I demoni del centrodestra

A volte ritornano. I demoni delle divisioni del centrodestra. Carlo Maria D’Alessandro ha cacciato dalla giunta Tullio Di Zazzo, ex sindaco che si era rimesso in discussione come assessore. (Leggi qui la notizialeggi qui i retroscena del Conte della Selvotta

La crisi del settimo mese (dall’elezione) è scattata puntuale. Come successe, sempre a Cassino, con Bruno Scitarelli o a Frosinone con Paolo Fanelli, suggeriscono i veterani del centrodestra. Come successe con Antonello Iannarilli alla Provincia.

E’ quello l’episodio sul quale la coalizione non si è mai interrogata abbastanza per capire come mai a tanti anni di distanza nessuno si fida dell’altro.

Anche ora che il Popolo delle Libertà non esiste più, anche adesso che Mario Abbruzzese è riuscito a rimettere in piedi una formazione competitiva sotto l’egida di Forza Italia. Perché alla Provincia è stata interrotta bruscamente la prima esperienza di centrodestra alla guida di quell’ente.

Le dimissioni di Antonello Iannarilli aprirono il vaso di Pandora dei colpi bassi e dei tradimenti e molti di quei protagonisti non capirono che Giuseppe Patrizi (poi diventato commissario) poteva rappresentare una garante per la transizione.

Adesso che a Cassino D’Alessandro ha messo alla porta Di Zazzo, certi interrogativi tornano.

Uno su tutti: Mario Abbruzzese sapeva della cacciata (e l’ha avvallata, senza lasciare impronte digitali sull’operazione sporca)? Il defenestramento di Tullio Di Zazzo rientra in un piano di pulizia etnica, anzi meglio ‘pulizia generazionale‘? Un’operazione con la quale eliminare o mettere ai margini tutti quelli che hanno abbastanza esperienza per comprendere il gioco? Oppure è frutto di una sfuriata tutta del sindaco Carlo Maria D’Alessandro? Una di quelle che ormai lo hanno reso celeberrimo nel corso delle riunioni dei sindaci. Dove si è fatto la fama di rissoso a dispetto dell’aspetto bonario.

Sulle spalle di Carlo Maria l’iracondo (e quelle del suo padrino politico) pesa un ultimo interrogativo: il centrodestra riuscirà una volta tanto a finire la consiliatura?

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