Demos – Pd, vertice martedì: chiarimento o rottura

Martedì riunione di maggioranza. Per avviare un chiarimento tra Demos ed il Pd. A Cassino si scommette sulla sostituzione dell'assessore Luigi Maccaro

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Si va al chiarimento politico nella maggioranza di centrosinistra che governa il Comune di Cassino. Con quali esiti nessuno lo sa. L’assessore di Demos Luigi Maccaro ed il sindaco Enzo Salera si ignorano, il Partito Democratico si riunisce per decidere le strategie in vista delle Provinciali ma senza consultare l’alleato. La tensione è arrivata al limite di carico e si rischia la rottura. Per questo «martedì sera nell’incontro di maggioranza, che periodicamente facciamo, sarà doveroso un chiarimento». Parole di Edilio Terranova, capogruppo della civica del sindaco. (Leggi qui C’eravamo tanto votati: Salera e Maccaro ai ferri corti).

Il vero problema

Luigi Maccaro, Enzo Salera, Paolo Ciani

La sostanza del problema non sta in tutto quello che si è detto nei giorni scorsi. Quelli sono motivi di facciata. La sostanza è che la fisionomia della maggioranza che ha vinto le elezioni comunali di Cassino è cambiata. L’area che fa riferimento all’assessore Luigi Maccaro si è organizzata ed è diventata forza politica. Fa riferimento al movimento cattolico popolare Democrazia Solidale, guidato dal consigliere regionale Paolo Ciani.

Quindi? Se non è più una forza civica allora cambiano le regole di ingaggio. Anche perché sullo scenario ora c’è anche un altra evoluzione: la nascita del movimento Pop, formazione di sinistra che fa riferimento ad un altro consigliere regionale, Marta Bonafoni. E che a Cassino ha come suo riferimento il coordinatore regionale Danilo Grossi, anche lui assessore al pari di Maccaro.

Le tensioni nascono da un processo di evoluzione politica che vorrebbe svilupparsi al di fuori della portata del sindaco. Il quale non ha l’intenzione di fare l’osservatore muto mentre l’orizzonte gli cambia intorno.

Francesca si riscalda

L’ultimo motivo di attrito è stata la riunione del Pd nella quale è stato ufficializzato quanto si sapeva dal primo minuto in cui è nata l’attuale maggioranza al governo di Cassino. E cioè che il candidato di Cassino alle Provinciali sarà il capogruppo Pd Gino Ranaldi. La decisione risale al 24 giugno 2019 e fa parte di un accordo politico più ampio nel quale rientra anche della nomina nel Consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate.

Luigi Maccaro ed Enzo Salera

Luigi Maccaro ha sollevato un problema di trasparenza. La sintesi del suo ragionamento politico è: premesso che in casa sua il Pd fa come gli pare, se però c’è un candidato da sostenere in blocco a nome della maggioranza unita allora coinvolgeteci nella decisione. Altirmenti facciamo un po’ come ci pare anche noi.

Tradotto: scordatevi il voto di Demos alle Provinciali. Le indiscrezioni da Frosinone dicono che infatti quei voti andranno al vice presidente uscente Luigi Vacana.

Per Edilio Terranova si tratta di pretesti con i quali tentare di logorare la maggioranza. «Mi sembra data ad arte e non ne capisco i motivi, visto quanto su esposto» e cioè che Demos sapeva benissimo chi sarebbe stato il candidato alle Provinciali.

In Comune è partito il toto scommesse sulla tempistica della sostituzione del delegato alla Coesione Sociale. C’è chi è pronto a scommettere sul fatto che entro fine mese il Comune di Cassino avrà già un nuovo assessore. Sarà il sindaco Enzo Salera a comunicargli che il rapporto di fiducia si è ormai incrinato. Insieme al toto scommesse, scatta il toto nomi. Qualora Demos dovesse restare in maggioranza, potrebbe tornare l’ipotesi di Francesca De Rosa, già candidata con Demos e primo nome già messo sul tavolo a giugno come papabile assessore.

Con chi vanno i consiglieri?

Bruno Galasso e Alessandra Umbaldo

Il punto politico però è un altro: potranno i consiglieri di Demos restare in maggioranza senza più il leader della lista e coordinatore provinciale del partito Luigi Maccaro? Tutto dipende dalla poszione che prenderanno i due consiglieri comunali del Gruppo: Bruno Galasso e Alessandra Umbaldo

Il sindaco Salera sembra abbia intenzione di lasciar decantare la situazione, sperando in una riappacificazione, con il tempo che guarisce tutti i mali. Beninteso: non gli dispiacerebbe affatto perdere Luigi Maccaro, con il quale i rapporti, anche umani, sono ormai logori. Ma rompere con Demos, che è un alleato naturale del Pd, non sarebbe un bel segnale politico per un sindaco del Partito Democratico. Soprattutto nel momento in cui deve chiedere il via libera della coalizione per aspirare alla candidatura a presidente della Provincia dopo Antonio Pompeo.

Un niet di Demos potrebbe essere un problema. Più ancora se quella rottura dovesse maturare senza un coinvolgimento del livello provinciale. La Federazione Pd può svolgere la funzione di camera di raffreddamento delle tensioni. Non risulta sia stata azionata.

Con certezza c’è stata una tappa cassinate fatta con tutta discrezione dal leader della componente maggioritaria Pensare Democratico Francesco De Angelis. Nessuno sa se sia stato interessato della situazione.

La riunione di martedì è al buio: potrebbe far rientrare le tensioni. O portarle al carico di rottura.