Defr, via all’esame. Sartore: “Coerente e razionale”. L’opposizione: “Celebrazione di Zingaretti”

Via al dibattito sul Defr 2020. Per l'assessore è coerente e punta allo sviluppo, alla creazione di lavoro. L'opposizione parla di "autocelebrazione del Governatore". Il dibattito riparte lunedì.

La lunga maratona è cominciata. Il consiglio regionale del Lazio ha iniziato oggi l’esame del Documento di Economia e Finanza Regionale 2020. È il testo approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Bilancio dopo avere esaminato quasi duecento proposte di correzione. Il dibattito sul Defr precede l’esame del Bilancio di Previsione e della Legge di stabilità. (leggi qui Ferrovia Cassino-Gaeta, ospedale del Golfo e… Ecco il Defr per il 2020).

Il via ai lavori

A presiedere l’apertura del dibattito è stato il vice presidente d’Aula Devid Porrello (M5S). I lavori sono partiti con la relazione dall’assessore al Bilancio Alessandra Sartore e quella del presidente della commissione Bilancio Fabio Refrigeri (Pd).

L’aula della Regione Lazio

Quest’anno – ha spiegato l’assessore – il Defr è “più ampio nel contenuto” rispetto a quanto prescritto dalle disposizioni in materia di contabilità. Ed è “più ampio nelle finalità“, nonché “coerente e razionale“.

Alessandra Sartore ha ricordato i tre pilastri del Defr: una crescita basata soprattutto sull’economia sostenibile e sull’innovazione che rispetti l’ambiente e produca nuova occupazione; lotta alle diseguaglianze; efficientamento dell’amministrazione regionale e rigore nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

Un concetto al quale Fabio Refrigeri ha aggiunto un assunto: “senza un elemento di raziocinio e di gestione corretta dei conti pubblici regionali, non si possono erogare servizi di qualità e non si possono garantire una serie di diritti nella nostra Regione“.

La discussione

Al centro della discussione in Aula c’è stata l’uscita dal commissariamento della Sanità. E la conseguente riduzione della pressione fiscale a fronte di un aumento dei servizi sanitari ai cittadini.

Valentina Corrado (M5s) ha esordito ricordando il calo demografico nel Lazio. Ha rimarcato l’aumento dell’esposizione debitoria della Regione, arrivata a 22,7 miliardi di euro alla fine del 2018.

Daniele Giannini (Lega) ha espresso forti perplessità sul documento, evidenziando, tra l’altro, il ritardo nei pagamenti della programmazione europea e la fuga dei giovani verso altre regioni.

Adriano Palozzi, Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli

Per Stefano Parisi (Lazio 2018) sul quadro macroeconomico non ha inciso la Regione, bensì la domanda esterna. Poi è passato al capitolo Sanità: è stata annunciata di nuovo l’uscita dal commissariamento. Per questo, Parisi ritiene necessario affrontare il grande tema della riduzione della pressione fiscale.

Il presidente della Commissione Sanità Giuseppe Simeone (FI) ha parlato dell’affollamento dei Pronto Soccorso e dalle lunghe liste d’attesa, ricordando che spesso per una mammografia occorrono trecento giorni dalla prenotazione al Cup. Per Pasquale Ciacciarelli (Cambiamo), la nostra è una regione “in cui ci sono province che viaggiano a velocità diverse” e chiede che se ne tenga conto. Inoltre “nel Defr si parla poco del turismo“.

Per Giancarlo Righini (FdI), la presentazione di Zingaretti che apre il Defr “è un’autocelebrazione di sette anni di governo“. Mentre Massimiliano Maselli (FdI) ha posto l’accento sui “forti ritardi nella realizzazione delle infrastrutture finanziate con i fondi europei e sulla bassa percentuale di realizzazioni“.

Anche Fabrizio Ghera (FdI) ha rimarcato che i cittadini “non riescono ad avere servizi sanitari in tempi dignitosi” ed ha toccato il tema della delocalizzazione delle aziende che abbandonano il Lazio a favore di Lombardia e Veneto. Per Ghera, il tema del lavoro non è trattato adeguatamente nel Defr.

La replica

Nella sua replica, l’assessore Alessandra Sartore si è soffermata sul tema delle addizionali regionali. È la quota che i cittadini del Lazio pagano sulle imposte sui redditi. “Si è aperta la strada amministrativa, per l’uscita dal commissariamento. Alla quale comunque seguirà il monitoraggio del piano di rientro” ha detto Sartore.

Alessandra Sartore © Imagoeconomica, Stefano Carofei

A quel punto si porrà il problema dell’Irap e dell’addizionale regionale Irpef, quella aumentata automaticamente a causa del piano di rientro dal disavanzo sanitario. “Vogliamo restituire ai cittadini o immettere tali risorse nei servizi? La legge lo consente. Questo è il rebus tipico delle scelte pubbliche“.

E a proposito di servizi, l’assessore Sartore ha ricordato che il trasporto pubblico locale vale oltre 900 milioni di euro nel bilancio regionale, ma che dallo Stato ne arrivano solo 540. Sartore ha detto che comunque “non è vero che c’è l’aliquota più alta, perché per due milioni di contribuenti è inesistente. E 500mila contribuenti la pagano in forma ridotta, grazie al fondo esenzioni“.

Sartore ha infine ricordato che tra addizionale Irpef e Irap le esenzioni per il prossimo anno ammontano a 373 milioni di euro.

Il dibattito e l’esame degli emendamenti, riprendono lunedì mattina. Saranno preceduti dal question time.