Dieci anni fa la cacciata di Fini. Ora Berlusconi studia da “responsabile”

L’eterno ritorno del fondatore e leader di Forza Italia, che si ritrova sulle stesse posizioni del sui grande avversario Romano Prodi. Ma che soprattutto ha messo all’angolo Matteo Salvini.

Era il 22 aprile del 2010 quando, durante la direzione nazionale del Popolo della Libertà, ci fu un duro scontro tra il presidente Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, ai tempi presidente della Camera dei deputati. Silvio Berlusconi tuonò: «Gianfranco, se vuoi fare politica, noi ti accogliamo a braccia aperte: dimettiti, vieni a farla nel Partito e non da presidente della Camera!».Gianfranco Fini si alzò e celebrò una frase entrata nella storia politica: «Altrimenti che fai? Mi cacci?».

Non molto tempo dopo Silvio Berlusconi lo cacciò davvero dalla scena politica del centrodestra. Nonostante, tutto era nato proprio con l’annuncio di sostenere Gianfranco Fini alle elezioni per il Comune di Roma. La discesa in campo di Silvio Berlusconi, la stessa fondazione di Forza Italia, sono operazioni che prendono il via da quella situazione.

Scilipoti, all’epoca fu un ‘Responsabile’

Dieci anni fa, dopo lo strappo nel Pdl, venne la stagione dei “responsabili”, di coloro che cioè andarono a sostenere il Governo Berlusconi dopo essere stati eletti nel centrosinistra. Fu la stagione di Razzi e Scilipoti.

A distanza di dieci anni, però, Gianfranco Fini dalla scena politica è uscito definitivamente. Silvio Berlusconi no: è ancora lì, presente e determinante. In questi giorni è Forza Italia che si sta caratterizzando come il Partito dei possibili “responsabili. Può appoggiare il Governo Conte su decisioni importanti, senza però passare al sostegno politico vero e proprio.

Il Corriere della Sera ha scritto: «Sembrava irrimediabilmente condannato alla panchina, invece l’emergenza da Covid 19 ha restituito a Berlusconi la centralità perduta. Prima della pandemia il Cavaliere si era di fatto ritirato, e viveva la sua quarantena politica osservando con distacco il duello tra Salvini e Meloni, impegnati a contendersi il primato della coalizione di cui era stato il fondatore. Ora che il dramma del Coronavirus ha indebolito il governo mettendone a repentaglio la sopravvivenza, il capo di Forza Italia è stato lesto a tornare in campo, spiazzando gli alleati sovranisti e ritagliandosi un ruolo che lo aggrada: “Sono un europeista e un patriota”. Così, dichiarandosi favorevole al Mes “perché l’Italia non può farne a meno”, si è trovato al fianco del suo storico avversario Prodi e al centro di un’operazione che mira a “salvare il Paese non la poltrona a Conte”».

Silvio Berlusconi © Imagoeconomica / Sergio Oliverio

Nel frattempo ha spiazzato il leader della Lega Matteo Salvini, che deve fronteggiare anche l’offensiva di Luca Zaia all’interno del suo Partito. Perfino Giorgia Meloni è stata presa in contropiede dal Cavaliere: ha capito che il centrodestra senza di lui non può andare lontano. Soprattutto in Europa.

E Silvio Berlusconi si appresta a diventare il “responsabile dei responsabili”.