Di Battista e Casaleggio lanciano la sfida a Conte e Grillo. Cinque Stelle alla guerra

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Gli equilibri del Governo e della maggioranza passano dalla leadership del Movimento. Cena tra il “ribelle” e il numero uno di Rousseau. Mentre il fondatore spinge per l’iscrizione del premier. Ma intanto occorre dare risposte al Paese ed evitare di essere travolti all’election day.

Quattro tappe che danno il senso della confusione politica di questo momento all’interno della maggioranza giallorossa e, in particolare, dei Cinque Stelle.

Nel pomeriggio di ieri Roberta Lombardi, capogruppo pentastellata alla Regione Lazio, “apriva” a Nicola Zingaretti in Consiglio. Con il Governatore che “raccoglieva”. (leggi qui Pd e M5S rilanciano il dialogo durante i Cinquant’anni di Regione).

DAVIDE CASALEGGIO eALESSANDRO DI BATTISTA. FOTO © IMAGOECONOMICA / STEFANO CAROFEI

Ieri sera, mentre il Governo era riunito per la maratona notturna sul decreto Semplificazioni, a cena insieme a Testaccio, in una pizzeria del noto quartiere capitolino, c’erano Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio. I due sono stati ripresi dalle telecamere della trasmissione di Rete4 IV Repubblica. Con loro, Pietro Dettori ed Enrica Sabatini, soci -assieme a Casaleggio che la presiede- dell’associazione Rousseau. Alessandro Di Battista ha lanciato l’opa sulla guida dei Cinque Stelle, scatenando le reazioni di Beppe Grillo ma trovando una sponda (e che sponda) in Davide Casaleggio.

Non è finita. Stando alle indiscrezioni del Messaggero Giuseppe Conte lavora su più fronti per garantirsi più tempo possibile a Palazzo Chigi. Il premier sarebbe tentato di iscriversi al M5S  per assumerne la guida, secondo quelle che sono le strategie di Beppe Grillo, che è rimasto l’unico a spingere per un’alleanza organica con il Pd. 

Visti da vicino

Luigi Di Maio Foto © Imagoeconomica / Alessia Mastropietro

Il dialogo con Nicola Zingaretti, avviato con l’obiettivo di abbassare le tensioni che ultimamente ci sono state con il Pd, viene commentato così dal giornalista Nicola Porro: “La solita roba. Luigi Di Maio dice che così si va a sbattere, finalmente se n’è accorto anche lui. Ma il senso della sua proposta è che non si deve andare al voto anticipato. Invece Massimo Cacciari dice che sono necessarie le elezioni perché questo governo è un disastro, ma intanto Conte sta pensando di iscriversi al M5S”.

In questo modo il premier potrebbe lavorare in prima persona sui grillini, mentre contestualmente Zingaretti si spenderebbe per tentare di tenere insieme un partito dalle molte, troppe anime. 

Infine, un’autorevole analisi su La Stampa:  “Se anche i vertici del Movimento 5 Stelle proveranno a cercare l’intesa con il Partito Democratico per le elezioni del 2021, i Dem non tenderanno la mano. E avvertono Zingaretti: imporre l’alleanza sarebbe una pessima idea, tale da mettere a rischio la tenuta del Partito sul territorio.

Beppe Grillo Foto © Raffaele Verderese / Imagoeconomica

Il riferimento è alla mossa del fondatore del M5S, Beppe Grillo: chiedere a eletti e attivisti sul territorio di cercare accordi con l’ex arcinemico in vista delle prossime scadenze regionali e amministrative, nella speranza di evitare delle sconfitte che potrebbero costare carissime al governo nazionale e ai grillini stessi. Un tentativo da fare pure a Torino, anzi, soprattutto a Torino. Nei palazzi romani si parla insistentemente di uno scambio: Roma al Pd e Torino ai Cinque Stelle, anche attraverso operazioni civiche gradite a entrambi i Partiti”.

Scadenze immediate

Fatto sta che intanto ci sono le scadenze immediate: il voto in sei Regioni e in tanti Comuni, la necessità di una manovra economica condivisa, il tema delle alleanze. Molto dipenderà da chi davvero guiderà i Cinque Stelle: da Alessandro Di Battista a Giuseppe Conte c’è un abisso di posizioni diverse. Ma la lotta vera è tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio.

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