Dietrofront, in tre ritirano il ricorso contro il biodigestore

Colpo di scena. Tre dei Consiglieri di opposizione ritirano il ricorso contro l'impianto bio proposto da Saf e A2A. Salvano così il posto in Consiglio Comunale. Avanti solo Fioramonti e Tasca. Il sindaco accelera con l'iter di decadenza. Cosa significa quel ritiro. E cosa accade ora

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Tutto quanto sopra premesso, i ricorrenti Alessandro Cardinali, Nello Di Giulio e Sandra Tagliaboschi, come sopra rappresentati, difesi e domiciliati

Dichiarano

di rinunciare al ricorso ai sensi dell’art. 84 C.p.a. e

Chiedono

a codesto eccellentissimo Tribunale Amministrativo Regionale I-quater, limitatamente alla propria posizione, di dichiarare estinto il presente giudizio.

Meglio il posto in Consiglio Comunale. Addio al ricorso contro l’impianto per la produzione di concime naturale e metano green ricavati dai rifiuti delle cucine di tutta la provincia. A fare dietrofront sono stati tre dei Consiglieri di opposizione che avevano impugnato gli atti davanti ai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale. Vanno avanti solo Fernando Fioramonti di Cittatrepuntozero e Valeriano Tasca di Casapound. Per loro sta già partendo l’iter di decadenza dalla carica: quel ricorso li rende incompatibili. (Leggi qui “Il ricorso mette in bilico i Consiglieri”: il sindaco ci pensa; leggi anche Il postino bussa al Comune: c’è l’iter di decadenza).

Acceleratore e freno

Daniele Natalia

Il colpo di freno dei tre Consiglieri di minoranza è arrivato un attimo dopo che il sindaco Daniele Natalia ha pigiato invece sull’acceleratore per rendere più rapido l’iter per la decadenza dei consiglieri comunali di opposizione.

La norma è chiara: non si può avere un contenzioso con il Comune ed al tempo stesso essere un amministratore comunale; c’è conflitto perché come Consigliere posso condizionare la posizione del Comune sul procedimento che ci vede avversari.

Il principio della norma punta ad evitare che i Tribunali diventino il posto nel quale trasferire la battaglia politica quando non si riesce a spuntarla in Aula; la politica si fa in Aula, i Tribunali si invocano per avere Giustizia.

La battaglia contro il biodigestore non è una battaglia di principio ma uno scontro su chi debba realizzarlo: lo ha dimostrato con chiarezza il convegno dei giorni scorsi organizzato proprio da una parte di quelli che avevano detto No all’impianto, con tanta forza da convincere il sindaco a rivedere le sue posizioni. Tolto di mezzo il progetto della società pubblica Saf con il gigante milanese A2A, i contrari al progetto avevano presentato una loro proposta; scatenando la reazione del sindaco Natalia: “Se è no deve essere No per tutti. Se fa male, non se ne fa nessuno. Ma se non fa male, come state dicendo soltanto adesso, allora si apra un dibattito scientifico serio”. (Leggi qui Colpo di scena: il biodigestore lo propongono quelli che dicevano no).

La motivazione per il biodigestore

Un impianto di bio digestione

Ma con quale motivazione viene ritirato il ricorso al Tar dai tre consiglieri? Perché “All’esito del deposito, si è costituito in giudizio il Ministero della Transizione ecologica mentre non si sono costituiti né il Comune di Anagni né la società controinteressata”.

Che significa? Che il Comune ne è rimasto fuori: l’iter di autorizzazione è della Regione Lazio. Né l’amministrazione comunale né la società hanno resistito a quel ricorso perché avrebbero solo partecipato ad un inutile braccio di ferro. Dal quale emergerà che le competenze sono della Regione.

Allora se non c’è scontro con il Comune, perché spendere soldi per il contenzioso al Tar? Da qui la scelta di ritirarlo.

Le conseguenze in Aula

La rinuncia al ricorso al Tar manterrà al loro posto in Aula i Consiglieri Alessandro Cardinali (dissidente FdI) Nello Di Giulio (civica Anagni Cambia Anagni) e Sandra Tagliaboschi. Una mossa che inevitabilmente crea altre frizioni in una minoranza già resa più fragile dalla recente uscita del gruppo di Idea Anagni, passato armi e bagagli in maggioranza. Ed in quel Gruppo c’è anche il dottor Antonio Necci, esponente dei Medici per l’Ambiente, tra i più cauti di fronte al progetto sul metano bio. (Leggi qui E Natalia resta con una mini opposizione).

Guglielmo Rosatella e

Non che dall’altra parte le acque siano completamente tranquille. Resta sempre in piedi il caso Forza Italia, con il referente locale, Guglielmo Rosatella, che continua in queste ore ad insistere sui rischi di una maggioranza in cui non c’è condivisione, e tutto si decide dall’alto, senza nessuna discussione con il resto delle componenti della coalizione. Il paradosso vuole che il suo sindaco sia anche il commissario politico provinciale del suo Partito.

Resta da vedere se c’è qualcuno che concordi con le critiche fatte dalla minoranza nell’ultimo consiglio a proposito delle variazioni di bilancio. “Maggioranza senza una vera e propria visione della città, senza direzione di marcia e senza prospettive”, erano state le accuse in quella circostanza. Una critica che, sotto protezione dell’anonimato, arriva anche da qualcuno della maggioranza. Anche se nella foto di gruppo i sorrisi di circostanza restano sempre saldi.