Del Brocco, prove generali da candidato sindaco

La convention organizzata da Riccardo Del Brocco. Per svegliare il centrodestra ed accelerare verso la candidatura unitaria a sindaco. Presentati tre simboli. Ma nessun nome. Gli indizi però...

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

La location ricorda da lontano una Leopolda renziana. Con la grande sala, il pubblico messo tutto intorno, i protagonisti che appaiono e scompaiono al centro: complici i giochi di luci. Soprattutto la scenografia: essenziale ma simbolica. In mezzo c’è un enorme sgabello sul quale è sistemato un masso di cartapesta: è lui il protagonista. Al punto che ai lati ci sono altri due sgabelli ma di dimensioni naturali: uno è per il principe dei notisti di politica della provincia di Frosinone, Corrado Trento; l’altro è per i personaggi del centrodestra che danno vita a questa immensa giostra mediatica organizzata a Ceccano, nell’ex cinema Italia.

A fare da colonna sonora sono le note del brano Non avere paura di Tommaso Paradiso. Mentre l’ora dello start si avvicina, la musica sale e due fari puntano sui protagonisti: un fascio di luce illumina gli sgabelli degli interventi, l’altro faro punta sul sasso… Il concept è di Salvatore Lala, firma nazionale del design, solo per caso prestata a questo territorio.

Il sasso e la palude

Massimo Ruspandini intervistato da Corrado Trento

È il sasso da gettare nello stagno. Per rompere la palude politica di Ceccano: diventata immobile all’indomani della crisi che ha buttato giù il sindaco di centrodestra Roberto Caligiore. È stata forse una reazione naturale: un silenzio stagnante come riequilibrio del tonfo fragoroso determinanto da quella caduta. Che è stato il fallimento più palese del civismo in provincia di Frosinone: la stagione che aveva imposto ai Partiti di ammainare i simboli per eleggere sindaci che non avessero alcuna connotazione ufficiale. In realtà le connotazioni le avevano eccome. Ma senza Partiti non si governa, non si va lontano, ognuno crede di essere indispensabile. Il governo Caligiore a Ceccano è caduto cosi. A Latina Coletta è il simbolo dell’evanescenza, a Formia si balla in continuazione, a Sora il centrodestra ha fatto sapere che non parteciperà ad una riedizione dell’esperienza De Donatis.

E ora c’è il sasso nello stagno. Per rompere il silenzio nella palude e lanciare la campagna elettorale per le Comunali di Ceccano.

Già, ma chi è il candidato?

Caccia al candidato

L’organizzazione dell’evento l’ha curata Riccardo Del Brocco, mancato coordinatore provinciale di Forza Italia e strategico intessitore di alleanze. Lui però giura di non essere il candidato sindaco. E nemmeno al Consiglio Comunale.

L’eretico Dem Giulio Conti

Ma l’aria è quella dei lanci in grande stile. Tutti gli eletti li. In sala c’è di tutto e di più. Addirittura Marco Corsi il presidente uscente del Consiglio Comunale che è stato determinante per la caduta di quel centrodestra che ora è protagonista della serata. E c’è pure Giulio Conti, eretico consigliere comunale del Pd, storico esponente della sinistra cittadina: non aveva firmato la sfiducia al sindaco perché non voleva che cadesse per mano di Corsi: “Noi gli abbiamo fatto opposizione per 4 anni e noi dobbiamo firmare per primi il documento. Io per primo“. Ora è in questa specie di Leopoldina di destra.

Sia Marco Corsi che Giulio Conti sognano la candidatura a sindaco. Ma giurano di non essere loro i protagonisti della serata. No, non sono nemmeno loro i candidati da lanciare questa sera.

Il grande assente

Di sicuro non è il sindaco uscente Roberto Caligiore. Il luogotenente elicotterista dei carabinieri, prestato per quattro anni alla politica, non è in sala. È il chiaro segnale che il centrodestra gli ha voltato le spalle e non punterà su di lui per un bis.

Il sindaco sfiduciato ha accusato molto il colpo. Non si aspettava il sasso nello stagno: sperava che tutto restasse immobile e che alla fine il centrodestra divesse rivolgersi a lui per riaggregarsi. Invece no.

