Diario del giorno – Domenica 23 VII 2017

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

LA POLEMICA CAMMINA SULL’ACQUA

Lo stop ai prelievi dal lago di Bracciano, sceso sotto il livello di guardia, la prospettiva di razionamento dell’acqua per otto re al giorno a Roma, ha concentrato il dibattito politico di domenica

Il centrodestra attacca Nicola Zingaretti «su tale vicenda, dal presidente Zingaretti ci aspettavamo qualcosina in più visto che, ‘a chiudere i rubinetti’, onestamente sono capaci tutti» dichiarano in una nota i capigruppo in Consiglio Regionale Antonello Aurigemma (Forza Italia), Francesco Storace (Mns), Daniele Sabatini (Cuoritaliani), Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia), Pietro Sbardella (Misto).

A puntare invece il dito contro Acea è il Pd. Il primo a scendere in campo è Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti della Camera, originario di Villa Santa Lucia e primo scopritore politico di Francesco De Angelis.  «Di fronte all’emergenza siccità, l’unica cosa che non dovrebbe fare Acea è allarmare o alimentare polemiche. Prima di mandare in sofferenza l’approvvigionamento idrico della Capitale, si dovrebbe verificare se si può prelevare da altre fonti quell’8% di fabbisogno che viene erogato dal Lago di Bracciano, considerato fino a pochi giorni fa marginale per la città».

Aumenta i sospetti il segretario regionale Pd Fabio Melilli.: «L’ipotesi di 8 ore di sospensione di acqua a Roma avanzata da Acea ci sembra francamente spropositata e sospetta».

Sul governo di Roma Capitale punta il dito anche Forza Italia: «Tutto ci saremmo aspettati con il Movimento Cinque Stelle al governo di Roma, tranne di vedere la capitale d’Italia senz’acqua. Neanche in antichità abbiamo vissuto una simile crisi idrica – denuncia il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Davide Bordoni – Certo, il clima non è d’aiuto, ma non si può negare che l’amministrazione guidata da Virginia Raggi in 15 mesi non abbia fatto nulla per prevenire l’emergenza».

 

MARIO VA AL MARE

Domenica mattina sul Tirreno per Mario Abbruzzese. Il presidente della Commissione Riforme Istituzionali nel pomeriggio rientra e detta alle agenzie il suo no al finanziamento “della conoscenza dei fatti legati alla resistenza ed all’Antifascismo”. Dopo cena, sentito il Tg di Teleuniverso commenta  «I cittadini di Roma rischiano di rimane otto ore al giorno senz’acqua. Un’altra figuraccia di livello mondiale targata Zingaretti».

Il presidente è tutto concentrato sull’evento che sta organizzando per mercoledì. pare che sia in programma un annuncio importante. ma nessuno nell’ambiente sa dire di cosa si tratti.

 

SIMONE SENZA SCUSE

Veste i panni del pompiere il segretario provinciale del Partito Democratico Simone Costanzo. Di ritorno dal mare, richiesto di un commento su quanto sta accadendo nel Pd, cerca di gettare acqua sul fuoco. Dice che è «inutile cercare capri espiatori ai quali imputare le sconfitte». Sul risultato elettorale di Frosinone dice che «Nessuno vuole nascondere la sconfitta ma esiste un bene superiore che è il Partito».

In settimana c’è stato lo scontro feroce tra Michele Marini e Fabrizio Cristofari. «Sarò visionario ma chiedo ad entrambi di lavorare per trovare una sintesi».

 

QUADRINI CHIAMA LA FINANZA

Sarà perché ha capito d’essere finito nel mirino della stampa nazionale, ma il presidente della Comunità Montana di Arce Gianluca Quadrini sta cercando forse rifugio a Bolzano.

In vacanza con la famiglia, si è fatto immortalare accanto alla sede dell’omologo ente montano bolzanino.

Il problema è nato nel corso del soggiorno. Al momento di pagare, nessuno accettava la carta di credito ma tutti pretendevano il pagamento in contanti. All’ennesimo episodio, Quadrini si è ricordato di essere, seppure in trasferta, l’Eroico presidente della Comunità Montana di Arce (pervicace alla liquidazione). Ha tuonato: «E poi dite che sono i napoletani a fare i furbi? Che siamo noi terroni gli evasori fiscali?». Ha impugnato il cellulare e telefonato alla Guardia di Finanza chiedendo che fine avesse fatto la norma che impone di avere il pos in ogni esercizio commerciale. I finanzieri gli hanno chiesto un po’ di comprensione.

Ha risposto l’Eroico: «Col ca…, per una volta che ho pagato in contanti mi avete fatto un accertamento che ancora oggi sto pagando: ora o mi fate portare un pos o non pago».

Nessuno sa come sia andata a finire. Il cellulare di Quadrini è muto. Ancora non è rientrato nel suo regno di Arce.

 

Domani è un altro giorno.

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