De Angelis firma il documento di Renzi. Ma non è un’ipoteca su futuro

Nel corso dell'Assemblea Nazionale Pd Francesco De Angelis ha firmato il documento a sostegno di Matteo Renzi. Ma non è un'ipoteca sul futuro. Dove collocarsi, insieme a tutta la sua componente, lo deciderà solo al momento del Congresso

Ci sarà tempo per capire se è stato l’ennesimo atto di fede oppure una mossa in qualche modo dovuta in attesa che la situazione si chiarisca. Di certo c’è soltanto che Francesco De Angelis e Sara Battisti hanno messo la loro firma in calce al documento di Matteo Renzi nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea del Pd. (leggi qui I fischi ad Orfini ed il senso di De Angelis per il Partito)

 

La situazione è fluida e completamente aperta in attesa che si decida la data del congresso. De Angelis, leader dell’area maggioritaria dei Democrat in provincia di Frosinone, e Sara Battisti, consigliere regionale, fanno parte della componente del presidente del partito Matteo Orfini, il capo dei pasdaran di Renzi ma pure quello più fischiato sabato scorso all’Ergife.

Sara Battisti è una delle fedelissime della prima ora di Orfini, De Angelis no.

Ma in questa fase non era possibile fare diversamente. Anche perché non si capisce quali potranno essere gli scenari. Se Maurizio Martina si presenterà nella corsa alla segreteria intanto. E se analoga scelta farà soprattutto Nicola Zingaretti, il quale la sta prendendo alla larga e da lontano ma alla fine una mossa dovrà pure farla.

Certamente De Angelis avrebbe potuto “strappare” adesso, ma non avrebbe avuto molto senso considerando che il Partito Democratico non ha la più pallida idea di cosa fare.

 

Il presidente del Consorzio Asi alle elezioni regionali ha fatto eleggere sia Mauro Buschini che Sara Battisti, mancando però lui il traguardo semplicemente perché era al terzo posto (e non al primo) del listini bloccato. Primo posto riservato a Claudio Mancini, alter ego di Orfini. Forse è arrivato il momento di un confronto con l’intera sua componente, perché la sensazione è che il vento sia cambiato.

D’altronde la scelta forte di sostenere, eventualmente, Zingaretti verrebbe fatta solo se il presidente della Regione Lazio rompesse effettivamente gli indugi. Per il resto, durante l’assemblea di sabato, De Angelis ha parlato a lungo con il senatore Bruno Astorre, alfiere della corrente di Dario Franceschini. (leggi qui Segreteria Regionale Dem: De Angelis e Astorre ne parlano all’Assemblea) Tema del confronto: la segreteria regionale, carica alla quale entrambi ambiscono.

Nulla di fatto però sul piano sostanziale. Il vero bivio sarà quando si capirà il percorso nazionale del Pd. Per ora De Angelis ha scelto ancora Matteo Orfini e, quindi, Renzi. Ma non si tratta di un’ipoteca sul futuro.

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