Di Maio d’Arabia, l’uomo migliore: dipende per chi

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Luigi Di Maio inviato speciale nel Golfo è l'uomo migliore. Per mandare un segnale al Governo italiano

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Luigi Di Maio è il nuovo inviato speciale per il Golfo Persico. Una scelta che ha sollevato un’ondata di indignazione. Sulla quale alcune riflessioni vanno fatte. (Leggi qui).

Luigi Di Maio è quel signore che si affacciò dal balcone ed annunciò all’Italia che era stata abolita la povertà. Invece di dare soldi alle aziende per azzerare le tasse sui nuovi assunti, si preferì dare direttamente i soldi per non lavorare: questione di visioni dello sviluppo. I risultati non sono stati edificanti.

È il signore che al Governo ha portato una signora che come imperitura traccia di se negli annali della Repubblica ha lasciato i banchi a rotelle. Sulla cui utilità nessun dibattito, grazie a Dio, risulta aperto. E comunque abbiamo pagato anche quelli.

Di scelte sulle quali discutere, all’ex ministro Di Maio ne possono essere attribuite tante. Molte delle quali a ragione. Non di meno va dato atto che il Luigi Di Maio dell’ultimo periodo era – per fortuna del Paese – la silenziosa controfigura di quel discutibile signore che si affacciava alle finestre, premiava la cittadinanza e non il lavoro, metteva le rotelle sotto i banchi invece di pensare alle rotelle di chi dietro quei banchi ci si sedeva per studiare.

Di Maio il migliore

Foto: Andrea Panegrossi © Imagoeconomica

I risultati, quando è stato il momento di trovare gas e petrolio, li ha portati. Non risultano scandali su nessuna di quelle transazioni. Il che dimostra che tutti possono migliorare.

Il vero problema non è Di Maio Inviato Speciale per il Golfo. Ma il motivo per cui Francia e Germania hanno deciso di indicare lui. Che fosse il migliore tra quelli in lizza lo dicono le griglie di valutazione. Che abbiano deciso di farlo ora togliendolo dall’obitorio politico, è per mandare un segnale a questo Governo.

Tanto per fargli capire che si può pure fare la guerra politica a Parigi e Berlino, ma non se hai le pezze sulle tasche come le ha l’Italia. Altrimenti, in Medio oriente ci mandano un Di Maio: tanto per farci capire che a Roma contiamo niente.

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