Dibattito politico in naftalina al Comune

Il sindaco Nicola Ottaviani ha ancora una volta anestetizzato ogni tipo di discussione. Le opposizioni, divise e distratte, non si accorgono che da anni le sedute del Consiglio avvengono in seconda convocazione. Nella maggioranza manca il coraggio di porre davvero i problemi.

Ancora una volta è riuscito a fare quello che si era prefisso al Comune di Frosinone: anestetizzare il dibattito politico. Dentro e fuori la maggioranza.

Nessuno disturbi il manovratore

Dal 2012, anno nel quale è stato eletto per la prima volta sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani ha avuto come stella polare quella di amministrare senza essere “disturbato”. C’è riuscito per due motivi: la debolezza politica delle opposizioni e la mancanza di coraggio all’interno della maggioranza.

Nicola Ottaviani

Da molti anni le sedute del consiglio comunale avvengono in seconda convocazione, dove occorrono meno partecipanti per garantire il numero legale. Il rischio di andare “sotto” è pari allo zero. Nessuno protesta, nessuno pone il problema. (Leggi anche Il vero motivo per il quale Ottaviani non cambia la giunta).

Le opposizioni si guardano bene dal fare l’unica cosa che andrebbe fatta: presentarsi compatti alla prima “chiama”. Non avrebbero il numero legale, ma farebbero emergere che la maggioranza ha problemi a sostenere una seduta di prima convocazione.

C’è molto da lavorare

Tra poco più di un anno ci sono le elezioni nel capoluogo e le opposizioni hanno molto da lavorare se vogliono provare ad essere competitive. Non basta un candidato sindaco forte, trasversale e motivato. Nelle file della minoranza da anni c’è una assoluta mancanza di strategia.

All’interno della maggioranza nessuno ha davvero la forza di porre un problema e portarlo in fondo. Fratelli d’Italia ci aveva provato, mettendo sul piatto il tema della verifica politica. Parlando anche, giustamente, dei rapporti di forza ormai completamente cambiati nei gruppi consiliari e nella loro rappresentanza in giunta. Ma è bastato che Nicola Ottaviani si chiudesse a riccio (nel frattempo Thaira Mangiapelo lasciava il gruppo di FdI) per far desistere il gruppo del partito di Giorgia Meloni dalla volontà di andare fino in fondo.

Nicola Ottaviani

Fino al tavolo regionale, come era stato lasciato intendere. In questo modo Nicola Ottaviani continua a fare quello che si era prefisso dal primo istante. Riassumibile nel motto del “non disturbare il conducente”.

Nessuno si scuote. Le opposizioni restano divise e silenti. La maggioranza allineata, coperta e timorosa. Il tempo della politica è in naftalina.

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