Complotto contro Buschini e le palle di Alfieri: scintille nel Pd

Un complotto politico. Nascosto dietro al termovalorizzatore di Colleferro. Una manovra con la quale minare il terreno e far saltare la ricandidatura dell’assessore Regionale all’Ambiente Mauro Buschini.

Nella resa dei conti consumata lunedì pomeriggio nel corso della Direzione Provinciale Pd è stato messo sul tavolo anche questo.

Tra le righe dell’intervento di Buschini sull’Ambiente e sul ciclo dei rifiuti (leggi qui)  in realtà c’era l’ipotesi del trappolone costruito contro di lui.

Il caso è quello del termovalorizzatore posto al confine con Paliano e sul quale realizzare un revamping, cioè aggiornare una parte delle tecnologie, consentedogli di funzionare ancora per qualche anno. Una parte dei sindaci di centrosinistra aveva chiesto un incontro preliminare con l’assessore, prima della riunione ufficiale. (leggi qui Scontro Buschini – Sindaci sul termovalorizzatore di Colleferro)

Davanti alla Direzione Provinciale, Buschini ha presentato il conto. Ha contestato la posizione politica assunta da quei sindaci: tutti contrari al revamping e tutti del Pd o di area. Quasi tutti di Comuni che sono nella Valle del Sacco.

Anche ai muri è stato chiaro che il riferimento di Buschini fosse al presidente provinciale del Partito, Domenico Alfieri. Al quale ha mosso in sostanza due rimproveri: non averne discusso prima, non riuscire a governare i comitati ma farsi governare da loro.

Poi l’affondo: «Al tempo di Scalia, il Partito era fatto di gente che aveva le palle per dire a voce alta che bisognava fare la Saf, realizzare una discarica, mettere un TermovalorizzatoreOggi è sufficiente che tre associazioni si mettano a fare una protesta e non riusciamo nemmeno a mettere una compostiera».

Il sospetto di Buschini è che ci sia chi dall’interno sta remando contro. Lo ha detto con chiarezza. «C’è un pezzo di Partito che non pensa a come valorizzare quel lavoro. Ma a chi si candida contro Buschini. Noi usiamo ciò che abbiamo fatto non per avere l’apprezzamento della gente ma per una costante resa dei conti interna».

Traduzione: Buschini sospetta che quella fronda dei sindaci sia stata costruita ad arte per far fuori lui alle Regionali. Proprio con la regia di Domenico Alfieri.

Al presidente del Pd non c’è stato bisogno che qualcuno facesse la traduzione. C’è arrivato da solo e subito. Al punto che nel pomeriggio ha replicato dal suo profilo fFcebook.

Alfieri ha scritto: «Io e la mia Amministrazione, insieme a tanti altri sindaci ed amministrazioni le “Palle” le abbiamo avute… Per dire no con convinzione al rewamping dell’inceneritore di Colleferro e no ai rifiuti provenienti da fuori Provincia alla Saf. Io e la mia Amministrazione abbiamo avuto “le palle” per ricorrere al TAR ed al Consiglio di Stato contro la scelta della Regione di sopraelevare 7 metri la discarica di Colle Fagiolara».

Non è solo una questione di Ambiente. Il nodo è che il sindaco di Paliano ha saputo sia del revamping che della soprelevazione  da un post su Facebook e dalle associazioni. Non dalla Regione e non dall’assessore all’Ambiente. Che in teoria è un iscritto al Partito di cui lui è presidente provinciale.

«Secondo il mio umile pensiero – spiega Alfieri – non è neanche una questione di “palle” come sostiene qualcuno. Ma solo fare il dovere di Amministratore al di la dei colori politici che si rappresentano. E cioè non permettere che la Valle del Sacco continui ad essere il lavandino e la discarica di Roma e che tanti Cittadini possano iniziare a vivere in tranquillità senza la paura di vivere in una zona con alta percentuale di malattie. Il dovere di un Sindaco è quello di difendere e tutelare la salute dei Cittadini e preservare l’ambiente. Tutto il resto è noia e non c’è Partito o schieramento politico che tenga».

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