Della Morte come Mattarella: bis per il presidente di Federalberghi

Bruno Della Morte rieletto presidente di Federalberghi. All'unanimità e per i prossimi 5 anni. Confermata la squadra. Il problema covid ed il nuovo caso delle bollette astronomiche. Si ricorrerà ad un consorzio per unire i consumi e contrattare con un solo gestore per tutti

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Come Sergio Mattarella. Avrebbe preferito godersi un periodo di riposo, seguire con distacco i problemi affrontati dalla prima linea in questi anni. Nulla da fare: Bruno Della Morte è stato rieletto all’unanimità per altri cinque anni alla guida di Federalberghi Fiuggi – Frosinone e Provincia. È la principale associazione degli albergatori e del settore turistico – ricettivo, tanto a Fiuggi come in Italia.

L’assemblea dei soci si è riunita martedì presso l’Hotel Universo dei fratelli Giorgilli a Fiuggi. Senza storia il dibattito: il presidente uscente è stato chiamato a proseguire il suo lavoro. La categoria ritiene che in questa fase di profonda difficoltà non sia consigliabile un cambio: indispensabile invece il patrimonio di esperienza per proseguire il lungo cammino verso l’uscita dalla crisi Covid, la gestione delle ristrutturazioni, dei bonus con cui far ripartire il comparto.

Le battaglie: pandemia e bollette

Bruno Della Morte

Stesso presidente, stessa squadra. “In questo primo mandato è stata eccezionale” dice Bruno Della Morte.

Ultimata l’assemblea ed acquisito il voto, gli albergatori hanno messo le urne sotto al tavolo ed iniziato subito a lavorare. Puntando l’attenzione sui due grandi temi del momento: “Il crollo del fatturato, quasi azzerato causa Covid in questi due anni; il rincaro delle bollette energetiche, una vera mazzata”, due temi primari per l’assemblea.

Ci sono fabbriche che hanno spento i macchinari, interi comparti che si stanno fermando a causa dei costi dell’energia cresciuti anche del 500% in un anno. Unindustria nei giorni scorsi ha riunito il board per capire cosa fare. Il presidente Bruno Della Morte ha già calendarizzato una serie di incontri. “Abbiamo deciso di avvalerci di un advisor”. Chi è? Si tratta del professore Francesco Busato docente di Economia presso l’Università di Napoli Partenope e Roma Tre. “Ci assisterà suggerendoci come fronteggiare la crisi e il tema del caro bollette”.

Un’ipotesi c’è. “Ho proposto all’assemblea – dice il presidente – di creare un gruppo di acquisto, una sorta di Consorzio per poterci presentare ad un fornitore in un numero elevato di utenti. Mettendo insieme tutti i nostri consumi possiamo contrattare agevolazioni e tariffe migliori”.

Il timore e angoscia

Il ministro Roberto Cingolani (Foto via Imagoeconomica)

Della Morte poi ricorda come lo stesso Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, proprio sul fronte rincaro delle bollette, abbia lanciato un allarme. “Questo è un tema – puntualizza Della Morte – fondamentale per noi. Basti ricordare che lo stesso ministro ha sottolineato giorni fa come l’aumento del costo dell’energia rischia di avere un costo totale l’anno prossimo superiore all’intero pacchetto del Pnrr. Quindi non è che il Pnrr ci ha messo al sicuro da tutto».

Tesi sostenuta da altri esperti. “Ecco perché spero che la figura di un advisor ci possa aiutare a muoverci meglio sul mercato per avere tariffe più basse. Ma essenziale sarà creare un consorzio unico, unire tutta la categoria per poter spuntare la tariffa più bassa possibile”.

Il rischio è la chiusura. per molti. A Fiuggi e nel resto della provincia. Perché la pandemia ha quasi azzerato le prenotazioni, c’è stata una lieve ripresa nella fase dei congressi ma è stata una boccata d’ossigeno troppo breve. La batosta dei costi energetici rischia di far lievitare le tariffe e tenere ancora più lontana un’utenza che è già spaventata per il covid. (Leggi qui Covid e turismo, Fiuggi guarda ai Green Pass e trattiene il respiro).

Bilancio in rosso

Foto: Rodrigo Salomon HC / Pixabay

Il problema non è circoscritto a Fiuggi. Ma è di sistema. I dati dell’osservatorio Federalberghi mostrano che nel 2021 sono andate in fumo 148 milioni di presenze turistiche rispetto al 2019.

Il bilancio è in rosso. Per fare un raffronto con il 2019 (l’ultimo anno pre-pandemico) è come se si fosse cancellato un pernottamento su tre.  Se guardiamo ai soli turisti stranieri, la perdita diventa di uno su due per un totale di 115 milioni di presenze estere perse.

La burrasca è tutt’altro che passata. Imprese e lavoratori degli alberghi confidano nell’allentamento delle misure anti contagio programmate dalla primavera per poter superare la più grande crisi che si sia mai vista nel settore. “In questo scenario – evidenzia Bruno Della Morte imprese e dipendenti degli hotel italiani hanno visto venir meno una ad una le misure di sostegno. Proprio quelle che avevano permesso la sopravvivenza delle aziende e dei relativi posti di lavoro. È il caso del credito d’imposta sugli affitti, l’esonero dal pagamento dell’IMU, la moratoria sui mutui e la cassa integrazione covid. A questo si aggiunge il caro energia. Ancora una volta ci rimboccheremo le maniche”.