Niente nomi, solo idee

Roberto Caligiore, il grande assente

Il regista che ha orchestrato questa presentazione adora gli effetti speciali. Ama creare la suspance. Gioca con il convitato di pietra. Il copione prevede che questa sera non si parli di nomi. Ma di idee. E che il candidato sindaco si scopra poco alla volta.

Corrado Trento ci prova e lo domanda a Del Brocco: “Insomma Riccá, ti candidi a sindaco?” La risposta: Non sveliamo tutto subito.

É da lì che parte il dibattito. Iniziano i giovani Vincenzo Scialó (rappresentate universitario di Tor Vergata) e Daniele Massa (presidente di Gioventù Nazionale). Seguono due professori, la prima è Francesca Maura (anima di sinistra, scrittrice, oggi blogger impegnata sull’ambiente). Il secondo è Daniele Coppola, tutor di Scienze Infermieristiche a Ceccano e Sora: ricorda la lungimiranza di quel progetto, voluto 10 anni prima dal professor Gennaro Scialó, dal senatore Massimo Ruspandini e da Riccardo Del Brocco. Un progetto di cui oggi beneficia un’intera città.

L’ora dei simboli

Seguono Giancarlo SantucciRino Liburdi. Poche parole e idee chiare: presentano due simboli politici ed un programma snello e concreto. Le liste civiche hanno il nome di “Ceccano 4.0“, “Ceccano c’è” e “Noi di Ceccano“. “Tra 15 giorni apriremo il comitato elettorale” promettono. Ma non svelano chi sarà il candidato.

La presentazione dei simboli

È un segnale importante la presenza di Marcello Pigliacelli. Il presidente della Camera di Commercio è lì nella consapevolezza che la cosa fosse stata organizzata da Riccardo Del Brocco. “Sono qui perché qui c’è energia, c’é voglia di fare, di costruire. Sono molto legato a Riccardo, i suoi rapporti sono preziosi per qualsiasi amministrazione. Mi piace il clima che si respira, c’è voglia di reagire“. Se non è un viatico per la candidatura, trovategli voi un nome più adatto.

La benedizione unitaria

Il centrodestra c’è ed è quasi del tutto unito. In casa di Fratelli d’Italia sono venuti i massimi referenti di Cambiamo (il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli) e della Lega (il deputato Francesca Gerardi).

Pasquale Ciacciarelli dice quanto la Regione può fare per le amministrazioni comunali, vede nel futuro prossimo una Regione di centrodestra: “Sarebbe un peccato non averla vicina.. con Del Brocco era più semplice, Ceccano ha avuto tante iniziative culturali valide, dobbiamo affiancarle. Anche questa sede rappresenta il luogo di un’associazione che é un fiore all’occhiello“. Poi il messaggio politico, forte e chiaro. “Alle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno nel 2020, il centrodestra troverà la quadra attorno ad un candidato unitario. Con l’onorevole Francesca Gerardi ed il senatore Massimo Ruspandini intendiamo dare alla città di Ceccano un governo di Centrodestra che la traghetti verso una buona amministrazione per i prossimi cinque anni”. È un altro via libera all’uomo del sasso nello stagno.

Francesca Gerardi parla dell’effetto Lega. “Messaggi chiari, idee concrete vicine ai bisogni dei cittadini. Ringrazia gli organizzatori per l’invito. “La Lega c’è, la vera forza dell’Italia spopola, sarà così anche a Ceccano, con un centrodestra unito“.

Pasquale Ciacciarelli (Cambiamo), Francesca Gerardi (Lega), Massimo Ruspandini (FdI) e Riccardo Del Brocco

Il senatore Massimo Ruspandini è stato il padre politico dell’amministrazione Caligiore. Sente il peso della responsabilità della sua caduta. Benedice il sasso nello stagno ed invita tutti a guardare “quello che abbiamo saputo creare ed è qui questa sera: una classe dirigente giovane, preparata, all’altezza“. Per il parlamentare “dobbiamo volare alto. Dobbiamo affrontare sfide importanti, non è normale avere lo stabilimento Annunziata in città e vederlo come una cosa marginale“.

