Chi decide di non decidere?

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Sulle vicende importanti le decisioni slittano e la proroga è sempre dietro l’angolo.

Lo abbiamo visto sull’acqua, quando l’assemblea dei sindaci, in modo assolutamente bipartisan e con la precisione dei cecchini dei Navy Seals, ha abbattuto le quattro proposte tariffarie in campo: la prima a cadere sotto i colpi di franchi tiratori è stata quella del sindaco di Ceccano Roberto Caligiore, poi è toccato a quella di Nicola Ottaviani, sindaco del capoluogo. Giuseppe Morini, primo cittadino di Alatri, non ha avuto scampo. Nemmeno l’ingegner Serafino Colasanti, imperatore assoluto di tutte le Sto, acronimo che sta per Segreteria Tecnico Operativa. Ma, colpendo Colasanti, i sindaci hanno voluto lanciare un messaggio anche al presidente della Provincia Antonio Pompeo.

Quindi, niente piano tariffario, come successo negli anni passati. Poi ci lamentiamo quando arrivano i conguagli.

Entro il 10 agosto si dovevano individuare i siti per le nuove discariche di rifiuti nelle varie province del Lazio. Ma la Regione ha deciso di prorogare tutto fino al 30 settembre, quando la campagna elettorale per il referendum sarà nel vivo. Qualcuno pensa davvero che in quei giorni verranno assunte scelte così impattanti e impopolari come l’individuazione di una discarica in questo o in quel Comune?

Sulla sanità si attendono i rinforzi (medici e infermieri) promessi dal manager Luigi Macchitella. Quando arriveranno i nostri? Nel frattempo la Asl di Frosinone continua ad essere commissariata. Lo sarà chissà per quanto. Nel momento in cui si dovesse andare a definire il direttore generale, nel Pd scatterebbe una tempesta nel deserto al confronto della quale quella scatenata da Bush padre sarebbe una scampagnata.

Primo, non decidere. Secondo, non decidere. Terzo, non decidere.

Ma chi è che davvero decide di non decidere mai?

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