De Donatis sotto verifica, la vogliono i Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia Sora chiede la verifica di maggioranza a Roberto De Donatis e ribadisce di avere il proprio candidato sindaco. In bilico anche il tavolo di centrodestra. Perché la fuga in avanti del sindaco e della Lega non è stata digerita. Ottaviani in imbarazzo

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La porta in faccia. E un cassetto nel ginocchio. Il Gruppo di Fratelli d’Italia chiude ogni spiraglio al sindaco di Sora Roberto De Donatis. Zero possibilità di accogliere la sua proposta di ricandidarsi federando il centrodestra. Non solo: FdI ha chiesto una conta, la verifica politica dei numeri che ancora sostengono il sindaco. Potrebbe essere la finestra aperta dalla quale buttare l’attuale amministrazione a sei mesi dalle nuove elezioni.

Il vertice dei Fratelli

La decisione è stata presa questa mattina. Nel municipio di Sora si sono incontrati i tre consiglieri comunali di Fratelli d’Italia. Si sono confrontati con il coordinatore cittadino del Partito, l’avvocato Massimiliano Contucci. Ed a stretto giro hanno trovato una convergenza sul da farsi. Lo hanno fatto a meno di 48 ore dalla conferenza stampa con cui il sindaco ha proposto di continuare ad amministrare Sora insieme a loro, forte del sostegno della Lega. (leggi qui De Donatis vuole fare il bis: federando il centrodestra).

Massimiliano Contucci con Massimiliano Bruni

La capogruppo Simona Castagna, il vice capogruppo Massimiliano Bruni ed il presidente del Consiglio Comunale Antonio Lecce non hanno avuto dubbi sulla risposta da dare a quell’invito. No. A cui hanno aggiunto la richiesta d’una verifica di maggioranza.   

La posizione di FdI

«Fratelli d’Italia ha un proprio candidato»: l’avvocato Contucci conferma così l’indiscrezione già anticipata da Alessioporcu.it. Quella secondo cui il venerdì sera Fratelli d’Italia aveva riunito il Direttivo arrivando a mettere sul tavolo due nomi, nessuno dei quali era quello del sindaco uscente De Donatis

Le parole del coordinatore Contucci: «Fratelli d’Italia ha le idee chiare su quello che sarà il nome da portare al tavolo di Centrodestra quando si dovrà discutere sul nome da presentare alle prossime Comunali. Nella riunione tenuta venerdì sera, il circolo cittadino di FdI ha deciso all’unanimità la strada da intraprendere in vista delle elezioni del 2021. Lo ha fatto individuando due potenziali candidati».

E ne svela l’identikit: «La nostra idea è quella di proporre un nome, le cui qualità, i valori e gli ideali, siano riconducibili in maniera inequivocabile ad un Partito di centrodestra».

Nessun margine per l’attuale formula di governo e per l’attuale sindaco. «Proprio per questo riteniamo giusto, una volta terminata questa consiliatura, intraprendere una strada diversa da quella attuale. Proponendo alla città, e agli altri componenti della coalizione, un nome identificativo dei nostri valori e della nostra storia».

Subito una verifica di maggioranza

Roberto De Donatis

Non usa mezze misure il Partito di Giorgia Meloni a Sora. E in una sorta di legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente) rende al sindaco pan per focaccia.

 «Al sindaco De Donatis, rivolgiamo ufficialmente l’invito ad effettuare una verifica di maggioranza. E a farlo usando lo stesso criterio utilizzato quando si compose il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Questo anche in considerazione del fatto che, nel 2016, il Partito Lega Salvini era contrapposto elettoralmente a questa maggioranza».

Cosa significa? A novembre 2019, quando Fratelli d’Italia costituì ufficialmente il gruppo consiliare con l’adesione di Antonio Lecce e Simona Castagna il sindaco non gradì. Accusò Massimiliano Bruni di avere rotto la Piattaforma Civica sulla quale fino a quel momento si era basata l’amministrazione. In pratica di avere messo fine al patto civico che aveva condotto i Partiti ad ammainare il simbolo per sostenere De Donatis.

L’inizio della fine: la Verifica 1.0

Quella sera del 2019, con il Consiglio comunale in corso, De Donatis convocò una conferenza stampa al termine dei lavori. Si tenne in piena notte.  (leggi qui De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più).

Disse: «A seguito della costituzione in aula di un Gruppo politico composto da una delle formazioni di maggioranza, viene meno il concetto di Piattaforma Civica. Concetto che era il presupposto del nostro progetto amministrativo. Di fatto la Piattaforma ora è un progetto messo fortemente in discussione».

Antonio Lecce

E aggiunse altro. «Nonostante le dichiarazioni che ho ascoltato recentemente, nelle quali FdI ribadisce la fedeltà al progetto amministrativo, non posso non prendere atto che qualcosa è cambiato».

Il sindaco chiese un patto di fine mandato. «Annuncio che nei prossimi giorni verrà formalmente effettuata una verifica di maggioranza. Questo con la sottoscrizione di un documento politico e amministrativo che riguarda la fine di quest’esperienza consiliare».

È il gioco delle tre carte?

Perché oggi Fratelli d’Italia chiede parità di comportamento e rivendica la verifica di maggioranza?

Un solo rigo, apparentemente buttato lì a caso, alla fine della dichiarazione di Contucci. Ma che in realtà racchiude tutta la strategia di Fdi che è il primo azionista della maggioranza di De Donatis grazie a tre consiglieri su nove. Un rigo in cui Contucci rimarca che «nel 2016, il Partito Lega Salvini era contrapposto elettoralmente a questa maggioranza».

