De Angelis in campo: traina la Rete Democratica nel Pd

Capolista al Congresso Regionale. Pensare Democratico in una grande alleanza 'rete Democratica' Capace di incidere non solo nel Lazio. Stop ai casi Ferentino e Anagni. A Cassino si riparte da Salera: il punto non è negoziabile

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Scende in campo. In prima persona. Non lo faceva dagli anni in cui il Segretario del Pd era Bersani e c’era Matteo Renzi che scalava il Partito. Francesco De Angelis torna in campo per guidare la lista provinciale nel Congresso che ridisegnerà il Pd nel Lazio, costruirà i nuovi equilibri. Sui quali edificare la pax nel Partito regionale, generare una nuova area politica che punta a pesare sullo scenario nazionale. (Leggi qui: Il ritorno di De Angelis sulla linea del fronte: per rinnovare il Pd).

L’annuncio è arrivato dal fortino dell’ Alba Rossa, il locale di Ripi dal quale il patriarca di Pensare Democratico ha lanciato scaramanticamente tutte le sue sfide: quella per diventare giovanissimo Segretario provinciale, per le 24.306 mila preferenze alle Regionali del Lazio 2005, quella per le quasi 26mila centrate alle Europee 2009.

Ora la sfida è interna, tutta politica. Per guidare il rinnovamento. Francesco De Angelis la lancia davanti ad un centinaio tra Segretari di circolo, sindaci, amministratori: la classe dirigente Dem in provincia di Frosinone.

Chi siamo, dove andiamo

Enrico Pittiglio, Sara Battisti, Francesco De Angelis, Claudio Mancini

Il perimetro è tracciato. Il tempo delle trappole, degli sgambetti, delle polpette avvelenate, è scaduto. Non c’è più spazio per la discussione infinita che ha caratterizzato il Pd degli ultimi anni in Italia. Lo hanno detto gli elettori: nel modo più chiaro. Votando altri o rimanendo a casa.

Il Congresso Regionale del Lazio 2023 è sganciato dalle dinamiche nazionali: qualsiasi risultato uscirà dalle urne il 18 giugno non andrà letto né a favore né contro il Segretario Elly Schlein. Nel Lazio sta nascendo qualcosa di nuovo: per il quale c’è bisogno prima di contarsi, stabilire i confini ed i pesi di ciascuno, per costruire poi nuovi equilibri.

Sostegno convinto a Daniele Leodori: sarà lui l’erede del senatore Bruno Astorre alla guida del Partito regionale. Il Congresso sarà unitario: significa che ci si conta ma non ci si scanna, ci si misura. Perché da questo Congresso prenderà il via la costruzione di un percorso autonomo che rivendichi la storia di questa area politica nel Lazio: quella che nel Pd veniva dalla sinistra riformista. La innescheranno Claudio Mancini (l’uomo forte su Roma, il grande sponsor del sindaco Roberto Gualtieri, il figlio dell’indimenticato Emilio Mancini che fu storia del Pci in Ciociaria) Mario Ciarla (il capogruppo in Regione Lazio), Eleonora Mattia (due volte consigliere regionale in un’area difficile come i Castelli), Salvatore La Penna (due volte pure lui alla Pisana da una terra come quella Pontina che è storicamente a destra). E naturalmente Francesco De Angelis con Sara Battisti.

La forza dell’alleanza

Claudio Mancini

Pensare Democratico si alleerà con loro. E insieme daranno vita e forza alla componente regionale Rete Democratica. Sarà un’area politica larga “che non è finalizzata solo al Congresso. Un’area che parte dal Congresso Regionale ed è proiettata verso il futuro” ha spiegato Francesco De Angelis. È una manovra già vista: l’hanno fatta anni fa gli industriali del Lazio quando si unirono in Unindustria ed al momento di scegliere il presidente nazionale misero sul piatto un peso secondo solo a quello di Assolombarda. Se non eleggi comunque decidi. È quello che vuole fare Rete Democratica.

La prova del 9 sta in uno dei pilastri sui quali si fonda l’intesa: fine dell’egemonia romana, “il Basso Lazio deve avere una rappresentanza parlamentare”, tema che unisce Frosinone e Latina, sommando le forze un deputato o un senatore del Sud Lazio ci sarà sempre.

Il perimetro politico lo ha indicato Sara Battisti. Il concetto chiave “più Partito, meno Governo” , la politica deve essere decida dai Circoli ma c’è bisogno che tornino a radicarsi ed a mobilitarsi. Perché? Sara Battisti vede un paradosso: “Il 18 giugno si compiono i primi 100 giorni di governo in Regione Lazio. Rispetto a quanto Rocca aveva detto nel suo insediamento nulla è stato fatto. Tutto fermo e immobile tranne per ciò che concerne la sanità privata, accreditamenti e finanziamenti imponenti”.

Ma per fare la battaglia politica, spiega “c’è bisogno di popolo e il popolo ti segue se gli spieghi con chiarezza cosa vuoi fare. Questo contenitore politico deve offrire questa opportunità: qui si costruiscono i pilastri sui quali si fonda l’opposizione e quindi la mobilitazione”.

La garanzia per Salera

Enzo Salera

E qui si arriva al tema delle prossime elezioni, le Comunali 2024. “Il Pd deve essere perno dell’alleanza del centrosinistra non si esce da questo solco”: traduzione, quello che è successo ad Anagni e Ferentino non si può ripetere. Il segnale più forte è un altro: lo dice con chiarezza assoluta Francesco De Angelis nella sua relazione: a Cassino si riparte da Enzo Salera, il punto non è negoziabile. Il sindaco uscente da questa sera può dormire tranquillo.

La scelta fatta da Francesco De Angelis di candidarsi come capolista al Congresso del Lazio è un segnale forte per rimettere in marcia tutto il Partito Democratico provinciale. Perché questa volta non ci sono liste bloccate, non ci sono candidati certi dell’elezione: “Dicono che sono uomo d’apparato: bene, si sappia, io mi candido solo quando ci sono le preferenze”. E in palio c’è la costruzione di un campo politico capace di incidere non solo nel Lazio.