De Angelis: prima il Pd (di C. Trento)

Il leader di Pensare Democratico: «Renzi? Ognuno ha preso la sua strada». «Zingaretti ha costruito le condizioni affinché tutti possano sentirsi a casa nel partito». Risposta a distanza a Pompeo: condivisione e unità parametri fondamentali

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

«Proprio in questi mesi complicati il segretario nazionale Nicola Zingaretti ha dimostrato con i fatti che l’unità del partito viene al primo posto. E che tutti devono sentirsi a casa nel Pd. Credo che non sia un caso che molti renziani alla fine abbiano deciso di rimanere». Così Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico, la componente maggioritaria del Partito in Ciociaria. Anche se non lo nomina, la presa di posizione di De Angelis è una risposta al presidente della Provincia e dell’Upi Lazio Antonio Pompeo.

Francesco De Angelis ed Antonio Pompeo

Il quale, in un’intervista a Ciociaria Oggi, ha detto tra l’altro: «Il segretario Zingaretti deve fare in modo che tutti possano sentirsi parte del tutto e che tutti abbiano nuovamente la sensazione di essere a casa loro». Aggiungendo: «Renzi, vorrei ricordare, prima di tutto al mio partito, che non è un avversario del Pd. Ma per lui il consiglio è proprio quello di non costruire qualcosa che sia lontano dai territori. Ma li ritrovi protagonisti e co-fondatori, se vogliamo».

La risposta di Francesco

Rileva De Angelis: «Nel Pd si sono costruite e si stanno costruendo ulteriormente le condizioni affinché in tanti possano sentirsi a casa. D’altronde il progetto Piazza Grande è stato concepito proprio per allargare il campo del centrosinistra. Ed è quello che Nicola Zingaretti sta facendo. Puntando sul gioco di squadra, ribaltando la prospettiva dall’io al noi».

C’è poi il tema Matteo Renzi. ieri sera è stato protagonista del confronto con Matteo Salvini a Porta a Porta, come scavalcare tutti e dire che è lui il vero interlocutore nel centrosinistra.

Francesco De Angelis

«Matteo Renzi? Non lo considero un avversario del Pd, però dobbiamo prendere atto che ha fatto un’altra scelta e che in un qualche modo siamo in competizione. Il mio ragionamento parte da una considerazione non smentibile: non può esistere alcuna alternativa politica alla Destra a trazione leghista che non veda il Pd come perno. Continuo a ritenere che quella di Matteo Renzi sia stata una scelta sbagliata. Ma ora ognuno ha preso la sua strada. Il campo è comune, quello del centrosinistra, ma è evidente che per tutti noi l’imperativo categorico è “prima il Pd”. Poi viene tutto il resto. Concludo sottolineando che Nicola Zingaretti sta svolgendo un lavoro straordinario».

Il Congresso di febbraio

Intanto il congresso provinciale del Pd si terrà quasi sicuramente a febbraio. Sul punto Antonio Pompeo ha spiegato, sempre a Ciociaria Oggi: «Credo che la condivisione e l’unità per il prossimo congresso siano la via maestra. Ma è necessario dare centralità ai programmi, al progetto e alle idee. No a fughe in avanti, su nomi e posizioni precostituite. Se sarà così, noi ci saremo. Una posizione chiara e alla luce del sole, come ho già espresso a Francesco De Angelis nell’incontro dell’altro giorno».

Rileva Francesco De Angelis: «Unità e condivisione sono parametri fondamentali. Ripeto: la stella polare è il Pd di Nicola Zingaretti».

Il Partito nuovo

Ieri, in sede di direzione nazionale del Pd, Nicola Zingaretti ha affermato: «Serve un partito totalmente nuovo. Io dico, dopo dodici anni, basta parlare di riforma del Pd, basta aspettare, basta paure, basta conservatorismi. Serve una forza politica e nazionale diversa da quella che siamo. Una fase aperta per un partito diverso. Troppe volte abbiamo delegato a un capo i destini della nostra comunità».

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Aggiungendo: «Il Partito Democratico intende impegnarsi nel sostegno del governo con spirito di lealtà ma senza subalternità». Un messaggio chiaro, quello di Nicola Zingaretti. La situazione non è semplice, perché per il Pd si tratta di mantenere la propria identità stando al governo con alleanze obiettivamente complicate da gestite. Da un lato il Movimento Cinque Stelle, dall’altro Italia Viva di Matteo Renzi. La rotta però è chiara: «Spirito di lealtà ma senza subalternità».

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