Mezzo chilo di bucatini per combattere la gelosia (Mamma Ciociara)

Foto: © Can Stock Photo / Ostill

Il diario di Mamma Ciociara - Papà Facocero ha iniziato a verstiorsi da solo. Ed ha anche comprato un profumo. Le trappole di Mamma Ciociara per cogliere in flagrante adulterio il fedifrago

Il diario di Mamma Ciociara

Diario settimanale, molto poco ordinario, di una mamma ciociara in una famiglia ciociara molto poco ordinaria

Papà facocero ha cambiato lavoro e ultimamente non solo é in grado di vestirsi da solo senza creare il panico nell’armadio ma riesce anche a trovare giacca, cravatta e camicia senza smantellare l’anta e senza chiamare a raccolta tutti i santi del calendario per concludere con l’implorazione alla Mamma Ciociara.

Inizialmente è stata proprio lei ad essere la più felice che Papà Facocero abbia imparato tutto a un tratto gli insegnamenti propinati per anni. Poi però i sospetti si sono insinuati tra le pareti della casa ciociara.

 

Il papà infatti ha una decina di stagiste da indottrinare e il suo cambio repentino di look e profumo, con una innata volontà di ritorno allo sport (quello vero non quello di forchetta), hanno portato la Mamma Ciociara a immaginare che nel mucchio delle ancelle ci sia qualcuna che ha risvegliato l’ormone, peraltro mai sopito, di Papà Facocero con qualche domanda un po’ troppo incisiva.

Nel senso che se Mamma Ciociara la prende le rompe tutti i denti.

 

Così la Mamma Ciociara sul piede di guerra inizia a piazzare trappole in particolare mangerecce: budini, merendine, arancini, pizza… Di tutto, per vedere se Il facocero ha perso l’appetito perché quello è il segnale che qualcosa veramente non va.

Fortunatamente al suo ritorno, ogni giorno, Mamma trova segni di banchetti con briciole e vaschette svuotate. Ma quello strano atteggiamento e il deodorante intenso comprato in qualche supermercato senza la sua approvazione restano pesanti nell’aria.

Allora fa una cosa che non si dovrebbe mai fare: invia la prole a sequestrare il cellulare.

 

Ormai il dubbio sta salendo lungo la spina dorsale della Mamma Ciociara ed è così che si trova al bar da sola a prendere un caffè nella tarda mattinata, un giorno infrasettimanale qualsiasi. Osserva la sua tazzina e pensa che forse il torto non è mai solo da una parte e poi si intromette in una discussione di due donne proprio lì a fianco a lei che in realtà parlavano di rimborsi sulla busta paga.

«Si! Sono proprio così! Tutti uguali! Promettono di essere sempre costanti e invece alla prima difficoltà saltano i pezzi e non ti danno neanche una spiegazione. Alla fine quello che chiediamo forse è qualcosa di dovuto ma forse ce lo dovremmo meritare. Dopo anni di lotte per la parità dei sessi forse non arriveremo mai a un risultato perché è praticamente impossibile avere ruoli uguali perché ognuno deve avere il suo ruolo».

La mamma si lascia andare a un monologo semi folle.

Le due la osservano e le chiedono «Scusi perché a lei da quanto tempo non la pagano al lavoro?“.

 

La mamma capisce di aver toccato il fondo e di essere entrata nel tunnel che aveva sempre evitato: quello della psicolabile fissata insicura. D’altronde conosce bene l’uomo che ha sposato, fin da subito facocero godurioso e amante dell’abbondanza.

Con questo tarlo rientra a casa e si rende conto tutto a un tratto che i panni sono accatastati ovunque, le scarpe sono buttate all’ingresso, il suo uomo in mutanda a righe e maglia della salute spalmato proprio su quel divano a vedere Ladybug e Chat Noir con la prole.

L’ungulato é sempre stato lì nascosto dietro una tenda di gelosia e pregiudizi. E quel deodorante così forte é il.profumatore per ambienti alla mela verde che ha lasciato per sbaglio in bagno e che é stato scambiato per deodorante.

 

Quando la vede entrare, Il facocero sorride: «Quanto sei bella! Che ne dici ci facciamo due bucatini stasera?»

Non c’è stagista che tenga: il boxer a strisce e la maglia della salute, che presto sarà macchiata di sugo, possono essere apprezzate solo da una profonda esperta e questi millenials di esperienza non ne sanno proprio niente.

«E vai con mezzo chilo di bucatini!». Prole e facocero saltano sul divano perché… dove c’è Barilla c’è casa!!!

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