C’è stata la caduta anticipata dell’amministrazione. Ma nello stesso tempo c’è stata una serie di opere realizzate e sotto gli occhi di tutti: “le rotatorie, l’abbattimento dell’eco mostro, le Notti della Contea con il medioevo che viene valorizzato“. Fa i complimenti a Riccardo Del Brocco ed al suo gruppo per “manifestazioni come questa, di questo taglio moderno, piacevole, di qualità che non sono all’ordine del giorno“.

Non c’è Gianluca Quadrini, vice coordinatore regionale di Forza Italia: un altro segnale della manovra di accerchiamento con cui Cambiamo sta cercando di scavargli la fossa. (leggi qui Quadrini – De Donatis: Non avrete il nostro scalpo)

Il gioco di Riccardo

Francesca Gerardi intervistata da Corrado Trento

A spizzare le carte, come un abile professionista del Poker, è stato Riccardo Del Brocco. Incalzato da un croupier altrettanto abile come Corrado Trento.

Da un mese e mezzo a sta parte nessuno ha detto nemmeno mezza proposta. Sono avvilito. Da qui il sasso nello stagno” dice il politico quando arriva il momento della sua intervista. Che è un continuo lanciare segnali.

Spiega che questa leopoldina si tiene “In un luogo simbolo per la città. La sede di IndieGesta, associazione viva e produttiva, sotto di noi il laboratorio delle Atto Primo una compagnia di teatro dialettale che rappresenta un’eccellenza. In questo ex cinema ci fu l’ultimo dei confronti tra i candidati a sindaco nel 2015 e qualcuno sbagliò a non partecipare”. Primi due segnali: al mondo dell’associazionismo che a Ceccano funziona, soprattutto a Roberto Caligiore assente allora come oggi.

Riccardo Del Brocco ricorda che quell’ex cinema è quasi un luogo consacrato per la politica cittadina. È simile al sacrilegio non partecipare alle iniziative di confronto che ospita al suo interno. perché “Qui si bloccò la cementificazione di Bosco Faito”: roba dei primi anni Novanta ma fu uno dei momenti di ribellione che unirono tutta Ceccano. Terzo segnale: io ci sono, rispetto questo luogo, ciò che rappresenta per Ceccano, soprattutto rispetto la nostra storia. Ma è solo l’inizio.

Segnali per tutti

Marcello Pigliacelli ‘benedice’ Riccardo Del Brocco

Al presidente Alessandro Ciotoli dico grazie per l’ospitalità. Mi dispiace che la sinistra lo abbia messo ai margini. Come ha fatto con un’intera generazione. Ma le sue battaglie possono essere le nostre. Qui ai giovani diamo la possibilità di amministrare: vedere i casi di Federica Aceto e Alessandro Savoni“.

Altri due segnali. Perché Alessandro Ciotoli è stato indicato da più parti come uno dei possibili candidati a sindaco per il centrosinistra. ma appena il suo nome è circolato ufficialmente è stato aperto il fuoco amico. Fino ad indurre Ciotoli a dire con un post che di candidarsi non ne ha intenzione. E poi Aceto e Savoni sono due amministratori esplosi proprio con l’ultima infornata: chiaro riferimento al fatto che è il centrodestra a svecchiare. E non il centrosinistra.

“Abbiamo superato quella fase. È ora di lavorare alla Ceccano del futuro. Una cosa sarà certa: chiunque voglia essere candidato dovrà fare i conti con i nostri standard, con la nostra asticella fissata in alto. Basta scelte al ribasso, basta con il meno peggio. Dobbiamo essere ambiziosi. Basta anche con i soliti addetti ai lavori. A Ceccano abbiamo il paradosso che cambiano le amministrazioni, ma alcuni assessori restano. Sempre lì”.

In un colpo solo ha archiviato la pratica Caligiore, chiuso il discorso con Corsi, eliminato ogni residua velleità di Conti.

Da oggi parte un messaggio, dal centro alle periferie. Ci siamo, siamo ambiziosi, vogliamo una grande città per la Ceccano del futuro. E su una cosa non si torna indietro: oggi fissiamo dei paletti di qualità. Chi non Sa scalare certe vette, dimentichi ogni ambizione“.

Giura di non essere lui il candidato sindaco. Difficile credergli.

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