Il Diario del giorno (mercoledì 13 IX 2017)

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

I CONTI CHE PREOCCUPANO MARIO
La giornata politica inizia di buon ora. Già dalla sera precedente il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro ha convocato la sua maggioranza. Gli annuncia che la Corte dei Conti ha detto no al loro piano di risanamento del debito. Significa il collasso per le casse cittadine. (leggi qui)

La questione preoccupa molto Mario Abbruzzese. Il consigliere regionale è il padrino politico di questa maggioranza: l’ha pensata lui, costruita passo dopo passo, messa in pista.

La promessa mancata sul mantenimento dell’acqua pubblica è stato un colpo durissimo. Il disseto rischia di minare la credibilità amministrativa del commander.

Al professor Ulderico Schimperna, espertissimo in bilanci pubblici e per questo messo alla guida delle Finanze cittadine, era stata indicata una Linea Maginot: resistere fino alle prossime elezioni regionali.

La Corte dei Conti l’ha aggirata come i panzer di Guderian fecero con le fortificazioni francesi.

L’unica tattica percorribile da Mario in questo momento è quella di tenersi il più possibile lontano da questioni amministrative del Comune. E negare qualsiasi relazione. O rischia di diventare il padrino anche del collasso finanziario.

 

 

IL GIALLO DEI CAPIGRUPPO
Alessioporcu.it fa esplodere il caso dei Capigruppo convocati a loro insaputa in Provincia. (leggi qui). Tutto nasce quando i capigruppo Antonio Di Nota (Pd), Andrea Amata (Alternativa Popolare), Gianluca Quadrini (Forza Italia) e Massimiliano Mignanelli (a metà tra Pd e Alternativa Popolare) ricevono una mail con la convocazione della conferenza dei capigruppo per venerdì 15 settembre alle ore 13. Con il seguente ordine del giorno: calendarizzazione dei lavori del consiglio provinciale, varie ed eventuali.

Eppure quella riunione l’avevano già fatta. Ed avevano deciso il da farsi. Perché allora il presidente Vacana li riconvoca come se nulla fosse avvenuto? Forse non ha gradito che i capigruppo abbiano deciso una data a sua insaputa. O forse non è convinto di alcuni punti all’ordine del giorno, magari di quello relativo all’Agenzia di Formazione.

La reazione più veemente è quella di Danilo Magliocchetti: «Quanto è avvenuto rappresenta un precedente gravissimo. Costituisce un unicum, credo nelle amministrazioni italiane e rappresenta un precedente pericoloso per il futuro. Come ci si potrà fidare, da ora in poi, che quello che viene deciso dalla Conferenza dei capigruppo, poi verrà mantenuto?».

Acido il presidente Luigi Vacana. Nel suo ufficio commenta: «Magliocchetti: il nulla oltre il colletto alto»

 

 

L’EROICO SI FA LA SCUOLA
L’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (rifinanziata con convinzione) Gianluca Quadrini, capogruppo di Forza Italia in Provincia di Frosinone, nella mattinata ha indossato la fascia azzurra da presidente della Provincia ed ha tagliato il nastro delle nuove aule dell’I.S.S. Tulliano di Arpino nella sede che ospita il liceo Scientifico. Recita la nota stampa: «A tagliare il nastro sono stati il Consigliere provinciale capogruppo di Forza Italia Gianluca Quadrini, che ha fortemente voluto l’intervento, insieme alla preside della scuola Prof.ssa Paola Materiale…»

Giurano che nel palazzo della Provincia poco c’è mancato che al presidente Antonio Pompeo venisse un fatale colpo apoplettico. Con gli occhi letteralmente fuori dalle orbite ha preteso di sapere chi avesse autorizzato Quadrini a rappresentarlo ad Arpino, in un evento così importante. Soprattutto chi – negli uffici – l’avesse tenuto all’oscuro di quell’inaugurazione.

Risultato della rapida inchiesta interna: nessuno ha autorizzato Quadrini ad indossare la fascia da Presidente della Provincia, nessuno lo ha autorizzato a tagliare il nastro in nome e per conto del presidente Pompeo. Ha fatto tutto da solo.

La beffa è che Pompeo, per punizione, non può nemmeno cacciare Quadrini: non fa parte della maggioranza.

 

 

ACANFORA CONTA I GIORNI
Il potentissimo ex dirigente dell’Urbanistica di Frosinone, Francesco Acanfora, conta i giorni: lunedì saprà se potrà tornare nel suo ufficio, dal quale è stato estromesso il 17 giugno scorso con un provvedimento “disciplinare cautelare avente ad oggetto l’emissione di atti amministrativi, di esclusiva competenza del dirigente, non conformi alle normative in materia”.

In pratica, gli contestano di avere provocato dei danni alle casse del Comune per via di alcune pratiche di sua competenza risultate non conformi ad un vaglio della Corte dei Conti.

Accompagnato dall’avvocato Calogero Nobile è comparso di fronte al giudice del Lavoro di Frosinone, Massimo Lisi: un’autorità nel campo.

Lunedì saprà se il licenziamento verrà annullato o meno.

 

 

BEATRICE INIZIA IL TOUR
Nicola Zingaretti continua a non dire se si ricandiderà o meno alla guida della Regione Lazio. Alla Direzione Regionale Pd di lunedì sera ha detto che scioglierà la riserva alla prossima seduta (leggi qui)

In caso non sia lui il candidato del centrosinistra, la parola d’ordine di Angelino Alfano è: si candida Beatrice Lorenzin. E noi lo avevamo detto da settimane (leggi qui)

Fiutata l’aria, il ministro della Salute ha deciso di iniziare il tour. Mercoledì sarà ad Arce per parlare dei vaccini e della nuova norma in materia.

Punta su Frosinone e sul fido Massimiliano Mignanelli con il quale guidavano il Movimento Giovanile Regionale di Forza Italia. Poi punta su Ostia, lì dove è nata: lì a novembre avrà il suo piccolo banco di prova elettorale, le elezioni nel Municipio X di Ostia. Lorenzin ci si presenterà una lista civica. Se dimostrerà di avere due buone basi, Ostia e Frosinone, l’idea di avanzare la candidatura alternativa a Zingaretti, con più convinzione, potrebbe diventare cosa concreta.

 

E domani è un altro giorno.

§