Il diario del giorno – Domenica 1 X 2017

Il diario di domenica 1 ottobre 2017. Dalla vendetta di Alfredo all'orgoglio di Mario. Dalla speranza di Francesco al silenzio intorno a Giovanni.

LA VENDETTA DI ALFREDO

Il conto lo ha presentato parlando con Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin: il coordinatore regionale di Alternativa Popolare Alfredo Pallone non è disposto a lasciar andare ad occhi chiusi il suo Partito verso il Pd. Ha messo in discussione l’alleanza in vista delle prossime Regionali.

Che l’avrebbe fatto, lo aveva annunciato durante la riunione della Direzione Provinciale (leggi qui ‘Pallone rompe con Zingaretti’). Aveva detto che avrebbe presentato il conto al Pd per lo sgambetto che gli ha fatto alle scorse provinciali, per il tentativo di fagocitare lui e tutta Alternativa Popolare.

Ora lo ha detto anche al massimo livello del Partito.  «Il Pd non ci ha mai interpellati su problemi chiave come la Sanità. Tanto quanto, in provincia di Frosinone, hanno preferito fare gli accordi con Forza Italia per governare gli enti intermedi, mettendoci ai margini».

 

 

LA RISCOSSA DI MARIO

Un altro conto lo presenta Mario Abbruzzese. Lo consegna a Fratelli d’Italia e dice con chiarezza che la scelta del candidato governatore del Lazio da contrapporre a Nicola Zingaretti spetta a Forza Italia. Il concetto è:  Giorgia Meloni & co. hanno già designato il candidato in Sicilia, ora è il turno di Forza Italia.

Antonio Tajani continua a sondare il mondo degli industriali, alla ricerca di un nome che venga dalla società e non dalla politica. Ma saranno comunque gli azzurri a decidere chi e come.

E Sergio Pirozzi? Il sindaco di Amatrice piace a FdI ed è spinto da Francesco Storace. Ma Abbruzzese dice no: «È il sindaco di una città devastata dal terremoto. Penso che possa benissimo aspirare ad una candidatura a Montecitorio. Come deputato potrebbe continuare a seguire ancora meglio di oggi l’ iter della ricostruzione dopo terremoto».

 

LA SPERANZA DI FRANCESCO

Il codice etico del Partito Democratico parla chiaro: chi ha un processo aperto o anche solo fissato non può essere candidato alle elezioni e nemmeno a quelle interne del Partito. Una norma che taglia le ali al senatore Francesco Scalia, dal momento che l’altro giorno il magistrato delle Indagini Preliminari di Roma ha deciso che dovrà essere un giudice a stabilire con un processo se Scalia e gli altri colleghi che sedevano con lui in Regione nelle file del Pd abbiano commesso abuso d’ufficio (leggi qui ‘Collaboratori poco selezionati: Scalia e l’ex gruppo Pd dal giudice’)

Il senatore, segretario di presidenza della Commissione Industria a Palazzo Madama non è  preoccupato. «L’articolo 5 del nostro Statuto non è categorico e già altre volte si è derogato»

La speranza sta soprattutto nel fatto che l’accusa non parla di spese pazze. Ma della corretta applicazione del contratto con cui assumere le persone dello staff.

 

IL SILENZIO INTORNO A GIOVANNI

C’è il silenzio invece intorno al presidente di Unindustria Giovanni Turriziani. Nelle ore scorse ha detto di voler puntare ad una città come Frosinone che assirba i Comuni confinanti al fine di attrarre più investimenti.

Il grosso nodo è la politica. Conviene alla Politica stare a seguire il presidente Turriziani in un progetto efficace per la crescita ma che farebbe perdere grosse fette di potere?

Anche per questo, nessuno ha parlato. Sperano che il risultato della partita di Calcio di lunedì faccia dimenticare tutto.

 

LA GIUNTA BIS DI FAUSTO

Il sindaco di Anagni Fausto Bassetta potrebbe sciogliere già lunedì la sua riserva ed annunciare i nomi dei componenti della sua giunta bis. L’appuntamento potrebbe essere fissato per lunedì pomeriggio.

Le indiscrezioni dicono che Progetto Anagni incasserà il vice sindaco: potrebbe essere l’avvocato Giuseppe Felli, che lascerebbe l’attuale ufficio di presidente del Consiglio Comunale.