Massimiliano e Rossella, gli orfani “doppi” di Carlo Maria

Se D’Alessandro non ritirerà le dimissioni, Mignanelli e Chiusaroli non soltanto decadrebbero subito da consiglieri provinciali (il primo è anche vicepresidente di Pompeo), ma non potrebbero neppure partecipare alla tornata di gennaio. Rimanendo al palo per quattro anni. E tra i diversi scenari possibili c’è pure quello degli accordi trasversali. Come sempre

Le opzioni sono diverse per Carlo Maria D’Alessandro, sindaco dimissionario di Cassino.

La prima: conferma le dimissioni allo scadere del  ventesimo giorno. Sarebbe il percorso più “naturale”. La Prefettura nominerebbe un commissario e il Comune della Città Martire andrebbe al rinnovo in primavera, insieme ad altri trentotto paesi della Ciociaria.

La seconda: D’Alessandro ritira le dimissioni, fa un governo del sindaco e si ripresenta in consiglio comunale per la fiducia.

La terza: per evitare di “correre rischi”, gli avversari del sindaco presentano le dimissioni di massa, ponendo fine alla consiliatura.

 

Ci sono differenze politiche non da poco però tra le varie opzioni. In qualche modo il Comune di Cassino è diventato l’ultimo fortino del vice responsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia, Mario Abbruzzese. Il quale non ha alternativa all’ipotesi di difenderlo con le unghie e con i denti.

I numeri nel centrodestra non ci sono, andrebbero trovati nel campo avversario. Si può fare per carità, considerando l’asse trasversale tra lo stesso Abbruzzese e Francesco De Angelis. Ma sarebbe la morte politica dei Dem nella Città Martire e Marino Fardelli non può permetterlo.

 

Alla fine però dovrà essere soltanto Carlo Maria D’Alessandro a decidere il da farsi. Valutando tutto quello che è successo in questi anni, sul piano politico ma pure personale.  (leggi qui E la moglie disse a Carlo Maria: «Le dimissioni sono irrevocabili»). Certo è che nel caso di scioglimento anticipato del Comune di Cassino, due consiglieri avrebbero da perdere moltissimo.

Si tratta di Massimiliano Mignanelli e Rossella Chiusaroli, entrambi consiglieri provinciali. Il primo con la delega di vicepresidente. Non soltanto decadrebbero automaticamente da cariche che vengono conservate fin quando si ha lo scranno nel proprio Comune. Ma non potrebbero neppure partecipare alla tornata di gennaio. Sarebbero tagliati fuori per quattro anni. (leggi qui Carlo Sansone D’Alessandro pronto a mandare a casa tutti i Filistei)

 

Paradossalmente sono proprio Mignanelli e Chiusaroli quelli che avrebbero il maggior interesse politico ad un ritorno sulla poltrona di sindaco di D’Alessandro.

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