«Ottaviani? Non è più un sindaco di Forza Italia: non ha rinnovato la tessera»

Il durissimo intervento di Riccardo Del Brocco a Porte Aperte. "Forza Italia non ha più nemmeno la sede". Congresso? "Grande occasione perduta, così perderemo altri elettori". Piacentini: "Non vuole farsi dire la verità, non ha fatto niente". Ottaviani? "Non è più di Forza Italia, non ha rinnovato la tessera"

Il capello dal taglio alla moda sembra acconciato appositamente per richiamare alla memoria le pettinature della beat generation. Anni dell’impegno giovanile, dei grandi temi, dei personaggi alla James Dean. Ma Riccardo Del Brocco sotto ai capelli ha anche una scatola cranica: dalla quale tira fuori cose scomode. Soprattutto per il suo Partito, Forza Italia, del quale è stato vice coordinatore provinciale.

Nelle settimane scorse aveva lanciato la sua candidatura a coordinatore provinciale. (leggi qui Coordinatore di Forza Italia, il nome è Riccardo Del Brocco). Poi di fronte al rischio di una spaccatura aveva fatto un passo indietro. (leggi qui  A pranzo Del Brocco ritira la candidatura: «Non spacco il Partito»). Ma non ha rinunciato né a pensare né a parlare. Lo ha fatto pure giovedì sera nel salotto di A Porte Aperte su Teleuniverso.

Dove state andando?

Non lo sappiamo nemmeno noi. Anche perché non sappiamo nemmeno dove andare, nel senso fisico del termine.

Cosa intende?

Che ormai Forza Italia non ha più nemmeno una sede del Coordinamento Provinciale. Non c’è più da nove mesi, questa è la verità.

E dove vi riunite?

Ormai va di moda riunirci a cena: al ristorante, dove paghiamo alla romana. Oppure a casa di qualche amico che la mette a disposizione. In quelle rarissime volte in cui abbiamo fatto riunioni allargate ai cittadini è stata affittata una sala in albergo che è la cosa più distante dai nostri militanti e dalla nostra gente.

E di cosa discutete?

Di come tamponare la catastrofica situazione nazionale. Che qui lo è un po’ meno ma è solo questione di tempo.

Forse, proprio per evitarlo, lunedì scorso Antonio Tajani ha dato il via libera al congresso provinciale che dovrà rinnovare i quadri dirigenti in questa provincia. Lei aveva avanzato la sua candidatura e poi l’ha ritirata: ora cosa farà?

Se sono la soluzione per risollevare le sorti di Forza Italia, non mi tiro indietro.

Non mi sembra che qualcuno glielo abbia chiesto… quindi non la ritengono la soluzione?

Infatti penso che non ci sia al momento alcuna vera voglia di ricambio. Qui il dibattito politico è ridotto al lumicino al punto che la sola ipotesi di una mia candidatura mi ha fatto trovare qui questa sera. Consentitemi: come a livello nazionale c’è Porta a Porta di Bruno Vespa da noi non sei nessuno se non finisci invitato nella trasmissione di Porcu o se non ti cita sul suo sito Alessioporcu.it. Questo è il salotto della politica.

Appena annunciato il disco verde al Congresso lei ha risposto pubblicando una foto accanto al governatore della Liguria Giovanni Toti… che sta facendo un nuovo movimento politico.

Giovanni Toti è uno che sta aprendo un dibattito nel Partito, perché nel centrodestra bisogna tornare a parlare, bisogna squarciare questo grigiore. Qui c’è anche un problema di lesa maestà: non si vogliono far dire niente. Non cambiando, Forza Italia è riuscita a perdere milioni di voti: vi faccio un solo esempio, Salvini ha candidato il marito dell’ex ministro di colore Cécile Kyenge, noi non sappiamo se ci vota almeno Barbara Berlusconi

Provo a spiegarmi meglio. Ci è stata data l’opportunità di un Congresso, per quanto si tenga con una modalità che può apparire arcaica, quella delle tessere, è un momento di confronto, in un Partito dove non c’è democrazia interna e dibattito è una grandissima occasione. A differenza del Pd. Se il Partito Democratico non fosse stato scalabile, Renzi non sarebbe mai esistito. In questo modo, da noi un Renzi non emergerà mai. Siamo arrivati ad una fase nella quale non si può più fare a meno dei giovani. O si cambia o continuiamo a perdere voti. Basta cooptazioni, basta con le mortificazioni della base.

Sta preparando le valige?

No. Ma se non cambiamo, le valige le preparano gli elettori.

Il coordinatore uscente Adriano Piacentini, che fa riferimento ad un’altra componente, ha detto che se volete il Coordinamento potete prendervelo

(leggi qui Forza Italia, la “bomba” di Piacentini: «Se il problema è il coordinamento, se lo riprendano»)

Lo dice un po’ tardi. Lo poteva dire 9 mesi fa invece di andare a piangere da Antonio Tajani e Claudio Fazzone. Si è lamentato, dicendo che l’ho offeso: io gli ho solo detto che in 9 mesi di sua gestione non c’è una sola manifestazione a lui ascrivibile. A Frosinone c’è un Gruppo consiliare, lui è presidente del Consiglio Comunale, e quel gruppo è stato letteralmente drenato. Al punto che il sindaco Nicola Ottaviani non è più del nostro Partito, non ha nemmeno rinnovato la tessera. A Piacentini ho rimproverato questo. Gli ho detto che c’è un conflitto di ruoli tra Coordinatore, presidente del Consiglio Comunale ed amico di Nicola Ottaviani. Questo genera un cortocircuito.

Sono le stesse critiche avanzate ad Antonio Tajani dal Gruppo in Regione Lazio

È un fuoco che cova sotto la cenere e non si sa quando verrà fuori. Se non si inverte la rotta sarà difficile tamponare l’emorragia di voti e tenere in piedi la struttura. Mi auguro che Tajani intervenga e cambi qualche ingranaggio. Ingessando ancora la struttura i risultati non saranno rosei.

Ora circola nome di Pasquale Ciacciarelli per il Coordinamento

Sarebbe un enorme segno di debolezza, perché significa che è ritorno al passato. Che non siamo capaci di esprimere un nome diverso. Che il rinnovamento è soltanto chiacchiera.


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