Di Stefano, l’unanimità che dà il via alle deleghe

Prove pratiche di disgelo. Luca Di Stefano avvia la ricucitura dell'Aula dopo la lacerazione nata con la sua elezione. Via al Bilancio all'unanimità. Ora ci sono le condizioni per assegnare le deleghe

Prove pratiche di disgelo: non politico ma di fiducia personale. Il presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano vara il Bilancio di Previsione 2023-2025, ottiene soprattutto il semaforo verde sul Documento Unico di programmazione (è quello dove si scrive in concreto dove vanno i soldi). Ma il vero successo non è sul piano amministrativo: è sul piano politico.

La frattura con l’altra anima del Pd che alle elezioni di dicembre non lo ha votato è sulla via della ricomposizione. Ma non per merito delle Segreterie né dei Partiti: i fili vengono riannodati solo per fiducia personale nei confronti del Presidente, le tensioni interne al Partito Democratico restano tutte.

Si legge così il voto favorevole dato da Antonella Di Pucchio, fedelissima della componente dell’ex presidente Antonio Pompeo e fiera avversaria di Luca Di Stefano alle Provinciali. Altrettanto così va letto il voto di Gino Ranaldi, pretoriano di Enzo Salera a Cassino anche lui a dicembre sul fronte opposto al presidente. L’unanimità di raggiunge anche con l’assenza di Fratelli d’Italia: Stefania Furtivo non era in Aula ma giustificata. Anche quello è un segnale di dialogo. A 360 gradi.

La seduta di Consiglio

Il Consiglio provinciale di Frosinone ha approvato all’unanimità il Documento unico di programmazione e il Bilancio di previsione 2023-2025. Prevede investimenti per circa 123 milioni di euro. Passato anche il nuovo regolamento sulle caldaie: la revisione obbligatoria passata da due a quattro anni, verranno rimodulati anche i costi delle revisioni; viene abbassata l’imposta pagata fino ad oggi dai cittadini. 

Nel presentare il Bilancio il presidente Luca Di Stefano ha parlato di “un buon lavoro di squadra che porterà ottimi risultati”. Ha affrontato il tema del commissariamento della Sto, del settore Ambiente, della riorganizzazione della macchina amministrativa. (Leggi qui: Acqua, Di Stefano chiede commissariamento Sto).

Ma soprattutto ha annunciato che subito dopo il voto amministrativo del prossimo fine settimana verranno assegnate le deleghe ai consiglieri. Spiegando che “non sono state assegnate perché in questi tre mesi abbiamo voluto innanzitutto studiare, capire, modificare“. Come dimostra il recente decreto con cui ha riorganizzato la macchina amministrativa: “Ora abbiamo una struttura in linea con le mutate esigenze del territorio”. In materia di Ambiente: “Stiamo lavorando in continuità con il passato ma con un occhio diverso“. (Leggi qui: La rivoluzione Di Stefano: via alla riorganizzazione).

La chiave politica

Ma è sul fronte politico che Luca Di Stefano incassa un risultato ancora maggiore. Ha avviato quel processo di ricomposizione che fino ad oggi lo aveva convinto a non assegnare le deleghe. Perché al di là delle scuse e dei pretesti è stato uno solo il vero elemento che ha indotto il Presidente a tenere nel cassetto tutti gli incarichi. E cioè: la lacerazione profonda e dolorosa che si è prodotta lo scorso inverno al momento di andare le elezioni. Le due anime del Partito Democratico si contarono fino all’ultimo voto mettendo in discussione tutta la struttura del Pd provinciale.

L’area di Pensare Democratico (Francesco De Angelis e Sara Battisti) si era schierata su Luca Di Stefano, l’area di Base Riformista (Antonio Pompeo) con l’appoggio dei pesantissimo voti dl sindaco di Cassino Enzo Salera stavano sul nome di Gino Germani. A spoglio ancora in corso proprio Salera aveva detto che in caso di vittoria ci sarebbero state conseguenze sulla Segreteria provinciale: un preavviso di sfratto per il Segretario Luca Fantini.

Luca Di Stefano aveva ereditato un’Aula con un gruppo Pd spaccato. Logica politica avrebbe voluto che i perdenti venissero messi da parte: a chiederlo erano tutti i vincitori. Lui – che non è iscritto al Pd – ha lasciato per cinque mesi che la temperatura si raffreddasse. E poco alla volta ha ricucito.

Il segnale di apertura

Il segnale è arrivato dalla dichiarazione di voto fatta da Antonella Di Pucchio. Che ha annunciato «Voto favorevole mio e del collega Ranaldi. Non è un voto politico ma di responsabilità. È un voto di fiducia nei suoi suoi confronti presidente, che ha avviato un confronto costruttivo. Per questo le stiamo dando la nostra fiducia , sappiamo che farà bene, siamo a disposizione. L’obiettivo è lo stesso per ognuno di noi: fare bene in Provincia e nei tavoli istituzionali fuori dalla Provincia»

È il segnale che la temperatura del termometro scende sotto al livello di guardia. E che si può dare il via all’assegnazione degli incarichi.

Da oggi infine, prende servizio la nuova Segretaria generale dell’Amministrazione provinciale, la dottoressa Daniela Urtesi che ha presenziato per la prima volta l’assise.