De Angelis porta l’Asi nei rifiuti (industriali)

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Il presidente Francesco De Angelis porta il Consorzio Asi nei rifiuti. Quelli industriali. Il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio di Sviluppo Industriale di Frosinone ha acquistato il 50% dell’azienda speciale dell’Asi di Rieti che si occupa della gestione dei depuratori industriali e dello smaltimenti dei residui.

L’aspetto industriale. L’operazione è costata tra i 250mila ed i 300mila euro, coperti senza chiedere soldi ai Comuni ed agli enti che sono soci dell’Asi di Frosinone. La Srl è interamente pubblica ma di diritto privato: in pratica, può fare assunzioni, nominare consulenti, scegliere manager e stipulare contratti in maniera snella e senza dover sottostare ai rigidi vincoli delle aziende pubbliche. La spesa è stata coperta con un ‘aumento di capitale’.

La nuova società soprattutto sarà sul mercato, svolgerà un servizio innanzitutto per l’Asi (di Frosinone e di Rieti) che pagheranno il servizio ma è come se lo pagassero a se stesse invece di doversi rivolgere ad un privato esterno. Soprattutto, potrà svolgere lo stesso servizio per le industrie private mettendosi in concorrenza con gli altri operatori del settore. Non potrà essere un carrozzone perché – essendo società a capitale pubblico ma di diritto privato – deve fare utili oppure portare i libri in tribunale.

Al timone ci saranno tre figure: il presidente dell’Asi di Frosinone Francesco De Angelis, il presidente dell’Asi di Rieti Andrea Ferroni, un amministratore che dovranno individuare insieme.

L’aspetto pratico. Con questa operazione, i due presidenti mettono al riparo la schiena dell’ente di fronte a possibili contestazioni giudiziarie: la responsabilità tecnica, sotto il profilo penale ambientale, è della Srl.

Ma non è l’unica novità in arrivo. De Angelis si prepara a fare entrare gli ingegneri dell’università di Cassino e del Lazio Meridionale nel team tecnico dell’Asi. L’accordo in linea di principio è stato raggiunto nelle ore scorse al termine di un colloquio con il magnifico rettore Giovanni Betta: l’Uniclam oggi ha le figure in grado di svolgere le funzioni di ingegneria industriale ed ingegneria ambientale che finora venivano affidate agli atenei romani.

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