La strategia punta a sottolineare che l’assetto in Consiglio comunale ora è cambiato. È mutato per iniziativa del sindaco: di fatto ora è supportato dalla Lega che subito ha aderito al suo invito per federarsi. E con quel cambiamento mutano gli equilibri politici. Anche se i protagonisti sono sempre gli stessi.

A sostenere la nuova rotta politica del sindaco sono i consiglieri di maggioranza Lino Caschera e Veronica Di Ruscio. Con la benedizione del consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli. Tutti provenienti da Forza Italia e transitati con il 2020 nella Lega. Con la regia, nemmeno troppo occulta di Mario Abbruzzese: l’unico ad essere rimasto in Cambiamo, la formazione di Giovanni Toti.

A cosa serve la verifica

Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli

Un dato aiuta a capire. Forza Italia è il Partito che insieme a Fratelli d’Italia sottoscrisse nel 2016 la Piattaforma civica. Tutti i protagonisti azzurri di quella stagione sono migrati: alcuni in gruppi Civici ed altri in Cambiamo, altri ancora nella Lega lasciando un solo consigliere di Forza Italia fra i banchi dell’opposizione. Come in una sorta di gioco delle tre carte, insomma.

Gioco in cui i consiglieri e gli assessori restano al proprio posto. Mentre a fare le piroette sono i simboli di Partito. Ecco a cosa serve la verifica: a smascherare il gioco. A dire subito chi sta con chi. E chi invece non vuole stare con il sindaco. Se dalla verifica dovesse emergere che solo la Lega e pochi altri stanno con De Donatis sarebbe la fine dell’amministrazione in carica.  

La fuga in avanti del sindaco…

La reazione di Fratelli d’Italia, in realtà, è stata dettata anche da un’altra motivazione. L’uscita del consigliere Luca Di Stefano dalla Lega: è stato il primo a denunciare che con l’arrivo di Ciacciarelli e del suo gruppo a Sora si creava una Lega in maggioranza con De Donatis in contrapposizione alla sua che per 4 anni è stato il capogruppo leghista ma in opposizione.

L’abbandono del Carroccio da parte di Di Stefano ha legittimato i suoi avversari interni e dato il via libera a far passare il simbolo della Lega in maggioranza.

Questo ha spinto il sindaco a fare sabato scorso la dichiarazione in cui si è proposto come federatore del Centrodestra, senza tuttavia avere nemmeno preventivamente informato ufficialmente la sua maggioranza.

Una fuga in avanti che ha provocato la reazione stizzita del partito di Lecce, Castagna e Bruni.   

… e quella della Lega Sora

Roberto De Donatis e Lino Caschera

Quella del sindaco De Donatis non è stata tuttavia l’unica fuga in avanti a far indispettire FdI.

Qualche minuto dopo la fine della conferenza stampa, verso le 14 di sabato, il neo leghista Lino Caschera ha dichiarato ad Alessioporcu.it che l’unico nome spendibile è quello del sindaco uscente.

Segue dopo qualche ora un comunicato, condiviso anche sui social, sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Comunicato firmato dagli amministratori Caschera e Di Ruscio. Poi da Porretta (Lega Sora) e Di Marco (Lega Giovani Sora). Uno sbilanciamento in avanti che avrebbe colto di sorpresa lo stesso coordinatore provinciale Nicola Ottaviani.

Ottaviani costretto a far ritirare quella nota, almeno dalle varie bacheche Facebook. E poi a diramare un comunicato ufficiale in cui, nell’apprezzare l’apertura del sindaco, sostanzialmente si rimanda la decisione al tavolo provinciale del Centrodestra.

Insomma si cerca di salvare il salvabile. E la faccia.

Un tavolo che ora zoppica

Nicola Ottaviani Foto © Stefano Strani

Perché è vero che l’attuale gruppo dirigente della Lega di Sora tifa per De Donatis. Ma è altrettanto vero che un incontro c’era già stato. Ma a quel vertice né Di Stefano né Caschera si erano presentati nonostante l’invito. La faccia ce l’aveva messa proprio Nicola Ottaviani.

Ergo sabato il coordinatore provinciale è stato costretto a frenare. Anche perché lui stesso, durante quel tavolo del Centrodestra aveva dichiarato che «il candidato sindaco deve essere espressione tangibile del centrodestra. Per non ripetere l’errore della Piattaforma Civica».

In pratica il coordinatore provinciale della Lega si è trovato la Lega ad appoggiare un candidato sindaco che chiede la candidatura bis dopo che la Lega è stata alla sua opposizione per 4 anni e mezzo. (leggi qui  Ad un passo dalla rottura: il tavolo del centrodestra trema).

Un atteggiamento che h provocato la reazione anche di Forza Italia. La sub commissaria azzurra Rossella Chiusaroli ha chiamato Ottaviani. Gli ha detto che l’accaduto è una mancanza di rispetto per gli interlocutori con i quali lui stesso aveva preso l’impegno di individuare il candidato ad un tavolo provinciale.

Come a Terracina e a Fondi

Alla luce di ciò non è escluso che a Sora possa accadere quanto si è già visto a Fondi e Terracina. A rimanere tagliata fuori dal Centrodestra di Sora potrebbe essere proprio la Lega. Mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia scenderebbero in campo unite. Quindi compromettendo così anche il dialogo a livello provinciale e sugli altri centri in cui, come a Sora, si voterà nel 2021.

E c’è anche chi non esclude, invece, che ci sia già un accordo Fra Caschera e Bruni. E che la mossa fatta fare al sindaco sia invece servita per bruciarlo. Politicamente s’intende.