Deleghe da assegnare, le prime spine per Cianfrocca

Lunedì si svolgerà il primo consiglio comunale guidato dal neo sindaco Maurizio Cianfrocca ma ancora sono molte le questioni da definire. In primis deleghe pesanti da assegnare e servirà trovare un accordo a breve. Il voto per la presidenza del consiglio può diventare eventualmente un primo segnale di chi manifesta malumori

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Fatta la nuova giunta: lunedì arriverà il primo consiglio comunale di Alatri dell’era Maurizio Cianfrocca. Ma queste sono ancora ore di fibrillazioni e trattative. In ballo ci sono deleghe pesanti e richieste dei consiglieri. Da tenere d’occhio anche la votazione della Presidenza del Consiglio.

Sarà un insediamento al fotofinish per la nuova amministrazione formata da centrodestra e liste civiche guidata dal sindaco Cianfrocca, netto vincitore del ballottaggio con Enrico Pavia lo scorso 18 e 19 ottobre. (Leggi qui Ballottaggi: chi ha vinto e chi ha perso. E perchè).

Ma questi giorni non sono stati facili e le trattative non hanno mancato di riservare sorprese. E scontri. Soddisfare gli appetiti di tre Partiti e tre liste civiche non era ed è facile. E il ritardo nell’assegnazione delle deleghe ne è una conferma. A bussare alla porta del sindaco ci sono ancora oggi consiglieri con tanti voti. Che reclamano il giusto riconoscimento per il loro impegno ed il loro risultato.

Ma andiamo con ordine. 

Quel veto su Antonello

Antonello Iannarilli

Comporre la giunta non è stato semplice. Anche in questa circostanza il tema delle quote rosa obbligatorie ha inevitabilmente stravolto gli equilibri usciti dalle urne. E più di qualcuno è rimasto all’asciutto.

Le trattative hanno vissuto un primo momento di tensione al momento di indicare la Presidenza del Consiglio Comunale. Un tassello che Fratelli d’Italia ha rivendicato: lo ha fatto Antonello Iannarilli. Ma nei confronti dell’ex presidente della Provincia, ex deputato ed ex assessore regionale è scattato il veto del sindaco. Che non ha dimenticato il gelo di Iannarilli al momento della sua indicazione come candidato sindaco la scorsa tarda primavera.

Gelo che poi ha raffreddato il clima anche in campagna elettorale dove Cianfrocca e Iannarilli sono andati per conto proprio nelle riunioni. Basti pensare che l’ultimo giorno di campagna elettorale in città giravano due auto con tanto di megafoni che annunciavano i comizi di chiusura: una in riferimento a Cianfrocca e l’altra a Iannarilli. Ovviamente in luoghi diversi.

Unico momento di condivisione la presenza di entrambi sul palco in piazza Santa Maria Maggiore dopo l’avvenuta vittoria al ballottaggio.

Le conseguenze sulla Giunta

Il sindaco Cianfrocca con la sua giunta

Il no di Cianfrocca ha innescato una serie di reazioni a catena. Infatti Iannarilli ha rifiutato la possibile nomina da assessore ed ecco che è stato indicato per FdI Umberto Santoro con la delega ai Servizi Sociali. 

Un malumore che per forza di cose dovrà essere ripianato. L’esperienza amministrativa di Iannarilli può essere vantata da pochi altri in tutto il Lazio ed è linfa fondamentale per una maggioranza, dove, tranne pochi casi, c’è molta freschezza e inesperienza. Avere in squadra una persona che conosce i meandri della burocrazia è un valore aggiunto innegabile. E partire con il piede giusto conviene a tutti, in primis a Cianfrocca. Che però vuole mettere le cose in chiaro da subito: il sindaco è lui e poco conta che sia alla prima esperienza. Sta tutto qui il No ed il veto alla presidenza per l’ex parlamentare.

Sta qui anche l’altro tema caldo. È quello delle deleghe. Ai neo assessori non sono state assegnate competenze pesanti: Bilancio, Istruzione e Cultura. Con quest’ultima che dopo dieci anni di assenza in giunta forse meritava un riconoscimento ufficiale: anche perché l’istituzione della delega alla Cultura era previsto nel programma elettorale del centrodestra come una novità. Anche se per una città come Alatri, la terza della Provincia, avere un assessore alla cultura con pieni poteri non dovrebbe essere una novità ma la normalità visto che si parla di cultura e turismo da decenni. Per la cronaca l’ultimo assessore alla cultura è stato Giulio Rossi (giunta Magliocca 2011)

Consiglieri in attesa

Il sindaco Maurizio Cianfrocca con Gianluca Borrelli

Ecco quindi che ballano deleghe importanti e alcuni consiglieri ci sperano. Ma accontentare tutti non sarà facile.  C’è quella dell’Istruzione che secondo i rumors andrebbe a Sandro Vinci, indicato già come presidente del consiglio comunale anche se avrebbe preferito un ruolo in giunta. Una delega che ha ricoperto come assessore ai tempi di Magliocca (2006-2011).

C’è poi quella della Cultura che vede in pole position Sandro Titoni della lista Alatri Comunità, quella del sindaco, ma nella coalizione ci sono altri consiglieri che visti i voti ottenuti attendono un riconoscimento. Uno di questi è Gianluca Borrelli della Lega che con 299 voti è stato il secondo eletto del Partito e terzo più votato della coalizione. Un risultato quello ottenuto da Borrelli che ha sorpreso, e forse spiazzato, anche alcuni suoi compagni di Partito viste le forti critiche che fino a pochi mesi gli hanno riservato. Tanto che vederlo in una riunione della Lega ad Alatri era un miraggio visto che non lo invitavano.

Inutile poi ricordare gli articoli di giornale in cui esponenti della Lega comunicavano che Borrelli non era della Lega. Anche se formalmente un iscritto. Ma 299 voti meritano un riconoscimento dal suo punto di vista, soprattutto dopo cinque anni di opposizione dura. E se allora il Bilancio è facile che sarà gestito inizialmente dal sindaco, viste anche le sue competenze (è commercialista), restano come deleghe pesanti da assegnare la cultura e l’istruzione. I due Sandro, Vinci e Titoni, sono avvisati. E in queste ore, forse già giovedì, ci sarà una riunione per decidere le ultime assegnazioni e le indicazioni in merito alle commissioni. 

Il timore

Trovare un accordo in merito alle deleghe è difficile ma non impossibile. Servirà qualche passo indietro, seppur a malincuore. Bisogna vedere chi sarà disposto a compierlo.

Ma in politica i voti valgono. Enrico Cuccia storica figura bancaria diceva che i voti non si contano ma si pesano. Qualcuno vuole ancora però farli contare così come usciti dalle urne. Ecco che il ruolo del sindaco sarà decisivo come lo è stato fino ad oggi nel prendere le decisioni e dirimere le diatribe. Ma occorre fare in fretta. Anche perché lunedì non sarà solo una festa il primo consiglio comunale. Infatti c’è l’elezione del presidente del consiglio comunale. E visto che il voto è segreto occhio ai numeri.

La maggioranza ha undici voti, dieci più il sindaco e sei le due minoranze: due il Pd e quattro il Polo Civico. I numeri che usciranno diranno se la nuova era Cianfrocca partirà con il piede giusto.