Bye bye Carlo Maria: dimissioni in massa. Fine del governo D’Alessandro

L'amministrazione comunale di Cassino È caduta. Hanno firmato le dimissioni in massa 15 dei 24 consiglieri. Si torna alle elezioni. Già a maggio.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

È finita. Hanno firmato in 15 su 25. L’amministrazione di Centrodestra che per due anni e otto mesi ha guidato il Comune di Cassino è finita. Carlo Maria D’Alessandro non è più il sindaco della città. Si va a nuove elezioni.

Inutili le trattative andate avanti fino a notte fonda. Troppo tardi per ottenere la tregua: l’azzeramento della giunta fatto all’alba è arrivato oltre il limite massimo, nonostante fosse la richiesta avanzata dall’ala dissidente di Forza Italia per ricomporre il quadro.

Ora è davvero Game Over.

Le tredici firme

Hanno firmato in quindici. Tutte le opposizioni tranne uno (Giuseppe Sebastianelli) ed i quattro ‘dissidenti’ guidati dalla capogruppo di Forza Italia Rossella Chiusaroli. Alle 12:28 sono entrati nella stanza del Segretario Generale del Comune di Cassino ed hanno presentato le dimissioni irrevocabili e contestuali, come prevede la legge.

Il primo ad arrivare in municipio è stato l’ex assessore alle Finanze dell’amministrazione Petrarcone, Enzo Salera. Con lui c’era il capogruppo della Lega Robertino Marsella. Pochi minuti dopo le 10:30 è arrivata Rossella Chiusaroli. Al telefono aveva sentito tutti e ognuno le aveva confermato che sarebbe andato a sottoscrivere la fine dell’amministrazione D’Alessandro. Con il Gianluca Tartaglia che l’ha avvisata che non sarebbe potuto arrivare prima di mezzogiorno.

Ad uno ad uno sono arrivati i consiglieri Pd: l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone ed il consigliere Edilio Terranova. Poi è stato il turno di Sarah Grieco (Pd) e Francesco Mosillo (Pd). Al bar era già pronto il consigliere Alessandro D’Ambrosio. Poi è arrivata l’indipendente Sabrina Grossi.

Gli ultimi ad arrivare sono stati Barbara Di Rollo (Pd) e Claudio Monticchio (Lega). Nella nottata, il coordinatore regionale Francesco Zicchieri aveva compiuto una tempestosa telefonata al coordinatore provinciale Carmelo Palombo, pretendendo che tutti i leghisti fossero presenti, senza se e senza ma.

I minuti sono passati lenti. Fino alla fine non c’era affatto al certezza di arrivare a quota 13: il minimo indispensabile per mandare a casa il si baco e ciò che resta della sua ex maggioranza. Soprattutto perché i rumors davano per titubanti due dei dissidenti: Antonio Valente (coordinatore di Noi con l’Italia) e Dino Secondino (presidente del Consiglio Comunale).

Alla fine sono arrivati pure loro. Totale: 15

Lacrime e applausi

Al momento di iniziare la procedura, Rossella Chiusaroli non è riuscita a trattenere singhiozzi e lacrime. Per incoraggiarla c’è stato chi le batteva una pacca sulla spalla, chi le faceva i complimenti. Al telefono una voce le ha detto: “Hai vinto, ora firma”.

Alle 13:02 il segretario generale ha completato l’identificazione dei presenti ed ha iniziato a chiamarti, ad uno ad uno, per firmare l’atto di dimissioni.

Il capogruppo della Lega Robertino Marsella ha voluto essere il primo a firmare. A seguire ci sono, nell’ordine, i nomi di Giuseppe Golini Petrarcone, Alessandro D’Ambrosio, Enzo Salera, Francesco Mosillo, Barbara Di Rollo, Sabrina Grossi, Edilio Terranova, Massimiliano Mignanelli, Sarah Grieco, Claudio Monticchio, Rossella Chiusaroli, Dino Secondino, Antonio Valente, Gianluca Tartaglia.

Viene protocollato al numero 0010144 alle ore 13:25

Azzeramento inutile

All’alba Carlo Maria D’Alessandro aveva compiuto l’ultimo disperato atto per evitare la fine. Aveva azzerato la giunta. Esattamente la condizione che era stata posta per far rientrare la crisi. Ha revocato le deleghe con i protocolli 9857, 9862, 9864, 9869, 9872 del 18 febbraio.

È la conseguenza della capitolazione avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, al termine di una giornata infinita e drammatica (Leggi qui Il sindaco nella notte si arrende: «Azzero la giunta». La crisi è in bilico).

Poi si è avviato a Roma per partecipare alle celebrazioni benedettine. Non sapeva che quello sarebbe stato il suo ultimo atto da sindaco.

“Perché dovrebbe esserlo? Ho fatto tutto quello che mi avevano chiesto. La giunta è azzerata e adesso aspetto loro per formare la nuova giunta già martedì. 

L’orologio delle elezioni

Ora parte l’orologio delle elezioni. Le dimissioni verranno inviate in giornata all’Ufficio di Governo a Frosinone. Martedì verranno trasmesse al Ministero dell’Interno. Mercoledì saranno girate dal Viminale al Quirinale. In genere il Presidente della Repubblica impiega 4 giorni prima di promulgare il decreto di scioglimento. Che dovrebbe arrivare lunedì 24 febbraio. Esattamente 90 giorni prima della data delle elezioni Europee.

Agganciate per la coda, quelle elezioni potrebbero vedere i cittadini di Cassino alle urne anche per scegliere il loro nuovo sindaco e la nuova amministrazione comunale.

Il Pd ha già annunciato le Primarie per scegliere il candidato. Perché ora è già il dopo D’Alessandro.

Caos Lega

Nella Lega intanto c’è qualcosa che non quadra. Nella serata di domenica era intervenuto il coordinatore regionale Zicchieri per ordinare a tutti di firmare le dimissioni.

Ma alle 12:09, venti minuti prima dell’avvio delle firme, il consigliere Claudio Monticchio rilasciava una dichiarazione al vice direttore del quotidiano L’Inchiesta, Rita Cacciami. Chiedeva le dimissioni del coordinatore provinciale Carmelo Palombo: “E’ troppo vicino al Pd, sta ingessando l’attività amministrativa da un anno e mezzo. E’ noto a tutti che il rinnovo delle cariche della Lega è avvenuta facendo ricorso a soggetti provenienti dal Pd e non ci sto. Chiederò l’espulsione di Palombo“.