Diplomazia e pallottoliere per sbloccare l’approvazione del bilancio Saf

Il bilancio della società pubblica che in questi anni ha evitato il collasso dei rifiuti in provincia di Frosinone. Dopo la riunione lasciata andare deserta venerdì ci si prepara alla tappa decisiva di agosto. I due blocchi al lavoro per una soluzione condivisa.

I sindaci dovranno fare gli straordinari e qualcuno dovrà rimandare anche le ferie. Il bilancio della Saf verrà discusso dall’assemblea dei soci il 10 agosto. In quell’occasione si saprà la risposta della Regione alla richiesta di limitare il conguaglio tariffario al solo anno 2017, fatti salvi i maggiori costi che l’azienda ha sostenuto nel 2015 e nel 2016. Ma se alla fine la risposta regionale sarà negativa ancora una volta, cosa succederà?

 

La situazione al momento è che i sindaci di centrodestra non vogliono votare un bilancio pensato e articolato sulla base di un adeguamento tariffario che non tiene in considerazione soltanto il 2018, ma pure i tre anni precedenti. La retroattività è legata al fatto che la prima determina sul tema è del 2015, “agganciata” ai costi sostenuti dalla Società Ambiente Frosinone. L’adeguamento, da 102 a 138 euro a tonnellata per il conferimento dell’immondizia presso l’impianto di Colfelice, prende il via da una richiesta della Saf in quel momento.

 

I sindaci del centrosinistra hanno gli stessi dubbi dei loro colleghi dell’altro schieramento, perché alla fine bisognerà andare a chiedere gli arretrati ai cittadini e questo non sarà affatto semplice e men che meno popolare. Per questo il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha fatto passare la linea che o il bilancio lo votano tutti (“dal momento che la governance della Saf è condivisa”) oppure stavolta il centrosinistra non leverà le castagne dal fuoco.

La domanda resta la stessa: cosa succede se la Regione dice ancora no? Chi voterà il bilancio? Già perché la mancata approvazione determinerebbe la messa in liquidazione della società, con tutto quello che ne deriverebbe.

A cercare di evitare questo scenario stanno provando il capogruppo regionale del Pd Mauro Buschini, il presidente della Provincia Antonio Pompeo e il vice responsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia Mario Abbruzzese. I quali naturalmente sono al lavoro per preparare il piano B. Abbruzzese riunisce lunedì i sindaci per un secondo giro di confronto, dopo il primo step dei giorni scorsi (leggi qui Saf, spunta la mediazione Abbruzzese per evitare lo scontro (e gli aumenti))

 

I soci della Saf sono 92: si cercherà di capire anche quanti saranno i presenti il 10 agosto, quanti i possibili astenuti o assenti in fase di votazione. Insomma, diplomazia e pallottoliere.