere o far finta di non vedere. Non bastano piccoli aggiustamenti di linea; c’è bisogno, dentro un percorso congressuale, di aprire una discussione seria e profonda sui contenuti e sulle idee per mettere in campo un nuovo progetto aperto, inclusivo e capace di ridefinire il profilo ideale, politico e culturale del Pd.

Dobbiamo ritrovare attraverso nuove forme di partecipazione e di rappresentanza la giusta sintonia con la parte più debole e bisognosa del Paese e per farlo è necessario mettervi mano seriamente ed innovare anche la forma e l’organizzazione del partito. Niente più solo conte interne ma un confronto libero e aperto che punti a recuperare la distanza che ci separa dal Paese reale. Nel Lazio ci sono segnali positivi che dobbiamo saper cogliere, come ad esempio la splendida vittoria di Zingaretti alle regionali, ma anche il successo alle amministrative di Montino a Fiumicino, di Tidei a Santa Marinella, dei due municipi di Roma, di Pompeo a Ferentino, di Velletri, Valmontone, Aprilia e di tanti altri comuni laziali.

Risultati e vittorie ottenute grazie a delle alleanze larghe, aperte al civismo, alle forze dell’associazionismo, del volontariato ed ai semplici cittadini».

 

Insomma, il dado è tratto: tutta l’ area di Pensare Democratico con Nicola Zingaretti.

Chiediamo a De Angelis cosa pensa di quanto accaduto in sede di assemblea Saf: rinvio dell’ approvazione del bilancio, con diversi sindaci del Pd che non avrebbero votato il documento contabile. Fra questi Domenico Alfieri, primo cittadino di Paliano, che è anche segretario reggente dei Dem.

Rileva Francesco De Angelis: «Penso che una seria riflessione vada fatta. Non possiamo continuare così e su questioni tanto importanti. Non dobbiamo mai perdere di vista la visione complessiva e la complessità dei problemi. E credo, da questo punto di vista, che Lucio Migliorelli abbia fatto un gran lavoro come presidente. Aprendo anche al coinvolgimento di sindaci e amministratori. Penso che in questo progetto Migliorelli debba essere sostenuto dagli amministratori del Partito Democratico».

Non c’ è bisogno di interpretazioni.

 

L’asse di ferro sempre più delineato con Pompeo

In provincia di Frosinone l’asse tra Francesco De Angelis e Antonio Pompeo si va sempre più delineando.

All’indomani della seduta dell’ assemblea dei soci della Saf, proprio sul ruolo del presidente della Provincia, De Angelis rileva: «Ottimo il tempismo e il comportamento di Antonio Pompeo, che è stato bravo a tenere il fronte dei sindaci in un contesto complicato. Evitando lo scenario di una bocciatura del bilancio che sarebbe stato complicato da gestire politicamente».

D’altronde i prossimi appuntamenti potrebbero evidenziare una collaborazione tra i due: a meno di una proroga, le elezioni per il rinnovo dell’ Amministrazione Provinciale sono alle porte.

Quattro anni fa Pompeo fu eletto dopo un “derby”  con Enrico Pittiglio, allora sostenuto proprio da De Angelis.

Rispetto a quel periodo è passata un’ era politica. Anche e soprattutto nel Pd. Fra le altre cose Pompeo è in pole position per raccogliere l’ eredità della componente di Scalia.

Quanto a De Angelis, fermo restando che le dinamiche nazionali saranno prevalenti, il punto è rappresentato dalla corsa alla segreteria regionale.

Se davvero sarà lui in campo, allora è chiaro che il massimo sostegno dal Pd della provincia di Frosinone potrebbe essere un segnale.

Ecco perché l’ asse di ferro ha un senso.

 

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