Diario del giorno (mercoledì 6 IX 2017)

NIENTE SCORCIATOIE PER ZINGARETTI

Il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti non si è dimesso. La data limite è stata ufficialmente superata: niente elezioni regionali anticipate. In molti erano pronti a giurare che avrebbe staccato la spina con qualche mese d’anticipo, evitando così d’andare alle urne insieme alle politiche. Un modo per evitare il rischio d’essere trascinato nel gorgo elettorale nazionale del Pd.

Alla fine ha deciso di restare. Non ha voluto che, nemmeno lontanamente, si potesse pensare stesse cercando una scorciatoia o tentando una furbata. Dopo dieci anni, una consiliatura regionale si conclude alla scadenza naturale. Era finita in anticipo quella di Renata Polverini. Prima di lei aveva dovuto mollare prima della scadenza Piero Marrazzo.

 

MARIO: VIETATO SBAGLIARE


«Sabato prossimo a Fiuggi è vietato sbagliare, anche solo sedersi nel posto sbagliato»: Mario Abbruzzese ha riunito il Coordinamento Provinciale di Forza Italia ed ha minacciato di fucilazione, sul posto e alla schiena, chiunque dovesse rendersi responsabile anche solo di una sbavatura nel corso della Convention della prossima settimana al Palazzo della Fonte a Fiuggi.

È la conferma che Silvio Berlusconi ci sarà. E che non verrà né per cambiare aria né per bere un bicchiere d’acqua termale. Il Cav sarà al convegno di Antonio Tajani per aprire la campagna elettorale nazionale e regionale. Quasi certamente per annunciare al mondo che il suo candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri è il fido Antonio.

Il quale preferirebbe restare a fare la spola tra Bruxelles e Strasburgo. Tanto quanto Mario Abbruzzese metterebbe la firma per restare in Regione Lazio e non doversi candidare alla Camera.

Conosceranno il loro destino tra una settimana. Vietato sbagliare. Soprattutto il posto nel quale scegliere di accomodarsi.

 

 

IL TAJANI DI RISERVA

Antonio Tajani in queste ore lo ha detto chiaramente: «Sto mettendo tutto il mio impegno per guidare questa istituzione che ho l’onere e l’onore di rappresentare. Il nostro candidato premier c’è già: è Silvio Berlusconi».

Il presidente del Parlamento Ue sa benissimo che Berlusconi ha in mente un solo nome per Palazzo Chigi. E che quel nome è: Berlusconi. Ma c’è la Legge Severino a sbarrargli il passo. È vero che tra due mesi la Corte di Giustizia Europea avrebbe pronunciarsi sulla Legge che dichiara incompatibili con le cariche pubbliche coloro che vengono condannati, anche solo in primo grado, per reati contro la Pubblica Amministrazione. E Berlusconi lo è.

Seppure dall’Europa dovesse arrivare una bocciatura della Severino, il Parlamento Italiano dovrebbe riunirsi per prenderne atto varando una legge con cui correggere la norma ed armonizzarla con le indicazioni della Corte. Difficile immaginare che il Pd faccia un regalo simile a Fora Italia, servendogli su un piatto d’argento la possibilità di vincere le Politiche.

In quel caso, Tajani è l’unica soluzione che Berlusconi potrebbe accettare.

 

SEGNALI CON I RIFIUTI

Si sono mandati messaggi per tutta la durata della conferenza stampa. Nel Palazzo della Provincia l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini ed il presidente della Provincia Antonio Pompeo hanno presentato il bando per la raccolta differenziata.

È stato un continuo lodarsi a vicenda, «Per i buoni risultati raggiunti dalla Provincia nonostante le difficoltà» e «Per la serietà con cui l’assessore sta affrontando il suo mandato». Clima disteso. La campagna elettorale è dietro l’angolo ed entrambi sanno che potrebbero ritrovarsi avversari, l’uno contro l’altro, nella stessa lista. (leggi qui ‘Pompeo e Buschini e Fardelli: una poltrona per tre’) Oppure no. E in quel caso allora ognuno potrebbe essere utile all’altro.

Meglio mandarsi messaggi allora, in attesa di stabilire se sarà Pompeo il candidato alla Regione in quota Scalia oppure Marino Fardelli.

 

IL FARDELLI CANDIDATO

Il consigliere regionale uscente Marino Fardelli non si preoccupa minimamente delle aspirazioni regionali, nemmeno troppo velate, del presidente della Provincia.

Lui è in campagna elettorale ormai dalla primavera scorsa. Per la precisione dalla fine di maggio. Quel giorno c’è stata una riunione di componente nel sud della Ciociaria: lì Francesco Scalia ha detto ai sindaci presenti che «il mio candidato per la Regione è Fardelli». Da quel momento il Consigliere non ha saltato una tappa. Dovunque vada Scalia c’è pure lui sul palco. Il messaggio, nemmeno troppo a distanza, per Antonio Pompeo, è fin troppo chiaro. Nessuna poltrona per due: è per uno e basta. Ed è occupata.

 

SCARAMUCCE CONSILIARI

A Frosinone intanto Nicola Ottaviani e Fabrizio Cristofari hanno deciso di vivacizzare anche le sedute di consiglio Comunale destinate altrimenti a passare agli annali per la loro banalità.

Nelle ore scorse, durante la seduta dedicata al Question Time, al termine di uno scambio di battute sui lampioni tra il sindaco ed un consigliere d’opposizione, Cristofari s’è alzato ed ha detto ad Ottaviani che «Deve portare rispetto all’opposizione». Hanno bisticciato come non mai.

Qualcuno li informi che la campagna elettorale è finita.

E, come sempre, domani è un altro giorno.

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